Poche possibilità per le professioni ambite
L'Unione sindacale svizzera lamenta una scarsità nell'offerta di posti di tirocinio e avverte che quest'anno migliaia di giovani diplomati rimarranno a mani vuote.
La situazione non è invece così critica per l’Ufficio federale della formazione professionale, che riconosce tuttavia la difficoltà di trovare un posto nella professione desiderata.
In Svizzera occorrono più posti di apprendistato e più diritti per i giovani in formazione: se l’economia non è in grado di offrirne, tocca ai poteri pubblici farsene carico.
Questa la richiesta avanzata mercoledì dall’Unione sindacale svizzera (USS), la quale esige un aumento dei posti di tirocinio in modo che il loro numero sia del 15-20% superiore al numero di candidati.
Aumentare l’offerta e applicare la legge
Da anni si va ripetendo ormai uno scenario preoccupante: due terzi dei giovani che terminano la scuola obbligatoria (77mila nel 2005) sono alla ricerca di un posto di tirocinio. Quest’anno, tra i 3’000 e i 4’000 di loro resteranno a mani vuote.
Per questo – spiega Peter Sigerist, segretario centrale dell’USS e responsabile della commissione giovanile del sindacato – esigiamo innanzitutto «un aumento dell’offerta di posti disponibili, poi una risposta soddisfacente alla domanda reale e l’applicazione effettiva della nuova legge sulla formazione professionale», in vigore dal 1. gennaio 2004.
Qualora tutte le misure adottate e le sollecitazioni al mondo dell’economia privata non dovessero dare frutti, allora toccherebbe al settore pubblico intervenire, creando nuovi posti ad esempio nelle scuole Arti e mestieri o in quelle commerciali.
Dito puntato contro Deiss e la destra
André Daguet, membro del comitato direttivo del sindacato Unia, vede nel ministro elvetico dell’economia Jospeh Deiss uno dei responsabili di tale situazione. «Deiss non ha mantenuto la sua promessa di offrire, a tutti i giovani che finiscono la scuola obbligatoria, una prospettiva per il futuro», afferma il sindacalista.
Secondo Daguet – consigliere nazionale socialista – una parte di responsabilità è pure da attribuire ai partiti borghesi, i quali si oppongono alla messa in atto di misure urgenti e concrete.
Le critiche del sindacalista non mancano neppure nei confronti della direttrice ad interim dell’Ufficio federale della formazione professionale e della tecnologia (UFFT) Ursula Renold, secondo cui in Svizzera non c’è nessuna crisi dell’apprendistato.
In un’intervista pubblicata qualche giorno fa, Ursula Renold ha infatti affermato che «il 95% circa dei giovani in fine di scolarità trova un posto di tirocinio».
Molti posti, ma non ovunque
Riprendendo un comunicato dell’UFFT – che si basa sui rilevamenti cantonali del mese di giugno – l’Unione padronale svizzera (UPS) ribadisce che la Svizzera offre un numero sufficiente di posti di apprendistato. «Aumentarli nella misura proposta dai sindacati è impossibile; un’azienda che crea un posto di tirocinio deve investire del denaro, senza poi avere la certezza di trovare effettivamente un apprendista», ci dice Urs F. Meyer, membro della direzione dell’UPS.
Il problema si pone invece a livello della ripartizione settoriale, che non sempre corrisponde alla domanda. «Le offerte di tirocinio non mancano, ma non sono distribuite uniformemente nei vari rami. Le opportunità sono ad esempio numerose nel settore edile, alberghiero e della ristorazione», dichiara a swissinfo il portavoce dell’UFFT Jacques Filippini.
Contrariamente all’opinione dei sindacalisti, l’UFFT afferma inoltre che le misure cantonali intraprese l’anno scorso per meglio affrontare i problemi localmente e regionalmente, sono state rafforzate. Tra queste, la promozione dei posti di tirocinio e la creazione di reti di aziende che si dicono disponibili a formare i giovani.
Disoccupazione giovanile
Una crisi profonda per gli uni, posti a sufficienza per gli altri: la reale situazione dei giovani al termine della scuola dell’obbligo appare di difficile valutazione.
Unico dato certo, le cifre sulla disoccupazione giovanile: nel mese di luglio, il 4,7% dei giovani di età compresa tra i 15 e 24 anni si è annunciato presso l’ufficio regionale del lavoro (3,5% la media nazionale globale). Per le donne tra i 20 e 24 anni, la percentuale sale addirittura al 5,9%.
swissinfo e agenzie
Nel canton Zurigo, un apprendista meccanico d’auto guadagna in media 600 franchi il primo anno e 1’300 il quarto.
Parrucchiere: rispettivamente 400 e 700 franchi.
Tecnico elettronico: 450 e 1’000 franchi.
Giardiniere: 450 e 900 franchi (tre anni).
Venditore: 670 e 1’360 franchi.
Cantoniere: 1’180 e 2’100 franchi (tre anni).
Per aiutare i giovani apprendisti a conoscere i propri diritti, l’Unione sindacale svizzera ha aggiornato la sua guida «Apprendista, i tuoi diritti dall’A alla Z», tenendo conto della nuova legislazione e della nuova terminologia.
La guida risponde alle domande più concrete che i giovani si pongono in merito al contratto di lavoro, alla sua rescissione, la durata delle vacanze o il salario; inoltre, fornisce indicazioni su come agire in caso di mobbing o di questioni legate alla protezione dei dati.
Per i sindacati, il documento vuole incitare i giovani a difendere i loro diritti, minacciati dall’abbassamento, da 20 a 18 anni, del limite di età fino al quale i lavoratori godono di una certa protezione.
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.