Italia: trovato covo del boss Messina Denaro

(Keystone-ATS) I carabinieri del Raggruppamento operativo speciale (Ros) dei carabinieri e la procura di Palermo hanno individuato e perquisito il covo del boss Matteo Messina Denaro, arrestato ieri mattina alla clinica Maddalena di Palermo, a Campobello di Mazara, nel trapanese.
Secondo quanto si apprende, alla perquisizione, durata tutta la notte, ha partecipato personalmente il procuratore aggiunto Paolo Guido che da anni indaga sull’ex latitante di Cosa nostra. L’edificio, che si trova nel centro abitato, è stato setacciato palmo a palmo. Non è ancora noto cosa sia stato trovato all’interno del covo.
Centro di 11’000 abitanti in provincia di Trapani, Campobello è il paese di Giovanni Luppino, l’uomo che ieri ha accompagnato il capomafia alla clinica Maddalena dove è scattato il blitz e che è finito in manette assieme al boss. Campobello è a soli 8 chilometri da Castelvetrano, paese di origine di Messina Denaro e della sua famiglia.
L’individuazione del covo e la sua perquisizione sono tappe fondamentali nella ricostruzione della latitanza del capomafia. E non solo: diversi pentiti hanno raccontato che il padrino trapanese era custode del tesoro di Totò Riina, documenti top secret che il boss corleonese teneva nel suo nascondiglio prima dell’arresto, fatti sparire perché la casa, a differenza di ora, non venne perquisita.
Nel frattempo Messina Denaro è stato portato nel carcere dell’Aquila, una struttura di massima sicurezza che ha già ospitato personaggi di spicco della mafia.
Intanto si apprende che Alfonso Tumbarello, il medico che aveva in cura Andrea Bonafede, alias Matteo Messina Denaro, alla clinica Maddalena di Palermo è indagato nell’ambito dell’arresto del super latitante. Il 70enne è di Campobello di Mazara ed è stato per decenni medico di base in paese, sino a dicembre scorso, quando è andato in pensione.
Tumbarello sino a qualche mese fa è stato medico del vero Andrea Bonafede, 59 anni, residente a Campobello di Mazara, e avrebbe prescritto le ricette mediche a nome dell’assistito. Ieri i carabinieri hanno perquisito le abitazioni di Campobello, di Tre Fontane e l’ex studio del medico che è stato anche interrogato.