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Senza lavoro all’estero? Ecco cosa considerare quando si ritorna in Svizzera

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I preparativi per trovare un lavoro in Svizzera e richiedere l'indennità di disoccupazione devono iniziare all'estero. Keystone / Peter Klaunzer

Prima di tornare a vivere in Svizzera, è meglio essere ben preparati. Soprattutto se si è alla ricerca di un lavoro.

Per gli svizzeri e le svizzere che vivono all’estero, il passaporto rossocrociato è una sorta di polizza assicurativa. Se le cose non vanno come previsto, possono sempre tornare in patria. Ma la realtà può essere più complicata.

“Non ci si può permettere di tornare senza un buon piano”, afferma una donna che è rientrata in Svizzera dopo dodici anni nel Regno Unito. “Bisogna avere dei risparmi per circa un anno”, dice convinta. Quando è arrivata in Svizzera, ha potuto contare sul sostegno di amici e amiche.

Potete trovare altri articoli utili sull’espatrio e sulla vita all’estero nella nostra Guida all’emigrazione.

Nel 2024, l’Organizzazione degli Svizzeri all’estero (OSE) ha ricevuto 240 richieste d’informazione per il rientro in patria. “La difficoltà di tornare in Svizzera dipende dalla situazione individuale”, spiega Ursula Schindler del servizio giuridico dell’OSE. L’età, le qualifiche professionali, le conoscenze linguistiche e la rete familiare e di amici sono elementi da considerare. “Ma per la maggior parte dei problemi esistono soluzioni”, aggiunge.

Per evitare queste difficoltà, è bene informarsi correttamente alcuni mesi prima del rimpatrio e contattare le autorità e i servizi competenti. Questo vale in particolare per chi torna in Svizzera dopo aver perso il lavoro e intende cercarne uno nuovo. In linea di principio, i cittadini e le cittadine di nazionalità elvetica hanno diritto all’assicurazione contro la disoccupazione e all’assistenza sociale, ma vanno soddisfatti determinati criteri.

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Ritorno da un Paese dell’UE/AELS

Gli svizzeri e le svizzere che si ritrovano senza un impiego in uno Stato europeo devono dapprima richiedere le prestazioni di disoccupazione in quel Paese, come spiega la Confederazione quiCollegamento esterno.

In caso di ritorno in Svizzera, le persone disoccupate ricevono le indennità del loro precedente Paese di residenza per un periodo da tre a sei mesi. Tuttavia, prima del rimpatrio devono compilare un modulo per richiedere il trasferimento delle prestazioni, come sottolinea a swissinfo.ch la Segreteria di Stato dell’economia (Seco). Questo modulo deve poi essere presentato all’ufficio di collocamento del Comune svizzero in cui la persona desidera risiedere.

Da quel momento in poi, per avere diritto alle indennità, chi è rimpatriato dovrà soddisfare le stesse condizioni delle altre persone disoccupate in Svizzera, come la partecipazione a sessioni di coaching e la stesura di domande di lavoro.

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gente che scatta foto nella città di zurigo

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Richiedere un’indennità di disoccupazione

È da tener presente che i cittadini e le cittadine svizzere residenti in un Paese dell’UE o dell’AELS non possono richiedere l’indennità di disoccupazione in Svizzera dopo la fine delle prestazioni nel loro precedente Paese di residenza. “Se la persona non ha ancora trovato un lavoro in Svizzera dopo questa scadenza, ma vuole continuare a ricevere l’indennità di disoccupazione, deve tornare nel Paese dell’UE/AELS da cui proviene”, spiega la Seco. In alternativa, aggiunge, “può richiedere le prestazioni dell’assistenza sociale in Svizzera”.

La cittadina svizzera rientrata dal Regno Unito non aveva compilato questo modulo prima della partenza. Non ha quindi ha ricevuto l’indennità di disoccupazione dal suo precedente Paese di residenza.

Esistono diversi servizi per i cittadini e le cittadine svizzere che rientrano in patria dall’estero, come il servizio di consulenza della Seco offerto dall’Ufficio dell’economia e del lavoro del Cantone di Basilea Città. Tuttavia, occorre contattarlo più di due mesi prima del rimpatrio.

Gli svizzeri e le svizzere all’estero possono iscriversi al COLSTA, il servizio di collocamento e statistica del mercato del lavoro, prima del rientro. A tal fine, devono compilare un moduloCollegamento esterno e inviarlo insieme alla propria domanda. Questo servizio è offerto in tutta la Svizzera, ma si tratta solo di una consulenza e non di un collocamento.

Chi pianifica di trasferirsi in Svizzera entro meno di due mesi, può contattare gli uffici regionali di collocamentoCollegamento esterno della propria regione di residenza. Un’altra possibilità è quella di rivolgersi a EURESCollegamento esterno (servizi europei di collocamento) in Svizzera o nel Paese di partenza.

Ritorno da Paesi terzi 

Per i cittadini e le cittadine svizzere che rientrano da un Paese non membro dell’UE/AELS, vigono regole diverse. A determinate condizioni, possono richiedere l’indennità di disoccupazione nel nuovo Cantone di residenza. Secondo le autorità federali, le persone che rientrano da un Paese terzo sono solitamente assicurate se hanno vissuto all’estero per più di un anno e vi hanno svolto un’attività lavorativa per almeno dodici mesi negli ultimi due anni. 

Devono presentare un certificato del datore di lavoro all’estero che attesti la durata dell’impiego e richiedere l’indennità di disoccupazione entro un anno dal rientro in Svizzera. Inoltre, devono aver pagato i contributi per la disoccupazione per almeno sei mesi nell’arco dei due anni previsti per il periodo di contribuzione. 

Le persone che rientrano da un Paese terzo non hanno necessariamente diritto al 70 o all’80% dell’ultimo salario, come avviene per chi risiede in Svizzera. L’ufficio di collocamento adegua l’importo caso per caso, su base forfettaria e spesso in funzione del livello di istruzione e del tipo di occupazione precedente. 

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A determinate condizioni, possono anche avere diritto all’assistenza socialeCollegamento esterno se la loro situazione finanziaria è al di sotto del livello minimo di sussistenza. Sono i servizi sociali competenti a decidere se una persona può beneficiare di questo tipo di aiuto. “Per le persone beneficiarie di una rendita e con reddito basso entrano in gioco le prestazioni complementari dell’AVS/AICollegamento esterno“, spiega Ursula Schindler dell’OSE.

Pianificare in anticipo

La ricerca di un impiego non è l’unico motivo importante per contattare le autorità e le istituzioni prima del rientro in Svizzera. Altrimenti si può andare incontro a spiacevoli sorprese.

La cittadina svizzera che viveva nel Regno Unito citata all’inizio di questo articolo ne sa qualcosa. La sua assicurazione sanitaria richiedeva la prova del suo nuovo indirizzo svizzero. Ma allo stesso tempo, le autorità locali volevano l’attestazione assicurativa per poterla registrare a un indirizzo. Situazioni di questo tipo possono essere evitate contattando le casse malati e altre compagnie assicurative prima del rientro.

È inoltre consigliabile consultare il sito web del futuro Comune di residenza prima di annunciarsi presso le autorità. Di solito si trovano informazioni utili, ad esempio i documenti necessari per la registrazione

A cura di Balz Rigendinger

Tradotto con l’aiuto di DeepL/lj

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