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Turismo di massa improvviso: le strategie svizzere contro “l’effetto influencer”

Le e gli influencer invogliano turisti e turiste a recarsi in località svizzere “da non perdere”, ma talvolta si esagera e il turismo di massa rovina luoghi non pronti ad accogliere tante persone. Svizzera Turismo rivela le strategie utilizzate per far fronte al fenomeno.

Gli hotel e le destinazioni turistiche svizzere si aspettano quest’estate circa 100’000 visitatori e visitatrici in più rispetto a quella del 2023.  Nel video, SWI swissinfo.ch ripercorre casi in cui l’improvvisa notorietà di una località ha messo in difficoltà la gente del posto e spiega in che modo gli operatori turistici hanno reagito al problema.

Diverse località elvetiche sono state vittime del loro successo, in particolare grazie (o per colpa di?) a video diventati virali o a influencer che ne hanno tessuto le lodi, invogliando così i propri follower a visitare i posti in questione.

Lavertezzo, le “Maldive di Milano”

Il primo caso che ha forse dato il la a questo fenomeno è quello delle “Maldive di Milano”. Correva l’anno 2017 e su YouTube apparve un video Collegamento esternogirato da un gruppo di amici che avevano visitato la Valle Verzasca. Le immagini mostrano le acque cristalline delle pozze nelle quali ci si può tuffare in diversi punti lungo il fiume. Un video che dura 1 minuto e 14 secondi (e che ad oggi conta quasi 469’000 visualizzazioni) e che, dopo essere diventato virale, ha attirato nella piccola valle ticinese migliaia di persone in poco tempo. Un successo per il quale non si era pronti e che ha creato non pochi disagi (parcheggi selvaggi e rifiuti ovunque) e che ha portato le autorità del piccolo Comune di Lavertezzo a introdurre regole severe, come pure un pagamento dei posteggi, che fino a quel momento erano gratuiti.

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Dal cinema alle Alpi

Valle Verzasca che peraltro era già nota al grande pubblico grazie al salto all’elastico di James Bond in Goldeneye dalla diga. Anche qui è aumentato il numero di visitatori, ma non in maniera così importante (anche perché si tratta di un’attività interessante solo per gli amanti dell’adrenalina).

Il cinema è un ottimo promotore del turismo elvetico: è “colpa” della serie sudcoreana Crash Landing on You se l’accesso per il pontile per accedere al lago di Brienz nel piccolo comune di Iseltwald nell’Oberland bernse viene fatturato 5 franchi. Nella serie, che ha avuto un grande successo nel suo Paese d’origine, il protagonista suona il pianoforte proprio su questo molo e da quando sono state diffuse le immagini, viene preso d’assalto da turiste e turisti asiatici. Un turismo che, però, come potete vedere nel video che accompagna questo articolo, non ha portato a grandi introiti economici, solo disagi… perlomeno fino all’introduzione del tornello a pagamento.

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Influencer sono stati anche l’attore Ashton Kutcher prima e il tennista svizzero Roger Federer dopo, quand hanno postato delle fotografie della pensione Äscher-Wildkirchli di Alpstein, in Appenzello Interno. Forse la situazione non sarebbe degenerata per il ristorante se qualche tempo dopo non fosse apparso anche sulla copertina del National Geographic. In poco tempo, la piccola struttura è stata letteralmente invasa da curiose e curiosi e i gestori, dopo aver tentato per qualche mese di far fronte all’infinita valanga umana, hanno deciso di gettare la spugna e cederne la gestione.

Soluzioni miracolo universali per ovviare al problema non ce ne sono: in un mondo sempre più globalizzato, dove tutte e tutti hanno potenzialmente accesso a qualsiasi informazione (come pure alla possibilità di condividerle), i “posti segreti” sono sempre meno segreti. Qualcosa, però, si muove. Il canton Appenzello Interno, per esempio, vorrebbe porre un freno al turismo di massa, mentre la città di Lucerna vorrebbe limitare la diffusione degli Airbnb. Anche i diversi uffici turistici elvetici cercano di limitare i disagi con tecniche che potremmo definire “chiodo scaccia chiodo”, come potete vedere nel video in apertura di questo articolo: ingaggiando, cioè, influencer che promuovano regioni meno conosciute e che potrebbero trarre numerosi vantaggi dal turismo, riducendo così la pressione sui “best seller”, che ormai non hanno nemmeno più bisogno di pubblicità.

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