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Arrocco doloroso in Consiglio federale

Quattro ministri su sette cambiano dipartimento. Keystone

Una ventata di cambiamenti ha spirato sul governo elvetico. Ben quattro dipartimenti su sette hanno cambiato ministro responsabile. Tale redistribuzione ha evidenziato una prova di forza fra i partiti di centro e la destra e la sinistra, afferma il politologo Michael Hermann.

La ripartizione era nell’aria, anche se nessun consigliere federale aveva finora espresso l’intenzione di voler assumere la direzione di un altro dipartimento, l’equivalente di un ministero negli altri Stati.

Invece la sorpresa è giunta lunedì e i cambiamenti sono stati importanti e difficili, tanto che il governo è stato costretto a procedere ad una votazione.

Soltanto tre ministri su sette sono rimasti al proprio posto: Micheline Calmy-Rey dirigerà ancora il dipartimento federale degli affari esteri, Didier Burkhalter quello dell’interno e Ueli Maurer quello della difesa, della protezione della popolazione e dello sport.

Agli altri spetterà invece una nuova sfida. Doris Leuthard lascerà il dipartimento federale dell’economia per quello dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni. Eveline Widmer-Schlumpf passerà dal dipartimento federale della giustizia e polizia a quello delle finanze.

Quanto ai neoeletti, Johann Schneider-Ammann assumerà la direzione del dipartimento federale dell’economia, mentre Simonetta Sommaruga quello di giustizia e polizia. Così, per la prima volta nella storia svizzera, tale dipartimento sarà diretto da un ministro socialista.

La ridistribuzione dei dipartimenti decisa questa mattina rompe un po’ l’immobilismo degli ultimi anni. Infatti, l’ultimo importante arrocco in governo risaliva al 2002. Per ritrovare un cambiamento di pari portata – quattro ministeri su sette – bisogna risalire al 1960.

È una situazione anomala che Michael Hermann, politologo dell’università di Zurigo, contattato da swissinfo.ch ha tentato di analizzare.

swissinfo.ch: Come mai si è avuto un rimpasto di governo di tale entità?

Michael Hermann: La doppia dimissione dei ministri Moritz Leuenberger e Hans-Rudolf Merz hanno offerto varie possibilità di cambiamento. Inoltre, penso che più consiglieri federali volessero cambiare dipartimento.

Doris Leuthard era intenzionata a lasciare il dipartimento dell’economia per quello dell’ambiente e dei trasporti. Eveline Widmer-Schlumpf aspirava invece a ritornare a dirigere un dipartimento dell’economia, così come aveva fatto precedentemente a livello cantonale quando era membro del governo dei Grigioni e presidente della Conferenza dei ministri cantonali delle finanze.

Balza agli occhi che in governo i partiti di centro, il Partito liberale radicale, il Partito popolare democratico e il Partito borghese democratico, hanno la maggioranza. Questa situazione ha dato loro la possibilità di attuare le loro strategie.

I perdenti sono la sinistra e la destra. Un esponente del Partito socialista (PS) è sempre stato a capo di un dipartimento chiave: il dipartimento dell’interno, delle finanze o dell’ambiente e dei trasporti. Questi ministeri sono importanti poiché danno la possibilità al PS di distinguersi dalla destra.

È quindi strano constatare che Simonetta Sommaruga, che non è una formazione di giurista, ha preso le redini del dipartimento di giustizia e polizia. Di solito, alla testa di questo dipartimento c’era un avvocato.

swissinfo.ch: Simonetta Sommaruga è in grado di dirigere il dipartimento di giustizia e polizia?

M.H.: Sicuramente non è felice della decisione presa in seno al governo. Il fatto che il centro abbia dettato le scelte, è un segnale politico. Di solito le decisioni vengono prese in maniera collegiale e consensuale. Lunedì mattina, invece, i consiglieri federali non hanno saputo trovare un’intesa e ciò significa che non tutti erano contenti con la redistribuzione dei dipartimenti.

swissinfo.ch: Quanto hanno pesato le elezioni 2011 sull’assegnazione dei dipartimenti?

M.H.: Non hanno avuto un ruolo importante. Infatti, non sono i partiti a decidere la distribuzione dei dipartimenti. Sono stati invece i tre consiglieri federali del centro, con Schneider-Amman che voleva dirigere il dipartimento dell’economia. Non credo quindi che i ministri abbiano pensato molto alle elezioni parlamentari del prossimo anno.

swissinfo.ch: Quali ripercussioni avrà questo rimpasto sul lavoro del governo?

M.H.: Non credo che questa decisione avrà un influsso sulla dinamica di gruppo. Sommaruga sarà delusa, ma è una donna molto professionale e capace di tessere alleanze. Quindi non credo che il clima in seno al governo ne risentirà a lungo.

Quando si entra a far parte dell’esecutivo, bisogna accettare il fatto di non poter scegliere il proprio posto. È ormai una tradizione che i ministri con una maggiore anzianità abbiano diritto di scegliere per primi il dipartimento.

swissinfo.ch: Il fatto che Eveline Widmer-Schlumpf sia passata alle finanze avrà un impatto sulle sue possibilità di rielezione il prossimo anno?

M.H.: Penso che questa mossa abbia ridotto le sue chance. Ha fatto un affronto alla sinistra perché, se non avesse cambiato dipartimento, il posto alle finanze sarebbe rimasto vacante. E questo ministero è molto più allettante, rispetto a quello di giustizia e polizia. A volte ci sono alleanze paradossali tra la destra e la sinistra, ed ora Eveline Widmer-Schlumpf ha aumentato le possibilità che una simile alleanza non le consenta di governare per altri quattro anni.

Il Consiglio federale è composto di sette membri.

È eletto dalle due camere del parlamento (consiglio nazionale e consiglio degli Stati) riunite in Assemblea federale.

Dal 2008, in governo sono rappresentati cinque partiti: il Partito socialista (2 seggi), il Partito liberale radicale (2 seggi), il Partito popolare democratico (1 seggio), l’Unione democratica di centro (1 seggio) e il Partito borghese democratico (1 seggio).

I sette membri del governo prendono le loro decisioni in modo collegiale.

Ognuno dei consiglieri federali è a capo di un dipartimento. Diversamente da quanto succede per i ministeri di altri paesi, i dipartimenti federali riuniscono più settori.

A cinque giorni dall’elezione suppletiva per la successione dei ministri Moritz Leuenberger e Hans-Rudolf Merz, il Consiglio federale ha proceduto il 27 settembre 2010 alla ripartizione dei sette dipartimenti e ha stabilito le rispettive supplenze.

• Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE):
Micheline Calmy-Rey, supplente: Didier Burkhalter

• Dipartimento federale dell’interno (DFI):
Didier Burkhalter, supplente: Simonetta Sommaruga

• Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP):
Simonetta Sommaruga, supplente: Eveline Widmer-Schlumpf

• Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS):
Ueli Maurer, supplente: Johann Schneider-Ammann

• Dipartimento federale delle finanze (DFF):
Eveline Widmer-Schlumpf, supplente: Micheline Calmy-Rey

• Dipartimento federale dell’economia (DFE):
Johann Schneider-Ammann, supplente: consigliera federale Doris Leuthard, presidente della Confederazione

• Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC):
Doris Leuthard, supplente: Ueli Maurer

(Traduzione e adattamento, Luca Beti)

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