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Partiti: presenza mediatica rispecchia forza parlamentare, analisi

Anche quest'anno l'UDC, nei tre mesi prima delle elezioni federali, vanta la maggior presenza mediatica rispetto a qualsiasi partito presente in Parlamento (foto simbolica) KEYSTONE/GAETAN BALLY sda-ats

(Keystone-ATS) Anche quest’anno l’UDC, nei tre mesi prima delle elezioni federali, vanta la maggior presenza mediatica rispetto a qualsiasi partito presente in Parlamento. Complessivamente la frequenza di notizie relative ai partiti corrisponde circa alla loro forza politica.

Secondo l’analisi pubblicata oggi da Année Politique Suisse (APS) dell’Università di Berna, la presenza nei media è il modo migliore per attirare l’attenzione in vista delle elezioni federali. Nell’esame sono stati esaminati i 33 quotidiani e settimanali svizzeri più diffusi.

Non è raro che gli esponenti di partito si lamentino di notizie troppo scarse o addirittura tendenziose. Queste accuse non sono giustificate per quanto riguarda la presenza nei media.

I risultati dell’analisi hanno mostrato che la percentuale di articoli sui partiti nella stampa esaminata nelle dodici settimane precedenti le elezioni federali corrispondeva “in modo sorprendentemente precisa” alla forza dei singoli partiti.

Finora, la maggior parte degli articoli scritti riguardavano l’Unione democratica di centro. Tuttavia la sua presenza mediatica non è più così dominante come prima delle elezioni di quattro anni fa, quando contava sui giornali il doppio di notizie rispetto al PS.

Fatti mediatici, con l’aiuto di provocazioni, permettono ai partiti di rafforzare la loro presenza nei giornali. Secondo l’APS ad attirare in particolare l’attenzione quest’anno è stata la pubblicazione a metà agosto del manifesto elettorale dell’UDC con la mela mangiata dal verme.

Secondo i ricercatori, con la sua consapevole provocazione, l’UDC è così riuscita a suscitare la tanto desiderata attenzione dei media. L’effetto è stato rafforzato dalle critiche interne al partito sul manifesto.

Gli altri partiti non hanno suscitato grandi eventi mediatici come l’UDC, scrive APS. La controversia riguardo alla campagna del PPD su un presunto sito web neutrale che però criticava le posizioni dei candidati di altri partiti ha fruttato al Partito popolare democratico solo circa la metà degli articoli di giornale rispetto a quelli relativi al manifesto dell’UDC.

Nel periodo di tempo esaminato, al secondo posto per eco mediatica vi è la denuncia del Partito liberale radicale contro un manifesto elettorale del Comitato di Egerkingen, nel quale venivano accusate quattro personalità del PLR di proteggere l’islam radicale in Svizzera. La presidente del partito Petra Gössi ha reagito con una querela contro il comitato.

Il PS ha smosso un po’ le acque solo con l’elezione di Ronja Jansen alla presidenza della Gioventù socialista. I Verdi e i Verdi liberali non sono riusciti a guadagnarsi più spazio giornalistico con il clima, tema più caldo della campagna elettorale.

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