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Le personalità svizzere che hanno lasciato il segno nella storia del diritto umanitario

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Le convenzioni di Ginevra del 12 agosto 1949 hanno lo scopo di migliorare il destino delle persone ferite durante i combattimenti, il trattamento dei prigionieri e delle prigioniere di guerra e la protezione delle popolazioni civili. Keystone/Gaetan Bally

Le quattro Convenzioni di Ginevra del 1949 spengono il 12 agosto 75 candeline. In occasione di questo anniversario, SWI swissinfo vi porta alla (ri)scoperta di sei personalità svizzere che si sono impegnate per il diritto internazionale umanitario, dal 1949 al 2024.

Le quattro Convenzioni di Ginevra, firmate nella città svizzera il 12 agosto 1949, sono alla base del diritto internazionale umanitarioCollegamento esterno, chiamato anche diritto bellico, che ha lo scopo di preservare l’umanità anche nei peggiori momenti di una guerra.

Le Convenzioni proteggono in particolare la popolazione civile, il personale medico, le persone ferite e prigioniere di guerra. Sono state ratificate universalmente, da tutti gli Stati. La Svizzera ne è il Paese depositario.

Gli obblighi che scaturiscono dalle Convenzioni di Ginevra possono sembrare irrisori, poiché sono spesso ignorati. Ma il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) ricorda che hanno permesso di salvare milioni di vite. Attenuando le sofferenze della guerra, facilitano il ritorno della pace.

Nel corso degli anni, numerose personalità svizzere si sono impegnate per difendere le Convenzioni di Ginevra. Ecco dei brevi ritratti di sei di loro.

Henry Dunant (1828-1919) e Gustave Moynier (1826-1910), i padri fondatori

Ritratti
Il 17 febbraio 1863, cinque cittadini ginevrini (Gustave Moynier, Louis Appia, Guillaume-Henri Dufour, Henry Dunant, Théodore Maunoir) formano il comitato che sarebbe poi diventato il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR). Keystone/Photopress-Archiv/Str

Henry Dunant è un uomo d’affari ginevrino proveniente da una famiglia molto religiosa. In occasione di un viaggio di lavoro, mentre attraversa il nord Italia, assiste alle conseguenze degli orrori della battaglia di Solferino, il 24 giugno 1859. Di fronte alla sofferenza dei circa 40’000 soldati feriti, Dunant si offre volontario per aiutarli, organizzando i soccorsi con la gente del posto.

Tre anni più tardi, a Ginevra, pubblica Un ricordo di Solferino in cui lancia un appello per una convenzione internazionale che garantisca la protezione delle vittime di un conflitto. Chiede anche la creazione di società che soccorrano i feriti di guerra. Sono due idee rivoluzionarie per l’epoca. La prima porterà alla nascita delle Convenzioni di Ginevra e la seconda al Movimento della Croce Rossa.

Anche se l’idea originale è di Dunant, la sua realizzazione concreta non sarebbe possibile senza il contributo di un altro ginevrino, il giurista Gustave Moynier. Grazie al suo talento giuridico e il suo senso pratico, la Convenzione di Ginevra del 1864 viene alla luce, un anno dopo la nascita del comitato antenato del CICR.

È Moynier a rivolgersi alle corti europee prima della firma del trattato, che stabilisce i limiti e le regole da rispettare in caso di guerra. Tra queste, la protezione del personale medico e il trattamento dignitoso delle persone ferite.

Moynier diventerà il primo presidente del CICR mentre Dunant, in bancarotta, si ritirerà in un piccolo villaggio in Appenzello Esterno.

Max Petitpierre (1899-1994), consigliere federale al servizio dell’umanità

Tre persone attorno a un tavolo
Il consigliere federale Max Petitpierre (a destra) indica al delegato dell’Unione sovietica, il generale Nikolai Slavin (al centro) dove firmare le Convenzioni di Ginevra, 12 agosto 1949. Keystone/Photopress-Archiv/Str

Professore di diritto e avvocato di Neuchâtel, Max Petitpierre diventa consigliere federale incaricato degli affari esteri nel 1945, appena qualche mese dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Dopo il conflitto, la situazione è chiara: il diritto internazionale deve essere aggiornato e rafforzato per evitare che gli orrori della guerra si ripetano.

