Italia: maresciallo infedele sottrae 6 milioni a casse esercito
(Keystone-ATS) Sei milioni di euro sottratti dalle casse dell’Esercito nel periodo compreso fra il 2010 e il 2013. Con quest’accusa un commercialista, un imprenditore ed un pensionato campani sono stati arrestati, mentre un sottufficiale dell’Esercito, ideatore del raggiro, è stato sospeso e rimosso dal suo incarico. La sua posizione è ora al vaglio della Procura Militare.
Il maresciallo con i soldi sottratti comprava auto, case, si pagava le vacanze e finanziava anche il suo hobby essendo un cantante amatoriale.
A notare l’anomalia nei conti dell’Esercito e a denunciare la truffa ai Carabinieri di Roma sono stati i responsabili del Centro Amministrativo della Difesa. In seguito, l’analisi della documentazione bancaria, le intercettazioni telefoniche, le indagini patrimoniali e le testimonianze di decine di persone, coinvolte, hanno permesso alla Guardia di Finanza e ai Carabinieri di ricostruire l’intera vicenda.
Oltre agli arresti, altre 40 risultano indagate per peculato militare, riciclaggio e reimpiego di denaro di provenienza illecita.
Secondo gli inquirenti, il sottufficiale dell’Esercito, un maresciallo che ricopriva l’incarico di cassiere del Centro Amministrativo, è la mente del raggiro: abusando della sua posizione si è impossessato, tra il 2010 e il 2013, di 6 milioni di euro sottraendoli da un conto corrente, normalmente usato per il pagamento degli stipendi ai dipendenti attraverso dei bonifici.
I soldi, una volta prelevati dalle casse dell’Esercito, erano reimpiegati per fini personali dallo stesso maresciallo che li usava per pagare vacanze o acquistare auto e case. O addirittura per finanziare la sua attività di cantante amatoriale.
Complice del maresciallo è un commercialista che materialmente provvedeva a far confluire il denaro dal conto corrente dell’Esercito su altri conti, intestati a decine di persone diverse. In tutto si tratta di 40 intestatari, anch’essi coinvolti nelle indagini. Gli altri due arrestati, l’imprenditore e il pensionato, si occupavano, invece, di “reclutare” soprattutto nella provincia di Napoli persone “compiacenti” disposte a far confluire sul proprio conto il denaro sottratto illecitamente.