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Un bambino scrive su un foglio Rumantsch Grischun.

Oggi in Svizzera

Care svizzere e cari svizzeri all’estero,

ieri notte qui a Lugano ha piovuto! Qualche goccia invero che si sperava potesse dare una rifrescata ma che ha sortito l’effetto contrario! A contatto con il suolo le gocce di pioggia sono evaporate aumentando così la sensazione di afa...

Il prossimo appuntamento con la pioggia, fa sapere MeteoSvizzera, è fissato per martedì prossimo. Nel frattempo, il barometro continuerà a segnare 33-35 gradi durante il giorno, mentre le minime si fisseranno oltre i 20 gradi.

Lo ammetto, questo caldo mi piace molto e mi fa sentire quasi in vacanza.

Due ragazzini avvolti dalla banidera ucraina
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La Confederazione accoglierà nei propri ospedali pazienti civili vittime della guerra in Ucraina.

La Svizzera in un primo tempo, appellandosi alla neutralità, aveva respinto una richiesta della Nato di accogliere soldati o civili ucraini feriti. Ora la Confederazione ha cambiato linea e ha deciso di accettarli nei propri ospedali.

La decisione, o cambiamento di rotta, si basa sul fatto che l’ambasciata ucraina a Berna ha fornito garanzie che saranno inviati in Svizzera unicamente civili e non soldati. Lo ha comunicato il segretario di Stato supplente al Dipartimento degli affari esteri Johannes Matyassy.

Dopo questa rassicurazione, la Svizzera inizierà ad accogliere i primi feriti – che giungeranno in aereo – a partire dalla settimana prossima. In particolare, dovrebbero essere curati nei nosocomi elvetici 155 bambini che versano in gravi condizioni. Una volta ristabiliti, chiarisce Berna, faranno ritorno in Ucraina.

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Moderato da: Balz Rigendinger

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Il consigliere federale Ernst Brugger al momento della firma dell Accordo.
Keystone / Str

50 anni fa la Confederazione firmava l’Accordo di libero scambio con la Comunità economica europea.

Il 22 luglio 1972, il consigliere federale Ernst Brugger (nella foto a destra) firmava un accordo che esentava oltre il 90% delle esportazioni svizzere verso la CEE dai dazi doganali e stabiliva regole di concorrenza. Lo stesso accordo però non prevedeva alcuna partecipazione della Confederazione all’integrazione politica dell’Europa.

Il Consiglio federale ha sottoposto l’Accordo a referendum obbligatorio, sostenendo che avrebbe rafforzato la cooperazione europea a lungo termine. Così il 3 dicembre 1972, il popolo e i cantoni hanno approvato il testo con il 72,5% di voti favorevoli. “Da allora, la politica europea del Consiglio federale non ha mai più ricevuto una tale legittimità”, ricorda lo storico Sacha Zala.

Infatti, il popolo elvetico ha successivamente bloccato un’ulteriore integrazione della Svizzera al SEE nel dicembre 1992. Ha poi sostenuto la via bilaterale in diverse occasioni. Il progetto di accordo quadro istituzionale è stato abbandonato lo scorso anno. Da allora, le discussioni con Bruxelles sono riprese, ma senza alcun riavvicinamento sulla famosa questione istituzionale.

Alain Berset e Emmanuel Macron all Eliseo durante una visita ufficiale in Francia.
Keystone / Ian Langsdon

Il sorvolo su una zona militare francese non avrà conseguenze giuridiche per il consigliere federale Alain Berset.

Il 5 luglio scorso il consigliere federale Alain Berset, alla guida di un Cessna 182, è stato costretto all’atterraggio di emergenza da due caccia dalla polizia dell’aria francese dopo che l’aereo da lui preso a noleggio ha attraversato per un breve tratto l’area riservata dell’aeroporto militare di Avord.

Oggi una nota della diplomazia francese indica che non ci sarà alcuna conseguenza giuridica in Francia per il consigliere federale Alain Berset. Il “ministro” era partito dalla Svizzera in viaggio verso Châtellerault in Francia, volando a 2’900 metri di altitudine, con regolare autorizzazione di transito.

Tuttavia, verso le 16:23 il suo aeroplano ha attraversato per un breve tratto l’area riservata dell’aeroporto militare di Avord, facendo scattare l’operazione di polizia aerea. Costretto ad atterrare a Thouars, Berset è stato sottoposto a un controllo da parte dei gendarmi. Un piccolo incidente diplomatico. Ora la comunicazione che l’errore non avrà conseguenze.

Il caseificio di Tschlin.
© Keystone / Gian Ehrenzeller

La tecnologia viene in aiuto del romancio: grazie al codice QR su alcuni prodotti i cosumatori possono imparare parole e frasi semplici.

Il romancio, parlato nelle sue cinque varianti unicamente nel canton Grigioni, da anni teme di scomparire. La Lia Rumantscha – l’ente per la sua promozione – ha lanciato un progetto per portare il romancio a casa vostra. Come? Dieci aziende, di diversi settori e situate in tutte le regioni romance, hanno aderito all’iniziativa applicando un codice QR sui loro prodotti.

Basta dunque scansionare il codice QR con il proprio telefonino per aprire una pagina contenente parole e semplici frasi in lingua romancia. Il progetto pilota è stato realizzato nel 2020 in Engadina Bassa. Sulla base delle esperienze positive, la Lia Rumantscha sta ora ampliando l’offerta su tutto il territorio.

Un esempio? Se acquistate una bottiglia di birra artigianale di Tschlin in Engadina Bassa e scansionate il suo codice QR potete ascoltare, imparare esercitare e pronunciare frasi utili: Viva! (salute), Üna bierina da Tschlin, par plaschair (una birra di Tschlin per favore), Ingio sun las tualettas? (dov’è il bagno?) e Grazcha fich (grazie mille).


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