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Le due facce del turismo

Turisti attendono con le loro auto i posti liberi nel parcheggio della chiesa, domenica 19 maggio 2024 a Lauterbrunnen, nell'Oberland bernese. La località turistica di Lauterbrunnen vuole introdurre un biglietto d'ingresso per i turisti giornalieri che viaggiano in auto. Come molte altre località turistiche in tutto il mondo, il comune dell'Oberland bernese è alle prese con grandi flussi di turisti.
Diverse località hanno preso misure per limitare il numero di visitatori. Keystone/Anthony Anex

La stagione turistica si annuncia bella in Svizzera: una manna per chi gestisce negozi, ristoranti e alberghi. Ma in diverse regioni il numero eccessivo di visitatori e visitatrici preoccupa.

L’estate si annuncia rosea per il turismo in Svizzera, con un aumento previsto dei pernottamenti del 12%. Una buona notizia per commercianti, ristoratori e albergatrici.

Ma non tutti sono felici di vedere un ulteriore aumento del turismo. Al contrario, alcune località hanno già preso delle misure per limitare il numero di visitatori, il cui impatto per la popolazione locale è ormai ai limiti del sopportabile.

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Una visita lampo in Svizzera

Lucerna, Interlaken, Glacier 3000 e castello di Chillon in un paio di giorni. I viaggi dei gruppi organizzati, con i pullman che sfrecciano per la Svizzera, sono i benvenuti per i gestori delle strutture, che possono così contare su degli arrivi programmati e assicurati, indipendenti dalla meteo.

Ma se, ad esempio a Lucerna, le autorità sono ben felici delle ricadute finanziare del turismo, lo stesso non vale a Lauterbrunnen, dove la maggior parte dei visitatori e delle visitatrici si ferma solo qualche ora e il Comune deve sopportare le conseguenze del turismo di massa, senza trarne beneficio.

Nelle due località, la popolazione è stufa: i troppi turisti hanno un impatto negativo sulla qualità di vita e vengono chieste misure per limitare la loro presenza e ritrovare un po’ di normalità.

Il viaggio di un gruppo di turisti cinesi attraverso la Svizzera (Mise au Point – RTS):

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Soluzioni per lottare contro il sovraturismo

Il malcontento ha spinto alcune località a cercare delle soluzioni, come l’introduzione di una tassa di accesso o delle tariffe dinamiche per i biglietti delle ferrovie di montagna. A Iseltwald bisogna ormai pagare per accedere a un celebre posto dove scattarsi dei selfie, mentre Lauterbrunnen sta valutando una tassa di accesso alla valle.

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Per Markus Berger, di Svizzera Turismo, sono iniziative benvenute, nella misura che siano chiare anche per i turisti: ritiene importante dare sollievo alla popolazione locale e rendere il turismo sopportabile, ma allo stesso tempo spiegare ai visitatori che le misure portano vantaggi anche a loro, come la sicurezza di trovare un parcheggio o di evitare un affollamento eccessivo.

Le considerazioni del portavoce di Svizzera Turismo, Markus Berger (SRF)

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La Verzasca e le due facce del turismo

La valle Verzasca ogni estate viene presa d’assalto da turisti e turiste alla ricerca di refrigerio nel fiume in paesaggi da cartolina. Migliaia di auto creano ingorghi e parcheggiano in qualsiasi posto disponibile. Una situazione che ha spinto le autorità locali a organizzare un sistema di pannelli informativi sulla disponibilità di parcheggi, e allo stesso tempo a valutare la possibilità di porre un limite al numero di persone che visitano la valle.

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La valle conosce però anche il lato positivo del turismo: Corippo è uno dei villaggi più piccoli della Svizzera, confrontato per anni con il problema dello spopolamento. Due anni fa è diventato un albergo diffuso, con le case lasciate vuote trasformate in camere per gli ospiti. Un progetto che, grazie ai turisti, ha l’obiettivo di preservare il patrimonio del borgo rivitalizzandolo a livello economico e sociale.

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Verso un turismo sostenibile

Lo scorso anno la spesa turistica ha superato i record pre-pandemici. Se si possono temere i rischi del sovraturismo, Francisco Betti, coautore di un rapporto sul turismo mondiale per il WEF, sottolinea in un articolo di swissinfo.ch che la Svizzera è piuttosto ben attrezzata per far fronte a queste derive. Il federalismo permette infatti di gestire meglio il flusso dei visitatori, di promuovere le destinazioni meno conosciute e includere tutte le parti interessate per assicurarsi che il turismo vada a beneficio di tutti.

Inoltre, Betti stima che l’equilibrio tra crescita e sostenibilità è la sfida del secolo per il settore turistico. In questo campo sottolinea che altri fattori possono contribuire a un turismo più sostenibile: dai progressi tecnologici per quanto riguarda carburanti ed energia, al cambio di sensibilità nelle giovani generazioni per quanto riguarda le questioni ambientali e sociali.

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Traduzione di Simone Fassora

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