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Il bosco svizzero ha sofferto molto negli ultimi 10 anni

Keystone-SDA

Negli ultimi dieci anni, il bosco svizzero ha sofferto molto a causa di eventi estremi come canicole, siccità, tempeste e parassiti. Ora è sotto pressione e, in alcuni luoghi, addirittura in uno stato critico, in base al Rapporto forestale 2025 pubblicato oggi.

(Keystone-ATS) Secondo tale documento, presentato alla stampa a Jentes, vicino a Morat (FR), dall’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) e dall’Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (WSL), gli eventi meteorologici estremi sono stati più numerosi nel corso degli ultimi dieci anni, in particolare a causa dei cambiamenti climatici.

“Per preservare i nostri preziosi boschi, dobbiamo prepararli per il futuro”, ha dichiarato Katrin Schneeberger, direttrice dell’UFAM. In alcune regioni, soprattutto il Giura, lo stato del bosco è considerato “critico”, hanno indicato gli autori di questo rapporto, redatto ogni dieci anni.

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Rolf Holderegger, direttore del WSL, ha precisato che attualmente il bosco non subisce catastrofi: cresce, cambia e si adatta, “ma, e questo è l’aspetto principale, ha dei problemi”, ha aggiunto.

In particolare sono soprattutto colpiti faggi e abeti: gli alberi indeboliti sono più sensibili agli attacchi di insetti e alle malattie. Inoltre vengono introdotti sempre più parassiti esotici.

Industria del legno

Questa situazione ha soprattutto conseguenze per la gestione forestale e per l’insieme della catena di valore aggiunto dell’industria del legno. Così negli ultimi dieci anni si è registrato un aumento dei disboscamenti forzati.

Ciò significa che gli alberi danneggiati o abbattuti devono essere tagliati prima del previsto e utilizzati, ad esempio, per la produzione di energia attraverso combustione, anziché per la fabbricazione di prodotti in legno.

A ciò si aggiungono gli inquinanti atmosferici da azoto e ozono, che possono rendere le foreste ancora più vulnerabili alla siccità. Sebbene l’inquinamento da azoto e ozono sia stato ridotto, il rapporto mostra che supera ancora i limiti in molti luoghi.

Tutto ciò si riflette sulla superficie forestale, che è certamente aumentata di circa 23’000 ettari nell’ultimo decennio, una superficie grande all’incirca come il lago di Neuchâtel. Secondo il rapporto, questa crescita è tuttavia nettamente inferiore rispetto ai decenni precedenti.

Tendenza positiva per la biodiversità

“Il vincitore di questi gravi eventi è la biodiversità”, ha dichiarato l’esperto del WSL Thomas Wohlgemuth. Circa il 40% delle specie identificate in Svizzera vive nel bosco o dipende da quest’ultimo. La biodiversità forestale ha registrato un’evoluzione leggermente positiva: in particolare è aumentato il numero di uccelli, gasteropodi e muschi.

Tempeste e siccità aumentano il volume di legno morto, che riveste un’importanza vitale per numerose specie. Inoltre i proprietari forestali lo lasciano più spesso sul posto.

D’altra parte anche le zone protette nelle foreste sono aumentate negli ultimi dieci anni, passando dal 5% al 7% della superficie forestale, ma nonostante questa tendenza positiva, il 13% delle piante boschive e quasi la metà dei coleotteri che vivono nel legno morto sono minacciate, si legge nel rapporto.

Capacità di adattamento

Secondo Holderegger, “la buona notizia è che sappiamo cosa si può fare”: affinché il bosco resti un ecosistema sano e produttivo a lungo termine, occorrono specie arboree più resistenti ai cambiamenti climatici e agli organismi nocivi.

Occorre anche fare in modo di promuovere la diversità delle strutture boschive, ad esempio scegliendo specie arboree idonee alle condizioni climatiche attese in futuro o effettuando interventi di rinnovazione. Inoltre per ridurre i danni provocati dalla selvaggina a giovani piante o di parti di esse, occorre regolare le popolazioni di fauna selvatica.

Secondo i responsabili, il Rapporto forestale costituisce una solida base per l’elaborazione della Strategia integrale per le foreste e il legno 2050 sulla quale il Consiglio federale si pronuncerà quest’anno. In totale 90 esperti del mondo scientifico e professionale hanno contribuito alla realizzazione del Rapporto forestale 2025.

Tagli al bilancio criticati

In un comunicato BoscoSvizzero ha espresso il suo ampio sostegno alle conclusioni del Rapporto forestale 2025. I proprietari di boschi sono direttamente colpiti dagli effetti negativi menzionati, ha osservato l’organizzazione di categoria.

Tuttavia, il pacchetto di sgravi 27 attualmente in discussione prevede risparmi significativi e unilaterali in settori chiave come la gestione delle foreste, l’educazione ambientale e la promozione del mercato del legname. Ciò lascerà i proprietari di foreste ancora più soli. BoscoSvizzero si opporrà politicamente a questa tendenza.

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