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Iniziativa popolare contro 5G, raccolta firme può cominciare

Manifestanti contro il 5G sulla piazza federale il 21 di settembre scorso. KEYSTONE/ANTHONY ANEX sda-ats

(Keystone-ATS) Il comitato promotore dell’iniziativa popolare “Per una telefonia mobile compatibile con la salute e a basso consumo energetico”, molto critico nei confronti della tecnologia 5G, avrà tempo fino al 15 di aprile per raccogliere le 100 mila firme necessarie.

Lo ha deciso la Cancelleria federale, secondo cui il testo rispetta le esigenze formali di legge. Gli otto membri del comitato promotore provengono tutti dalla Svizzera tedesca. Il testo, che preconizza una modifica dell’articolo 118 della Costituzione federale, si propone di proteggere maggiormente la popolazione dalla radiazioni elettromagnetiche.

Ad esempio, le ditte che pianificano nuovi impianti che emettono radiazioni elettromagnetiche o un aumento della potenza di impianti esistenti, devono ottenere il consenso scritto degli abitanti residenti nel raggio di 400 metri. Oltre a ciò, in tutti i mezzi di trasporto pubblici dev’essere disponibile un gruppo di posti a sedere contrassegnati in cui è vietato l’uso di apparecchi elettronici.

Nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché negli edifici comunali, negli ospedali, nelle case per anziani, per disabili e di cura gli impianti devono essere allestiti in modo tale che non vi siano radiazioni elettromagnetiche. Le persone con sintomi di elettrosensibilità devono inoltre poter accedere gratuitamente a consultori indipendenti.

Il 21 settembre scorso, diverse migliaia di persone hanno manifestato a Berna, sulla Piazza federale, contro il nuovo standard di comunicazione mobile 5G, considerato pericoloso per la salute della popolazione, sottoposta secondo i dimostranti a “irradiazione forzata”.

La manifestazione è stata indetta dalla nuova organizzazione ambientalista e dei consumatori Frequencia, che si occupa dei rischi della digitalizzazione e delle tecnologie di comunicazione mobile.

Diversi oratori si sono alternati al microfono per denunciare i rischi per la salute, per l’ambiente, per la democrazia e per la sicurezza associati alla tecnologia 5G. In particolare, hanno chiesto una moratoria nazionale e la creazione di zone bianche, prive di onde.

L’arrivo della tecnologia 5G ha spinto alcuni Cantoni – come Giura, Vaud e Ginevra – a decretare una moratoria sul 5G (In Ticino tale eventualità è stata scartata). Nel giugno scorso, il Giura ci ha ripensato sulla scorta di una presa di posizione dell’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM), secondo cui le emissioni delle antenne non potranno superare i limiti attuali, stabiliti dalle norme svizzere. Inoltre, finché non verrà fatta luce sulla questione, non saranno autorizzate le onde millimetriche, delle nuove frequenze i cui effetti su ambiente e persone sono al momento sconosciuti.

In ogni caso, sull’argomento è atteso entro la fine dell’anno un rapporto dello stesso UFAM sui rischi per la salute legati al potenziamento della tecnologia di telecomunicazione 5G.

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