WEF 2025: sfruttare la rivoluzione dell’IA per superare il protezionismo
Il Forum Economico Mondiale di Davos, che si apre lunedì, cercherà di promuovere la collaborazione piuttosto che il protezionismo, promettendo una rivoluzione dell'intelligenza artificiale a vantaggio di tutti e tutte.
La 55esima edizione del WEF a Davos vedrà la partecipazione di importanti personalità, tra cui il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il vice premier cinese Ding Xuexiang, il presidente argentino Javier Milei, il suo omologo sudafricano Cyril Ramaphosa e il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez.
Il programma sarà ricco di argomenti geopolitici di grande attualità. Un panel intitolato “Ucraina: la strada da percorrere” vedrà protagonisti la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola e il ministro degli esteri polacco Radosław Sikorski. Un altro panel, intitolato “La Russia e il suo posto nel mondo nel 2025”, vedrà la partecipazione della ministra delle finanze svedese Elisabeth Svantesson.
Il Medio Oriente sarà al centro di un dibattito di alto livello sul tema di come “abbassare la temperatura” nella regione, con la partecipazione dei ministri degli esteri di Arabia Saudita, Giordania e Iraq. Anche la migrazione sarà al centro dell’attenzione, con un panel sulle “linee di frattura dell’America Latina” a cui prenderanno parte i presidenti di Perù e Panama.
Il fondatore del WEF, Klaus Schwab, terrà i suoi tradizionali scambi (sul palco, ovviamente) con il leader ad interim del Bangladesh, Muhammad Yunus, e il primo ministro della Malaysia, Anwar Ibrahim.
Collaborare nell’era dell’IA
Dopo aver risolto il dubbio sulla partecipazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump al WEF (non parteciperà di persona, ma virtualmente), la 55esima riunione annuale di Davos può tornare a concentrarsi su un tema ‘non-trumpiano’ per il 2025: la collaborazione nell’era dell’intelligenza artificiale.
Mentre Trump ha abbracciato una visione più protezionistica per gli Stati Uniti, minacciando di aumentare le tariffe sulle importazioni e tornando al nazionalismo economico attraverso la sua politica ‘America First’, gli organizzatori del WEF sembrano sperare in un risultato opposto. L’acutizzazione delle fratture sociali, unita a un orientamento più protezionistico, ostacola il commercio e gli investimenti, mette in guardia il WEF. Il Forum di Davos spera di riuscire a convincere i leader mondiali che stabilire un obiettivo comune per facilitare la transizione verso un’economia digitale e sostenibile possa fungere da antidoto alla competizione tra le potenze globali.
“La capacità delle economie di trarre vantaggio dagli scambi digitali e da quelli legati alle tecnologie verdi sarà fondamentale per far convergere i redditi generati dal commercio tra le economie in via di sviluppo e quelle sviluppate”, si legge in un recente documento dell’Organizzazione mondiale del commercio. Nel rapporto si sottolinea anche che la cooperazione multilaterale rimane fondamentale per costruire un sistema commerciale globale inclusivo che sostenga la trasformazione verso un’economia globale digitale e sostenibile.
Tale trasformazione è una delle questioni centrali di questa edizione del WEF. Analizzando il programma della manifestazione, si possono identificare alcune aree chiave della tematica di quest’anno, ovvero: “Collaborazione per l’era intelligente”.
Secondo il WEF, il divario infrastrutturale globale dovrebbe raggiungere i 15’000 miliardi di dollari entro il 2040. I Paesi devono decidere quali investimenti fisici, digitali e istituzionali devono essere prioritari per consentire al meglio la trasformazione digitale e la fornitura di servizi pubblici su larga scala.
L’infrastruttura potrebbe includere hardware come data center di intelligenza artificiale e reti energetiche intelligenti, ma anche sistemi di identificazione e pagamento digitali. Affinché questa strategia sia implementata con successo, sia i governi che il settore privato devono lavorare mano nella mano al fine di costruire un ecosistema digitale che vada a beneficio di tutta la popolazione. I governi dovranno impegnarsi a rendere disponibili i dati aperti in un catalogo centrale, mentre le aziende dovranno accettare di seguire modelli di sviluppo responsabile dell’IA.
Un esempio di collaborazione tra privato e pubblico è la X-Road Collegamento esternoestone, una piattaforma sicura per lo scambio di dati tra settore privato e pubblico. È la spina dorsale della strategia digitale dell’Estonia e si stima che consenta alla popolazione dello Stato baltico di risparmiare 1’345 anni di lavoro ogni anno.
Per ottenere il massimo impatto ed effettuare progressi in campi come lo sviluppo di nuovi farmaci, dei veicoli a guida autonoma o della finanza, una rivoluzione digitale inclusiva richiederà anche la condivisione dei dati oltre i confini. Come si può facilitare questa condivisione per massimizzare i benefici a vantaggio di tutti?
