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L’amianto resta un problema in Svizzera, 30 anni dopo il divieto

L'amianto è inoffensivo nella sua forma integra, ma le fibre che si sprigionano durante lavori edili sono dannosi per la salute. (Immagine d'archivio). KEYSTONE/CHRISTIAN BRUN sda-ats

(Keystone-ATS) L’eliminazione dell’amianto prosegue lentamente in Svizzera. Oltre 30 anni dopo il divieto, il materiale cancerogeno è ancora presente in quasi tre edifici su quattro. I decessi legati all’amianto non hanno ancora raggiunto il loro picco.

L’amianto è ancora largamente diffuso, anche in materiali insospettabili come le colle per piastrelle, ha spiegato a Keystone-ATS Peter Kunzendorf, esperto presso GSAS, impresa basata a Dübendorf (ZH) e specializzata in studio e analisti delle sostanze inquinanti. A suo dire, l’eliminazione dell’amianto potrebbe essere molto più rapida.

“Il problema è che a volte è nascosto”, ha proseguito Kunzendorf. Benché sia noto da tempo quando l’inalazione o l’ingestione delle fibre sia pericolosa, numerosi operai sono ancora in contatto con la sostanza durante lavori di demolizione o ristrutturazione di edifici contaminati. Spesso si tratta di mancanza di informazioni, ma anche l’aspetto finanziario conta: la rimozione dell’amianto costa.

Gli effetti di tutto ciò saranno visibili solo fra decenni. Il tempo di latenza fra l’esposizione all’amianto e l’apparizione di sintomi oscilla infatti fra quindici e oltre quarant’anni.

Secondo la Suva, tutti gli edifici precedenti al 1990 possono contenere amianto: si tratta del 75% degli alloggi in Svizzera. Ogni anno, sono annunciate circa 9000 operazioni di rimozione del materiale.

Picco di decessi

Quando è integro, l’amianto è sostanzialmente inoffensivo, ma le sue fibre possono essere liberate e inalate durante lavori edili, finendo nei pomoni.

“Come piccoli aghi d’acciaio, provocano numerose ferite che poi guariscono e si cicatrizzano”, ha spiegato Kunzendorf. Ne possono nascere malattie come l’asbestosi, un indurimento dei polmoni, o diverse forme di tumori maligni.

Fino al 2020, la Suva ha registrato 2700 decessi dovuti all’esposizione sul luogo di lavoro. Entro il 2040 si attende 3300 casi supplementari. L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) stima che al mondo muoiono 200’000 persone all’anno.

Nel 1989 la Svizzera è stata una dei primi Paesi a bandire l’amianto, decisione entrata in vigore nel 1990. Da allora, è vietato sia produrre che vendere prodotti contenenti la sostanza.

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