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Lanciata petizione contro pena di morte per i gay nel Brunei

La Svizzera deve fare il possibile per abolire la pena di morte recentemente introdotta dal Brunei per gli omosessuali. Lo chiede una petizione che ha raccolto in una settimana quasi 7500 firme. (Nella foto il sultano Hassanal Bolkiah). KEYSTONE/EPA/STR sda-ats

(Keystone-ATS) La Svizzera deve fare tutto il possibile per abolire la pena di morte recentemente introdotta dal Brunei per gli omosessuali. È quanto richiede una petizione dell’associazione indipendente Campax, che ha raccolto in una settimana quasi 7500 firme.

Il Consiglio federale, si legge in una nota odierna, dovrebbe subito attivarsi a livello diplomatico sul tema. Il testo sarà consegnato domani pomeriggio, affinché il ministro degli esteri Ignazio Cassis possa agire rapidamente.

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Nonostante le proteste internazionali, la settimana scorsa nel Brunei è entrato in vigore un diritto penale più severo, che prevede tra le altre cose l’esecuzione capitale tramite lapidazione degli omosessuali. Unione europea, Onu e Stati Uniti hanno già aspramente criticato tale decisione.

Secondo la comunità internazionale, in questo modo il piccolo sultanato situato sull’isola del Borneo, nel sud-est asiatico, pratica una forma di tortura e riserva al proprio popolo un trattamento crudele, disumano e umiliante. Il Brunei è inoltre accusato di violare la Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura, firmata nel 2015.

Celebrità come il cantante Elton John o l’attore George Clooney hanno già chiesto il boicottaggio dei nove hotel di lusso di proprietà del ricchissimo sultano del Brunei in Francia, Gran Bretagna, Italia e USA.

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