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Anche i ricchi devono pagare le imposte

Addio tassazione forfettaria nel canton Zurigo. Keystone

Fra le votazioni cantonali dell'8 febbraio spicca il sì all'abolizione della tassazione forfettaria per gli stranieri ricchi domiciliati nel canton Zurigo. Nel canton Ginevra l'introduzione del voto elettronico raccoglie ampi consensi, mentre Nidvaldo boccia il concordato sull'armonizzazione scolastica.

L’iniziativa per l’abolizione della tassazione globale (o tassazione forfettaria) – lanciata dalla Lista alternativa, una formazione della sinistra zurighese – è stata approvata a sorpresa dal 52,9% dei votanti. Il governo e il parlamento erano contrari all’iniziativa che era invece sostenuta dal Partito socialista, dai Verdi, dagli evangelici e dall’Unione democratica federale.

La maggioranza dei votanti ha seguito gli argomenti dei promotori dell’iniziativa che si sono battuti contro i privilegi fiscali concessi ai grandi contribuenti. La crisi finanziaria e le polemiche sui bonus versati ai manager delle grandi banche hanno verosimilmente contribuito ad accrescere la sfiducia nei confronti degli stranieri facoltosi. I fautori dell’iniziativa hanno espresso grande soddisfazione per il risultato del voto che rappresenta un segnale importante a favore di una maggiore giustizia fiscale.

La tassazione forfettaria riguarda le persone fisiche, che per la prima volta o dopo un’assenza di 10 anni, acquisiscono il domicilio o la dimora fiscale in Svizzera senza esercitarvi un’attività lucrativa. A differenza della tassazione normale, che calcola l’imposta in base al reddito e alla sostanza, la tassazione forfettaria calcola l’imposta in base al tenore di vita del contribuente. Di regola tale imposta corrisponde al quintuplo dell’affitto pagato dal residente straniero.

Con l’accettazione dell’iniziativa gli stranieri facoltosi domiciliati nel canton Zurigo (137 nel 2006) saranno in futuro tassati secondo il reddito e la sostanza come i normali contribuenti. A meno che non decidano di cambiare cantone.

Ginevra dice sì al voto elettronico

I cittadini del canton Ginevra hanno accettato a larga maggioranza (70,5%) una modifica costituzionale che consente l’introduzione del voto elettronico (e-voting) accanto al voto per corrispondenza e al voto diretto nell’urna. I ginevrini hanno pure approvato con l’83,3% di voti il divieto di esercitare un doppio mandato alle Camere federali per i membri dell’esecutivo cantonale.

Ginevra è uno dei cantoni all’avanguardia nell’ambito del voto elettronico con Neuchâtel e Zurigo. Dal 2001 ad oggi il voto elettronico è stato sperimentato con successo in 11 votazioni ufficiali nel canton Ginevra. Il massiccio sì degli elettori ginevrini conferma la via tracciata e costituisce una prima tappa sulla via della realizzazione del voto elettronico a livello cantonale e federale.

Il voto con internet mira ad accrescere il tasso di partecipazione al voto e a facilitare l’esercizio dei diritti popolari in modo particolare per i connazionali residenti all’estero spesso confrontati ai problemi del voto per corrispondenza. L’introduzione del voto elettronico è una delle principali rivendicazioni dell’Organizzazione degli Svizzeri all’estero (OSE) che ha espresso piena soddisfazione per l’esito del voto ginevrino.

Nella votazione federale sulla libera circolazione delle persone. il voto elettronico è stato sperimentato per la nona volta con successo nel canton Neuchâtel. Al test hanno partecipato quasi 2 mila elettori, tra i quali una settantina di connazionali residenti all’estero, principalemente nell’Unione Europea.

30 milioni per il WEF

Gli elettori di Davos hanno approvato a larga maggioranza (68,1%) un credito di 29,5 milioni di franchi per ampliare il palazzo dei congressi che ospita ogni anno il Forum economico mondiale (WEF). L’investimento complessivo ammonterà a 37,8 milioni di franchi. La differenza sarà coperta da terzi, tra cui cantone dei Grigioni (tre milioni) e lo stesso WEF. La direzione del Forum si è impegnata a rimanere almeno ancora dieci anni a Davos.

Il significato economico del centro congressuale per Davos era indiscusso durante la campagna. Uno studio dell’Università di San Gallo ha valutato il fatturato generato dal turismo congressuale a 61 milioni di franchi all’anno. Il valore aggiunto per la regione, sempre secondo la ricerca, è stimato tra i 54 e i 56 milioni di franchi.

