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Salari: le rivendicazioni di Travail.Suisse

Secondo i sindacati è ora che anche i salariati approfittino della forte ripresa congiunturale Keystone

L'economia svizzera va a gonfie vele e per l'anno prossimo si prevede una crescita vigorosa: gli stipendi devono dunque essere adeguati.

Per il 2007 il sindacato Travail.Suisse esige la piena compensazione del rincaro e aumenti salariali reali fra l’1 e il 3%.

Le aziende hanno nuovamente realizzato utili da primato l’anno scorso e i portafogli di nuove commesse sono pieni, evidenzia Travail.Suisse.

Era da molto che l’economia elvetica non girava più a tali regimi, sottolinea il sindacato, lamentando che finora hanno approfittato della prosperità praticamente solo i top-manager, con incrementi delle remunerazioni fra il 10 e il 20%.

Al contrario, i lavoratori l’anno scorso hanno ancora subito un’erosione dei salari reali dello 0,2%. Per Travail.Suisse è dunque imprescindibile un’inversione di rotta: tutti devono ora beneficiare della ripresa.

Si tratta di una rivendicazione giustificata. “È dal 2000 che l’aumento dei salari si è progressivamente indebolito”, ha osservato Susanne Blank, responsabile della politica economica presso Travail.Suisse.

Aumenti sostanziosi

A dipendenza della situazione economica e tenendo in considerazione i risultati dei negoziati salariali passati, il sindacato chiede degli aumenti reali tra l’1 ed il 3%, oltre alla piena compensazione del rincaro.

Gli stessi argomenti erano stati presentati in giugno dall’Unione sindacale svizzera (USS) e dall’associazione svizzera degli impiegati. L’USS aveva chiesto aumenti generalizzati del 4%.

La più grande confederazione dei salariati elvetica vuole tuttavia che la crescita sia ben più consistente per le paghe delle donne, al fine di concretizzare finalmente la parità di trattamento. Per sostenere le rivendicazioni l’USS ha indetto una manifestazione nazionale il 23 settembre a Berna.

Migliori condizioni

Travail.Suisse ha inoltre rivendicato un miglioramento delle condizioni professionali. I lavoratori sono sottoposti a sempre maggiori pressioni, con ritmi sempre più incalzanti, costretti a dar prova di flessibilità estrema e sovente angosciati dal timore di perdere il posto, ha denunciato.

“È inaccettabile” che le aziende con necessità produttive sempre più voluminose continuino a mantenere gli stessi effettivi. “Si devono creare nuovi impieghi” e in particolare assumere giovani, ha affermato Susanne Blank.

Posta e Swisscom alla cassa

Il sindacato transfair, che rappresenta circa 16’000 impiegati di Swisscom, della Posta, delle Ferrovie federali svizzere e dell’amministrazione federale, rivendica da parte sua degli aumenti reali compresi tra l’1.5% ed il 2.5%.

Gli importanti utili che si stanno delineando per ex regie federali come Swisscom o la Posta e le prospettive più rosee riguardanti le casse federali devono tradursi in buste paghe più pesanti per il personale, ha sottolineato Hugo Gerber, presidente di transfair.

La maggior parte dei negoziati salariali inizieranno soltanto in autunno. Per quel che riguarda l’industria alberghiera e la ristorazione, le trattative avrebbero invece dovuto concludersi già a fine giugno.

Ancora nessun accordo

I circa 200’000 lavoratori del settore alberghiero sono tuttavia sempre in attesa di un nuovo contratto collettivo nazionale.

Alla fine di giugno, ha spiegato Eric Dubuis, segretario romando di Hotel & Gastro Union, è stato interpellato l’Ufficio federale di conciliazione in materia di conflitti collettivi sul lavoro.

Anche i due successivi tentativi svoltisi in luglio non hanno portato ad una soluzione, nonostante i sindacati abbiano rinunciato ad un aumento salariale del 2% sui salari minimi per ottenere il versamento completo della 13esima mensilità per tutti.

swissinfo e agenzie

In Svizzera, un quarto dei lavoratori sono iscritti a un sindacato. Non è molto, ma la percentuale è più elevata rispetto all’Olanda, alla Grecia, alla Spagna e alla Francia.

La maggioranza dei sindacati fanno parte di due associazioni mantello: l’Unione sindacale svizzera (USS), che raggruppa 16 sindacati e 380’000 membri, e Travail.Suisse, con 13 sindacati e 160’000 membri.

Nel 2003, il mondo del lavoro era caratterizzato da 594 convenzioni collettive di lavoro (CCL, accordi conclusi tra le associazioni dei lavoratori ed il padronato) raggruppanti 1,4 milioni di salariati.

Il salario medio lordo in Svizzera è generalmente più elevato rispetto ai paesi vicini.
In Svizzera è di 65’000 franchi. In Germania di 54’000 fr. In Inghilterra: 53’000 fr. In Austria: 43’000 fr. In Italia: 35’000 fr. In Francia: 32’000 fr.
Tuttavia, al netto delle imposte, dei contributi sociali e di costi fissi come la cassa malati, le differenze con gli altri paesi sono più limitate.
Secondo l’indice dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), il costo della vita in Svizzera è del 28% più elevato che in Germania.

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