GAIA-XCollegamento esterno, un cloud decentralizzato per migliorare la condivisione sicura dei dati e lo sviluppo dell’intelligenza artificiale che coinvolge diversi Paesi, settori e organizzazioni europei, è un esempio d’iniziativa che va proprio in questo senso. Consente alle start-up e alle istituzioni pubbliche di tutta Europa di accedere a grandi registri di dati pubblici, in conformità con il Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR). Ad esempio, le registrazioni video delle operazioni chirurgiche possono essere utilizzate per addestrare l’IA a rilevare i rischi durante le operazioni.
La tecnologia al servizio delle persone e del pianeta
La collaborazione transfrontaliera può portare i benefici della rivoluzione digitale a coloro che ne hanno più bisogno. Più di 4,5 miliardi di persone non hanno accesso ai servizi sanitari di base. L’intelligenza artificiale e gli ecosistemi di dati possono contribuire a colmare le disparità globali, migliorando l’accessibilità e l’efficienza. Ad esempio, nel campo delle cure oncologiche, tecnologie come l’IA, la telemedicina e le piattaforme sanitarie digitali possono migliorare la diagnosi, l’accesso ai trattamenti e ridurre i costi dei farmaci.
Un altro settore in cui la tecnologia può essere di aiuto è la distribuzione dei vaccini. Circa una persona su dieci non riceve le vaccinazioni di base. La tecnologia utilizzata nelle catene di approvvigionamento industriali può aiutare a tracciare i percorsi di trasporto più efficienti, garantendo consegne puntuali e migliorando la gestione della catena del freddo per mantenere l’efficacia del vaccino.
Anche l’ambiente può trarre vantaggio da una trasformazione digitale globale. Secondo il WEF, la crescita economica richiede un maggiore utilizzo delle risorse; entro il 2060 si potrebbe assistere a un aumento del 60% nello sfruttamento delle risorse planetarie.
L’uso della tecnologia e dell’innovazione per migliorare l’efficienza nell’uso delle risorse e promuovere un’economia circolare è quindi un tema centrale dell’edizione 2025 del WEF. Ad esempio, l’IA può essere utilizzata per prevedere la quantità esatta di materia prima necessaria per produrre di determinati beni, contribuendo così a rendere la fabbricazione più efficiente.
Un altro campo emergente nell’economia circolare è la bioeconomia, che si prevede varrà 30’000 miliardi di dollari entro il 2030. La bioeconomia comporta l’utilizzo di materiali biologici rinnovabili come colture, prodotti forestali e risorse marine per produrre cibo, materiali ed energia. Alcuni dei prodotti della bioeconomia includono biocarburanti, bioplastiche, prodotti chimici a base biologica e prodotti farmaceutici.
Superare il protezionismo e il nazionalismo economico
Per sfruttare i vantaggi cumulativi delle tecnologie e dei servizi digitali, sarà necessaria come detto condividere i dati. Questo può rappresentare un problema per le economie che sono in competizione tra loro o che nutrono sospetti reciproci.
“Molti Paesi sono sempre più preoccupati per il posto in cui sono stoccati i dati e per chi ha accesso ad essi. I dati possono essere visti come una risorsa nazionale fondamentale, portando a sforzi per regolamentare e controllare il loro flusso oltre i confini”, afferma Ning Wang, esperto di etica e politologo presso la Digital Society Initiative Collegamento esternodell’Università di Zurigo.
Secondo lei, armonizzare le leggi sulla protezione dei dati e i quadri normativi può essere difficile quando si condividono informazioni sensibili come cartelle cliniche o di rilevamento dei veicoli autonomi. Di conseguenza, la condivisione transfrontaliera dei dati solleva preoccupazioni etiche e di governance fondamentali per quanto concerne la sicurezza e la privacy, poiché i diversi Paesi hanno standard differenti.
Tuttavia, lo sviluppo di standard e accordi internazionali sulla condivisione dei dati può fornire un quadro di collaborazione internazionale, affrontando al contempo le preoccupazioni sulla sovranità. Secondo Wang, istituzioni internazionali come le Nazioni Unite e l’Organizzazione mondiale del commercio, così come associazioni professionali importanti in questi campi, potrebbero svolgere un ruolo chiave nella definizione di tali standard.
“In questo processo, è importante sottolineare che l’enfatizzazione dei vantaggi reciproci della condivisione dei dati può aiutare a superare il nazionalismo economico. Ad esempio, la condivisione di dati provenienti da più Paesi può portare a registri più completi per le applicazioni di IA, a vantaggio di tutti coloro che sono coinvolti”, afferma Wang.
I progressi tecnologici, come la crittografia che protegge i dati e consente la condivisione transfrontaliera, possono contribuire ad alleviare alcune preoccupazioni relative alla sicurezza e alla sovranità dei dati. Infine, i governi possono promuovere l’innovazione attraverso politiche che incoraggiano pratiche responsabili di condivisione, proteggendo al contempo gli interessi nazionali.
Wang afferma che questo potrebbe comportare, ad esempio, incentivi per le aziende a condividere dati non sensibili o la creazione di trust di dati gestiti da organismi internazionali per il bene comune.
Articolo a cura di Balz Rigendinger/gw
Traduzione con l’aiuto di Deepl/mar
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