No all’armonizzazione scolastica

Gli elettori del canton Nidvaldo hanno nettamente respinto l’adesione al concordato intercantonale sull’armonizzazione scolastica (HarmoS) che mira ad unificare a livello nazionale gli elementi centrali della scolarità obbligatoria.

I nidvaldesi hanno respinto con il 62,3% di voti l’adesione ad HarmoS malgrado una clausola d’eccezione che avrebbe consentito ai genitori di mandare i figli alla scuola dell’infanzia a partire da 5 anni invece che da 4.

Nidvaldo è il quarto cantone a bocciare l’armonizzazione scolastica dopo Lucerna, Turgovia e dei Grigioni. Hanno sinora aderito ad HarmoS otto cantoni: Sciaffusa, Vaud, Giura, Neuchâtel, Vallese, Glarona, Zurigo e San Gallo.

È necessaria l’adesione di almeno dieci cantoni affinché HarmoS possa entrare in vigore nei rispettivi cantoni. Sono invece necessari 18 cantoni favorevoli per un’estensione del concordato a tutta la Confederazione.

No al diritto di voto a 16 anni

Il 72% dei votanti di Basilea Città ha respinto una modifica costituzionale e della legge elettorale che avrebbe consentito di abbassare da 18 a 16 anni il diritto di voto a livello cantonale. Nel cantone il diritto di voto ed eleggibilità rimane a 18 anni.

Il principio del voto ai sedicenni è stato sinora introdotto unicamente nel canton Glarona nel 2007. La proposta è in discussione in altri cantoni, mentre a livello federale il Consiglio nazionale (camera bassa) ha respinto nel 2008 una proposta socialista in tal senso.

I cittadini di Basilea Città hanno invece accettato con una maggioranza di quasi il 79 % una legge che consente alla polizia di vietare temporaneamente a persone considerate a rischio l’accesso a determinate zone della città.

Anche l’elettorato del canton Lucerna ha accettata a chiara maggioranza (78%) una legge che consente l’esclusione temporanea di persone considerate a rischio da determinati spazi pubblici. La normativa introduce inoltre multe salate per chi abbandona rifiuti o affigge illegalmente manifesti.

swissinfo e agenzie

Città Zurigo, elezione suppletiva per la successione del sindaco

Canton Argovia, ballottaggio per il quinto consigliere di Stato

Canton Glarona, elezione di un consigliere nazionale (camera bassa)

Nel canton Glarona Martin Landolt (PBD, Partito borghese democratico) è stato eletto in Consiglio nazionale (camera bassa) con 4829 voti superando il candidato socialista Christian Zürrer che ha ottenuto 3174 voti. L’elezione del Consigliere nazionale glaronese consente al partito borghese democratico di conquistare un quinto seggio al Consiglio nazionale e di poter formare quindi un gruppo in parlamento.

Nato nel 2008 da una scissione in seno all’Unione democratica di centro (UDC) il Partito borghese democratico detiene un seggio in consiglio federale (Eveline Widmer-Schlumpf) e di 6 seggi in parlamento (5 al Consiglio nazionale, 1 al Consiglio degli Stati).

I cittadini del canton Argovia hanno eletto Alex Hürzeler (UDC, Unione democratica di centro) come quinto membro del Consiglio di Stato (governo cantonale). Nell’elezione di ballottaggio Hürzeler ha avuto nettamente la meglio con 79 583 voti sul Consigliere di stato uscente Rainer Huber (PPD, partito popolare democratico) che ha ottenuto 55 004 voti.

Al primo turno il 30 novembre 2008 erano stati eletti nel governo argoviese i due Consiglieri di stato uscenti Peter C. Beyeler (PLR, partito liberale radicale), Roland Brogli (PPD) e per la prima volta nell’esecutivo cantonale Urs Hofmann (PS, Partito socialista) e Susanne Hochuli (Verdi)

La socialista Corine Mauch è stata eletta nel Municipio (esecutivo) della città di Zurigo con 46 468 voti al posto del collega di partito Elmar Ledergerber che aveva deciso di lasciare l’incarico e il posto di sindaco con un anno di anticipo sulle elezioni comunali del 2010.

Per la poltrona di nuovo sindaco sarà invece necessaria un’elezione di ballottaggio che avrà luogo il 29 marzo. La municipale del Partito liberale radicale (PLR) Kathrin Martelli ha ottenuto 39 408 voti contro i 38 120 voti andati a Corine Mauch. Nessuna delle due candidate è tuttavia riuscita ad ottenere la maggioranza assoluta richiesta pari a 40 906 voti.

La composizione dell’esecutivo della città sulla Limmat rimane invariata con 4 socialisti, tre liberali radicali, un popolare democratica e un’ecologista.

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