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Polacchi con ipoteche in franchi svizzeri chiedono aiuto

(Keystone-ATS) Il rapido apprezzamento del franco svizzero dopo la decisione – il 15 di gennaio – della Banca nazionale di non più difendere il corso minimo con l’euro a 1.20 sta creando non pochi problemi a quei Polacchi che hanno acceso ipoteche nella moneta nazionale elvetica. Oggi, come riferisce l’agenzia di stampa AP, diverse centinaia di persone hanno dimostrato in varie città del Paese – Varsavia, Cracovia, Lodz, Danzica e Breslavia – per chiedere l’aiuto del Governo.

Solo in Polonia vi sono più di mezzo milione di ipoteche in franchi svizzeri. Molti Polacchi si sono fatti ingolosire negli anni scorsi dai bassi tassi di interesse richiesti per mutui emessi in franchi.

Stando alla commissione polacca di sorveglianza delle banche il 40% dei crediti immobiliari in Polonia sono elargiti in franchi, per un volume di 31 miliardi di euro. Mutui in valuta elvetica sono comuni anche in Ungheria e Croazia.

La decisione della BNS, che ha colto tutti di sorpresa, ha fatto rincarare la fattura mensile da saldare alle banche: ora i debitori sono costretti a pagare interessi che, con l’improvviso deprezzamento dello zloty di circa il 20%, si rivelano assai più elevati per chi ha lo stipendio nella moneta locale. Questo fenomeno potrebbe diventare uno dei temi principali per le elezioni nazionali di quest’anno.

In Croazia, il Parlamento di Zagabria ha approvato una misura proposta dal Governo per far fronte ai problemi di circa sessantamila croati che dopo lo schizzo del corso del franco svizzero rischiano di vedersi crescere le rate dei mutui. Zagabria ha deciso di congelare artificialmente il cambio della moneta elvetica ai livelli antecedenti il 15 di gennaio.

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