Quattro anni più tardi, Petitpierre convoca a Ginevra una conferenza internazionale di cui assumerà la presidenza. Ne scaturiscono le quattro Convenzioni di Ginevra del 1949, volte a garantire in particolare la protezione della popolazione civile.

Petitpierre trascorre 16 anni in Governo. È noto per la sua influenza sullo sviluppo della politica di neutralità attiva e per il posizionamento di Ginevra come “Capitale della pace”.

Jean Pictet (1914-2002), padre del diritto umanitario contemporaneo

Gruppo di persone
Jean Pictet (secondo da destra) con illustri rappresentanti del CICR, dell’ONU e della Confederazione il 12 agosto 1999 in occasione del 50esimo anniversario delle Convenzioni di Ginevra. AP Photo/Donald Stampfli

Braccio destro del presidente del CICR Max Huber durante e dopo la Seconda guerra mondiale, Jean Pictet svolge un ruolo chiave nello sviluppo e nel rinnovo del diritto internazionale umanitario, allora fortemente discreditato. Nel Dopoguerra, il giurista ginevrino intraprende dei lavori preparatori che sfoceranno nell’adozione delle Convenzioni di Ginevra del 1949.

Oltre alla sua partecipazione alla redazione di questi testi storici, Pictet è impegnato nei negoziati dei loro protocolli aggiuntivi, adottati nel 1977. I suoi sforzi e il suo contributo ai principi fondamentali della Croce Rossa (Umanità, Imparzialità, Neutralità, Indipendenza, Volontariato, Unità e Universalità) gli valgono il soprannome di “Padre del diritto internazionale umanitario contemporaneo”.

Nel corso della sua lunga carriera al CICR, Pictet occuperà il posto di direttore generale e di vicepresidente.

Élisabeth Decrey Warner (1953- ), fondatrice dell’Appel de Genève

Gruppo di donne
L’associazione “1’000 donne per il Premio Nobel per la pace 2005” nomina cinque svizzere, tra cui Élisabeth Decrey Warner (prima da destra) durante un evento a Berna nel 2005. Keystone/Monika Flueckiger

Formatasi come fisioterapista, Élisabeth Decrey Warner si batte per anni a favore del divieto delle mine antiuomo. Nel 1997, a Ottawa, durante la firma di un trattato internazionale che le proibiva, Decrey Warner, eletta nel Parlamento cantonale ginevrino, capisce che non è di nessuna utilità quando sono dei gruppi armati – e non degli Stati – a utilizzare questi ordigni.

Decide allora di fondare l’Appel de Genève, o Geneva Call. Dal 2000, questa ONG intrattiene discussioni con i gruppi armati per sensibilizzarli e insegnare il diritto bellico, una missione complementare a quella del CICR.

Nei quindici anni alla guida di questa organizzazione, Decrey Warner viaggia ai quattro angoli del mondo, dalla Colombia alla Siria, per tentare di convincere i gruppi ribelli – che numerosi Paesi classificano come gruppi terroristi – a impegnarsi a favore del diritto internazionale umanitario.

“Se si discute solo con i buoni, non si cambia il mondo”, raccontava a Le Temps nel 2016.

Mirjana Spoljaric Egger (1972- ), prima donna presidente del CICR

Persona con logo CICR
Mirjana Spoljaric Egger durante una conferenza stampa a Ginevra nel 2023. Keystone / Salvatore Di Nolfi

Presidente del CICR dall’ottobre del 2022, Mirjana Spoljaric Egger è la prima donna a occupare questa carica negli oltre 160 anni di storia dell’organizzazione.

Segnati dalla guerra in Ucraina, in Sudan e a Gaza, i suoi primi due anni di mandato non sono stati facili. La basilese ha dovuto difendere dalle critiche la neutralità e il ruolo del CICR, sempre più incompresi, tra gli altri dai Governi ucraino e israeliano. Dopo anni di espansione, la presidente ha dovuto ridurre lo scorso anno la portata dell’organizzazione, confrontata con una crisi di budget senza precedenti.

A cura di Imogen Foulkes

Traduzione: Zeno Zoccatelli

Revisione: Sara Ibrahim

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