Salto con gli sci a Gstaad, 1917. (Keystone)
Keystone
Un momento di relax sopra Arosa, anni '40. (Keystone)
Keystone
Ieri ed oggi, la neve fresca ha sempre avuto un grande fascino. A Les Diablerets nel 2009 e nel 1935. (Keystone/Dokumentationsbibliothek St. Moritz)
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I primi scilift, Crans-Montana verso il 1930. (Mediathèque Valais Martigny)
Mediathèque Valais Martigny
Corsa di biga? Miss Barclay tiene ben stretti due uomini in occasione della Village Run di St. Moritz, 1913. (St. Moritz Tobogganing Club Archive London)
St. Moritz Tobogganing Club Archive London
Da sport per pochi eletti a sport di massa. Ai piedi della stazione di Crap-Sogn-Gion a Laax, attorno al 1970. (ETH-Bibliothek Zürich, Bildarchiv)
ETH-Bibliothek Zürich, Bildarchiv
Appuntamento sul ghiaccio, davanti all'hotel Badrutt di St. Moritz, verso il 1900. (Dokumentationsbibliothek St. Moritz)
Dokumentationsbibliothek St. Moritz
Operazione marketing a St. Moritz: Alfred Hitchcock salterà dalla telecabina? (Optik Photo Rutz AG/Tony Rutz)
Optik Photo Rutz AG/Tony Rutz
Jean-Paul Belmondo (sulla sinistra) e il ricco playboy tedesco Gunter Sachs. (Dokumentationsbibliothek St. Moritz)
Dokumentationsbibliothek St. Moritz
Preparazione delle piste da parte degli stessi sciatori, Davos, 1970. (Dokumentationsbibliothek Davos)
Dokumentationsbibliothek Davos
Lo sci è diventato forse un po' più acrobatico. Gara di slopestyle nel 2014. (Keystone)
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Il berretto per eccellenza dei bambini svizzeri negli anni '70, un copricapo sponsorizzato da una grande banca svizzera. (Keystone)
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Quando la neve scarseggia ci sono i cannoni, Arosa, 2007. (Keystone)
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Bagno di sole sul ghiacciaio della Plaine Morte, nei pressi di Crans-Montana, verso il 1970. E a destra una pubblicità del 1967 per un paio di scarponi da sci. (Deprez Photo, Crans Montana/Schweizerische National-Bibliothek/Mark Jeker)
Deprez Photo, Crans Montana/Schweizerische National-Bibliothek/Mark Jeker
Un passatempo invernale classico: pattinare. Davos, anni '20. (Keystone)
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Escursione nella regione di Rätikon, Grigioni, 2011. (Keystone)
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Un secolo e mezzo fa le Alpi erano ancora un territorio in parte inesplorato e poco sfruttato. Poi furono scoperte le virtù curative dell’aria di montagna. I pazienti affetti da malattie polmonari cominciarono ad affluire nelle Alpi e, una volta riacquistato vigore, ad apprezzare le gioie della neve. Il turismo invernale era nato.
A svolgere un ruolo pioniere non solo per la Svizzera ma per il mondo intero furono località di cura come St. Moritz e Davos, nel canton Grigioni. Inizialmente i clienti erano soprattutto britannici e in misura minore tedeschi.
Furono costruite le prime piste di pattinaggio, le prime piste per le slitte e i primi leggendari grand hotel. Anche le corse coi cavalli sulla neve erano un passatempo molto apprezzato. Lo sci iniziò a diffondersi più tardi, verso i primi del ‘900.
Da 150 anni a questa parte, le regioni montane svizzere hanno cambiato volto: strade, ferrovie, residenze secondarie e infrastrutture turistiche hanno profondamente modificato il paesaggio alpino. Alcune cose sono però rimaste le stesse: la luminosità, l’aria pura e la neve, anche se quest’ultima tende sempre più spesso a diventare artificiale.
Il libro «Schnee, Sonne und Stars» («Neve, sole e star») è stato pubblicato nel 2014 dalle Edizioni Neue Zürcher Zeitung.
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