Piano per salvare le barriere coralline, 11 miliardi da 45 Paesi

(Keystone-ATS) Una rete formata da 45 Paesi che ospitano il 75% delle barriere coralline nel mondo si è impegnata oggi a stanziare 12 miliardi di dollari (11 miliardi di franchi) entro il 2030 per la conservazione e il ripristino dei coralli minacciati dal cambiamento climatico.
Al programma, annunciato dall’Initiative internationale pour les récifs coralliens (Icri), creato nel 1994 e intitolato “Coral Reef Breakthrough”, aderiscono i Paesi dove sono localizzate i tre quarti delle barriere coralline, per sostenerne la resilienza a livello globale. L’impegno è volto a raddoppiare le aree sotto protezione efficace rispetto ai 60’000 km quadrati attuali e ad accelerare la conservazione per il ripristino degli ecosistemi di ulteriori 10’500 km quadrati, grazie all’investimento di fondi privati e pubblici entro il 2030.
“Questo investimento ci permette una gestione più efficace dei coralli, compresa la qualità dell’acqua, delle zone costiere e delle regolamentazioni locali e regionali”, ha annunciato il gruppo. Un intervento che rappresenta una svolta per prevenire l’estinzione funzionale di uno degli ecosistemi più minacciati ma anche più preziosi e con la maggiore biodiversità. Un piano lanciato durante la 37esima assemblea generale dell’Icri e sviluppato con il sostegno del governo svedese e del Principato di Monaco.
Le barriere coralline esistono in più di 100 paesi e territori e ospitano almeno il 25% delle specie marine, sono parte integrante del sostegno della vasta e interconnessa rete di biodiversità marina della Terra e forniscono servizi ecosistemici per un valore fino a 9,9 trilioni di dollari all’anno.