Orologi: esportazioni tornano a salire, grazie a mercato americano

Dopo l'aumento in gennaio e il forte calo di febbraio le vendite di orologi svizzeri all'estero sono tornate a salire in marzo, sulla scia in particolare del dinamismo del mercato americano e di una maggiore tonicità dei prodotti più cari.
(Keystone-ATS) Stando ai dati diffusi oggi dalla Federazione dell’industria orologiera (FH), nel terzo mese dell’anno le esportazioni si sono attestate a 2,1 miliardi di franchi, in progressione dell’1,5% rispetto allo stesso periodo del 2024. In termini di numero i segnatempo smerciati hanno presentato invece una contrazione del 4,8% a 1,1 milioni.
A livello di singoli mercati dominano gli Stati Uniti (+14% a 405 milioni di franchi), il principale sbocco del made in Switzerland. Al secondo posto figura il Giappone (+1% a 161 milioni), seguito da Regno Unito (+11% a 150 milioni), Hong Kong (-11% a 146 milioni), Cina continentale (-12% a 141 milioni) e Singapore (-2% a 137 milioni). Insieme questi sei mercati rappresentano il 54% delle vendite oltre frontiera.
In modo non uniforme si presenta l’andamento delle esportazioni in relazione ai segmenti di prezzo. Gli orologi di meno di 200 franchi hanno mostrato una diminuzione dell’1% in termini di valore, la gamma 200-500 una flessione del 18%, il comparto 500-3000 segna +3%, mentre per la fascia oltre 3000 franchi si osserva un +2%.
Per l’intero settore il primo trimestre si chiude con un export in contrazione (su base annua) dell’1,1%.