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“Un giorno riuscirò ad andare in vacanza in inverno”

Molti giovani agricoltori devono svolgere un duro lavoro in Svizzera. Ne abbiamo incontrato uno: il coltivatore di asparagi Ronny Köhli, originario della regione bernese del Seeland.

All’età di 23 anni, Ronny Köhli ha rilevato la fattoria del padre, che aveva problemi di salute. Nella regione del Seeland, con il sostegno di tutta la famiglia e di alcuni collaboratori, coltiva 10 ettari di asparagi.

Di questi, 3,5 ettari sono asparagi bianchi e 6,5 ettari sono asparagi verdi, che possono essere acquistati direttamente presso l’azienda agricola. La maggior parte del raccolto viene venduta a ristoranti, in mercati o consegnata direttamente alla clientela.

Durante tutta la primavera Ronny è nei campi oppure al telefono. “È dura. Ma ha anche i suoi vantaggi: trattandosi di un raccolto stagionale, un giorno riuscirò forse ad andare in vacanza con la mia ragazza in inverno”.

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Il ventinovenne Roman Heidelberger sorridente, a mezzo busto.

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“Questo lavoro devi averlo nel sangue”

Questo contenuto è stato pubblicato al Roman Heidelberger ha rilevato un anno fa la fattoria del padre. Lavora fino a 70 ore a settimana, per 10 franchi all’ora. E gli va bene così.

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Serie: giovani agricoltori in Svizzera

Le fattorie chiudono i battenti, le superfici coltivate invece sono stabili, quindi fatti due calcoli è la dimensione delle aziende che aumenta. In media, ogni giorno tre contadini abbandonano l’attività. Ciò che equivale a 10’000 su un decennio: se nel 2000 su tutto il territorio elvetico si contavano ancora circa 70’000 aziende, dieci anni dopo il numero era sceso a 60’000 e nel 2017 se ne censivano ancora 52’000.

Le ragioni vanno ricercate nella globalizzazione, nel calo o nella stagnazione dei prezzi dei prodotti – e negli ostacoli che deve superare la nuova generazione. I giovani agricoltori che non hanno un’azienda da rilevare all’interno della famiglia impiegano cinque e più anni per trovare una sistemazione, anche se cercano in tutta la Svizzera.

Spesso l’offerta è ridotta, altre volte il problema sono i soldi. Nel frattempo esistono diversi uffici che fanno da tramite tra i neoagricoltori e i proprietari di un’azienda, sia per l’affitto che per l’acquisto della fattoria. Anche la politica e le autorità hanno riconosciuto il problema. Una prima misura in tal senso potrebbe essere una modifica del diritto fondiario rurale, aveva spiegato in parlamentoLink esterno nel febbraio 2018 l’allora ministro dell’economia Johann Schneider-Ammann.

L’Unione svizzera dei contadini ha dichiarato a swissinfo.ch che “motivare un sufficiente numero di giovani ad intraprendere questa via o a rilevare l’azienda agricola dei genitori” è una grande sfida.

Nel 2017 oltre 45’000 aziende hanno incassato pagamenti diretti per un totale di 2,8 miliardi di franchi, ad esempio per la cura dei prati destinati a migliorare la biodiversità. Contributi che si rivelano d’importanza esistenziale, soprattutto per i contadini di montagna.

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