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Nazismo: ritrovamento quadri trafugati per oltre un miliardo euro

(Keystone-ATS) Lo spettacolare ritrovamento di 1.500 tele di maestri del ‘900 in un appartamento degradato a Monaco è la sensazionale notizia in prima pagina su tutti i giornali: una storia senza eguali in Germania. Adesso i capolavori di Chagalle, Nolde, Matisse, Klee, Picasso, Marc, Kokoschka, Renoir, Beckmann e Duerer, di un valore di oltre un miliardo di euro, sono al sicuro in un deposito della dogana a Garching, presso Monaco.

Il ritrovamento è avvenuto nella primavera 2011, ma a darne notizia è stato solo ora il settimanale Focus. Il caso è stato oggi al centro anche della conferenza stampa del governo. Secondo il portavoce, Steffen Seibert, “il governo federale è informato da mesi sul caso”. Aiutano nelle indagini anche esperti della cosiddetta ‘arte degenerata’ e dell’arte rubata dai nazisti.

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I quadri sono stati ritrovati a casa del pensionato Cornelius Gurlitt, 80 anni, in un appartamento lurido nel quartiere chic di Monaco, Schwabing. Erano ammassati fra sporcizia e scatole di barattoli alimentari e succhi vecchi fino a 30 anni. Gurlitt, che non è residente in Germania e risultava un fantasma per le autorità, è il figlio di un noto mercante d’arte di Dresda, attivo nel Terzo Reich, Hildebrandt Gurlitt, morto nel 1956.

Gurlitt padre su incarico del ministro della propaganda Goebbels raccoglieva dai musei le opere dell”arte degenerata’ o le comprava a prezzi stracciati da collezionisti ebrei. Le opere venivano rivendute poi dai nazisti a prezzi molto più alti all’estero ma molte evidentemente Gurlitt se le era tenute.

Il mercante peraltro era stato classificato dagli alleati come vittima dei nazisti dopo la guerra perché, in quanto fautore dell’arte moderna e nipote di una nonna ebrea, aveva perso durante il nazismo il posto in un museo di Zwickau e ad Amburgo. Per quasi 70 anni il tesoro è restato in mano alla famiglia Gurlitt. Finché nel 2010 Cornelius, mentre tornava in treno da Zurigo a Monaco, destò la curiosità dei doganieri: aveva con sé 9.000 euro in 18 banconote da 500.

Niente di illecito, se non un bel gruzzoletto sospetto. Iniziano così le indagini e nella primavera 2011 gli inquirenti perquisiscono l’appartamento di Gurlitt e fanno la scoperta: stanze zeppe di robaccia e rifiuti, finestre sbarrate, caos e degrado ovunque ma anche, sepolti nella sporcizia, i 1.500 capolavori.

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