Hulk Hogan show, si strappa la canotta per Donald Trump
(Keystone-ATS) Il look eccentrico, le fasce colorate e l’abbronzatura marcata lo hanno reso una leggenda non solo sul ring di wrestling. Ora Hulk Hogan ha conquistato anche i sostenitori di Trump salendo sul palco della convention repubblicana.
“Donald Trump è il mio eroe e con lui renderemo l’America di nuovo grande”, ha detto a Milwaukee indossando l’iconica fascia rossa sulla testa. “La scorsa settimana hanno cercato di uccidere il mio eroe”, ha urlato Hogan strappandosi la canottiera, il gesto che era solito fare durante i match di wrestling, diventato il suo marchio di fabbrica.
Nato in Georgia l’11 agosto del 1953, all’anagrafe il wrestler dai lunghi capelli ossigenati e i baffi in tinta si chiama Terrence Gene Bollea. Figlio di un capocantiere e di un’insegnate di danza, la leggenda narra che la sua possenza fisica sia dovuta al mix di origini francese, scozzese, panamense e perfino italiana. La sua avventura nel wrestling è iniziata quando la famiglia si è trasferita in Florida e le sue performance hanno contribuito a rendere famosi in tutto il mondo gli incontri della World Wrestling Entertainment, la federazione nazionale della disciplina.
Nel 2015 finì al centro di uno scandalo per la pubblicazione di un suo video porno da parte di Gawker Media che ha poi dovuto pagare un risarcimento di ben 140 milioni di dollari. A finanziare la battaglia legale di Hogan fu il miliardario Peter Thiel, di recente diventato il maggior sostenitore del vice presidente di Trump JD Vance.
Il wrestler non ha alle spalle una storia di attivismo politico, a meno che non si consideri la sua finta corsa alla presidenza, una trovata pubblicitaria lanciata vent’anni fa. “Ho cercato di tenermi alla larga dalla politica, ma con tutto quello che è successo negli ultimi quattro anni e la scorsa settimana non potevo più restare in silenzio”, ha aggiunto il wrestler. “Ho vinto il titolo mondiale di fronte a Trump e lui vincerà, è il più grande patriota”, ha aggiunto. “Io ho conosciuto tipi veramente tosti, ma Trump è il più tosto di tutti”, ha sottolineato il lottatore ricordando i procedimenti contro il tycoon. “A novembre possiamo salvare il sogno americano per tutti e Trump è l’unico che lo può fare”, ha concluso urlando la star del wrestling.
Poco dopo, a presentare Donald Trump, un’altra icona del mondo dei combattimenti: l’amico e sostenitore di vecchia data Dana White, CEO della Ultimate Fighting Championship (UFC), l’organizzazione sportiva di arti marziali miste. Un’altra scelta precisa, per un leader che si definisce un combattente e che persino dopo l’attentato ha alzato il pugno in aria gridando “Fight, fight, fight”, diventato il nuovo slogan del popolo MAGA (Make America Great Again) anche nel Fiserv Forum.