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Barometro elettorale ’07: il balzo in avanti dei Verdi

Dal 2003 i Verdi sono in crescita mentre i liberali radicali perdono sempre più consensi. gfs.berne/swissinfo

Contrariamente a quanto accadde nel 2003, le elezioni federali del prossimo anno non saranno caratterizzate dalla polarizzazione destra-sinistra. Lo rivela il primo barometro elettorale 07.

Se si votasse oggi, i Verdi ne uscirebbero chiari vincitori. I perdenti sarebbero i liberali radicali, mentre democentristi, socialisti e democristiani manterrebbero le loro posizioni.

Secondo quanto risulta dal barometro elettorale per il 2007 condotto dall’Istituto di ricerche gfs.berna su mandato dell’azienda radiotelevisiva SRG SSR idée suisse, la formazione più importante del Paese rimane l’Unione democratica di centro (UDC – destra populista), con il 26,4% dei consensi, in leggero calo rispetto al 26,7% di tre anni or sono.

Segue a ruota il partito socialista (PS) con il 23,5% (2003: 23,3%). I liberali radicali (PLR) riescono dal canto loro a difendere la terza posizione con il 15,5%, ma lasciano sul terreno 1,8 punti percentuali. Con il 14,2% i democristiani (PPD – partito popolare democratico) rimangono invece praticamente stabili rispetto alle elezioni precedenti, quando avevano raccolto il 14,4% delle schede.

PLR in calo

Il calo dei partiti borghesi che si evince dal barometro elettorale è da attribuire soprattutto alla debolezza del PLR, la formazione guidata dal ticinese Fulvio Pelli. «Al centro dello spettro politico, il PLR ha perso punti e credibilità, perché non è più il partito dell’economia che può garantire una crescita economica continua», dice a swissinfo il direttore di gfs.berna, Claude Longchamp.

«Per la prima volta dalle elezioni del 1991», sottolinea Longchamp, «la tendenza alla polarizzazione subirebbe un’interruzione». PS e UDC confermerebbero infatti i risultati del 2003, senza però poter crescere ulteriormente. I cambiamenti importanti sono quindi ora attesi al centro.

Altri sviluppi

Avanzata dei Verdi

Il vero vincitore delle elezioni del prossimo anno dovrebbe essere il partito ecologista, che dopo i successi ottenuti a livello comunale e cantonale, è accreditato sul piano federale al 9,2% (+1,8 punti percentuali rispetto al 2003). Dal barometro stilato dall’Istituto demoscopico risulta che per la prima volta l’elettorato verde, un tempo a sinistra del PS, è oggi più vicino al centro rispetto a quello socialista. Proprio al centro quindi i Verdi rosicchieranno sempre più consensi.

La forza del partito ecologista mette sul tappeto il tema della sua rappresentanza in Consiglio federale, che viene però vista di buon occhio solo dal 22% dell’insieme del campione.

L’«onda verde» dovrebbe quindi, pur registrando un notevole passo in avanti «non dovrebbe giungere fino al governo», sostiene il direttore di gfs.berna. Il 34% degli interpellati preferisce la formula attuale (2 UDC, 2 PS, 2 PLR, 1 PPD), mentre il 15% vorrebbe vedere due esponenti pipidini nell’esecutivo.

Barometro dei ministri

Il barometro – il primo di una serie di otto sino al 21 ottobre 2007 – ha cercato anche di misurare la credibilità di cui godono i membri del Consiglio federale: al primo posto si trova Micheline Calmy-Rey, seguita da Samuel Schmid e da Moritz Leuenberger. In quarta posizione si inserisce Doris Leuthard, che supera già Hans-Rudolf Merz. Sesto è Christoph Blocher, mentre il posto del fanalino di coda spetta a Pascal Couchepin.

Il sondaggio ha confermato anche il maggiore interesse per la politica già ravvisato negli ultimi anni: il 48% degli interpellati ha infatti intenzione di andare a votare, il 3% in più rispetto all’ottobre 2003.

swissinfo e agenzie

Il sondaggio rappresentativo è stato condotto dall’Istituto di ricerche gfs.berna dall’11 al 20 settembre 2006 su un campione di 2017 aventi diritto di voto in tutte le regioni linguistiche.
Il margine d’errore è di circa il 2,2%.
I risultati dell’inchiesta non cambiano la ripartizione dei seggi alla Camera del popolo.

I cinque temi principali: asilo, sicurezza sociale, disoccupazione, imposte/finanze e salari.

I presidenti dei cinque grandi partiti sono conosciuti soltanto nella loro regione linguistica.

I consiglieri federali sono molto conosciuti in tutte le regioni, salvo Doris Leuthard.

Micheline Calmy-Rey e Moritz Leuenberger sono considerati credibili dal 72% degli intervistati. Seguono Samuel Schmid (70%) e Doris Leuthard (60%). Con un leggero distacco da Leuthard si piazza Hans-Rudolf Merz, mentre Christoph Blocher e Pascal Couchepin ottengono meno del 50% dei consensi.

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