Asilo: no per un pelo
L'iniziativa dell'Unione democratica di centro (Udc) sull'asilo è stata respinta per un pugno di voti.
Per 2754 voti ha prevalso il no, anche se l’iniziativa è stata accettata dalla maggioranza dei cantoni (12,5 contro 10,5).
Risultato sul filo di lana per l’iniziativa “contro gli abusi in materia d’asilo”.
Con uno scarto di soli 2754 voti , il popolo svizzero ha respinto l’iniziativa sull’asilo dell’Udc, che chiedeva misure drastiche per ridurre l’attrattività della Svizzera per i richiedenti l’asilo.
L’iniziativa è stata però accolta dalla maggioranza dei cantoni (12 cantoni e 5 semicantoni contro 10 cantoni e 5 semicantoni).
Poiché la sorte dell’iniziativa dipende da poche migliaia di voti, non è escluso che si levino voci per chiedere un nuovo spoglio delle schede in alcuni cantoni, anche se la Cancelleria federale ha confermato i risultati.
Mai una maggioranza così risicata
“Non ho mai visto una cosa del genere”, osserva Claude Longchamp, direttore del centro di calcolo della SRG SSR idée suisse. Mai finora c’era stata una votazione tanto incerta.
In generale si può dire che l’elettorato UDC e radicale e le regioni rurali hanno votato sì, mentre la popolazione urbana ha respinto l’iniziativa.
Un’altra divisione corre lungo i confini linguistici: mentre la Svizzera latina si è espressa in maniera compatta contro la proposta Udc, i cantoni di lingua tedesca della Svizzera centrale e orientale l’hanno approvata.
Svizzera meno attrattiva
Scopo dichiarato dell’iniziativa era di rendere la Svizzera meno attrattiva per i richiedenti l’asilo. Elemento centrale della proposta è la cosiddetta regola dello stato terzo.
In base a tale regola, i richiedenti l’asilo giunti in Svizzera passando per uno stato terzo ritenuto sicuro non avrebbero diritto a depositare una richiesta d’asilo e sarebbero respinti verso il paese di transito.
Altre misure contemplate dall’iniziativa riguardano i contributi assistenziali ai richiedenti l’asilo, che l’UDC vorrebbe ridurre sensibilmente.
Un’iniziativa illusoria
Per gli avversari, tra i quali c’è anche il governo, la regola dello stato terzo contemplata dall’iniziativa sarebbe illusoria, perché la stragrande maggioranza dei richiedenti l’asilo giunge in Svizzera via terra e quindi transita per uno stato sicuro.
Ora, i paesi confinanti con la Svizzera difficilmente accetterebbero di riprendersi i profughi respinti. L’iniziativa avrebbe dunque come risultato una precarizzazione dello statuto giuridico dei richiedenti l’asilo in Svizzera.
Il governo teme anche che l’eventuale approvazione dell’iniziativa equivarrebbe alla fine della tradizione d’asilo svizzera.
Critiche internazionali
Un timore condiviso da Ruud Lubbers, Alto commissario dell’Onu per i rifugiati, il quale ha osservato che le proposte dell’UDC renderebbero il diritto d’asilo svizzero il più restrittivo fra quelli degli stati industrializzati.
Va detto d’altro canto che alcune delle misure previste dall’iniziativa sono state recepite dalla revisione della legge sull’asilo attualmente in discussione.
Andrea Tognina, swissinfo
1’120’967 no / 1’118’193 sì
12,5 cantoni sì / 10,5 cantoni no
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.