L’apertura di centri per richiedenti l’asilo solleva regolarmente malumori tra la popolazione. A Riggisberg, villaggio di 2'500 anime, non è andata così. Dall’estate scorsa, il comune bernese ospita su propria iniziativa 150 richiedenti l’asilo.
Provengono dall’Eritrea, dalla Siria, dall’Egitto, dalla Somalia o da altri paesi in crisi e da qualche mese vivono nel centro di transito per richiedenti l’asilo, in una zona non lontana dal centro del villaggio e attorniata da colline e terre agricole.
Riggisberg è un comune rurale conservatore, con un municipio composto di quattro membri dell’Unione democratica di centro (UDC/destra conservatrice) e tre indipendenti. Il 9 febbraio 2014, i votanti del borgo, situato a metà distanza tra Berna e Thun, hanno accettato chiaramente l’iniziativa «contro l’immigrazione di massa».
La decisione presa dal municipio nel luglio 2014 di mettere a disposizione dei richiedenti l’asilo una struttura militare in disuso è quindi giunta piuttosto a sorpresa. Gli abitanti sono stati informati del progetto con una lettera personale e dei volantini.
Anche se a Riggisberg non tutti hanno accolto positivamente il progetto, vi sono state poche proteste e la coabitazione tra gli abitanti del villaggio e i richiedenti l’asilo sembra funzionare.
(Foto: Marco Zanoni, testo: Gaby Ochsenbein/swissinfo.ch)
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