Berna e Berlino accordano i violini
Gerhard Schröder auspica una conclusione rapida della seconda tornata di accordi bilaterali fra la Svizzera e l’Unione europea.
In visita ufficiale a Berna, il cancelliere tedesco ha riaffermato il suo sostegno alla Svizzera per la soluzione delle questioni aperte.
«È un grande piacere accogliere per la prima volta in Svizzera il cancelliere della Repubblica federale tedesca» ha esordito con tono protocollare il presidente della Confederazione Pascal Couchepin accogliendo l’alto ospite arrivato da Berlino.
Ma poi ha chiarito subito la posta in gioco: «La Germania è un vicino fraterno, ma è anche un nostro importante partner economico e un riferimento culturale». Oltre la formalità, la visita di Stato si è tinta di concretezza.
Si è colta l’occasione per fare un giro d’orizzonte sui temi che toccano da vicino i due paesi. In particolare, la Svizzera ha bisogno di chiarezza e di sostegno nelle tornate finali per la stesura degli accordi bilaterali bis con l’Unione europea.
I dossier aperti
La Svizzera e l’Unione europea stanno per concludere due accordi della massima importanza: da una parte c’è la questione della frode doganale e gli accordi di Schengen, dall’altra la tassazione dei risparmi.
«Il 14% del prodotto interno lordo è direttamente legato al settore bancario», ha ricordato Couchepin, dimostrando inequivocabilmente che la Svizzera non è disposta a rivedere l’accordo di massima che prevede la difesa del segreto bancario, accordando all’Europa un’imposta alla fonte da prelevare dai fondi depositati.
In merito all’allargamento dell’Ue, la Svizzera si aspetta di poter godere degli stessi adattamenti applicati per i Quindici. In particolare, si tratta di introdurre solo gradualmente la libera circolazione dei lavoratori per i nuovi Stati membri.
Berlino, ha assicurato Schröder, intende sostenere Berna nelle trattative. Le difficoltà incontrate nel dossier Schengen sono «risolvibili», ha assicurato Schröder. Anche la Germania e l’Unione europea sono interessate ad un esito positivo delle trattative.
Le difficoltà con Zurigo-Kloten
A livello bilaterale, l’accordo aereo è ancora una questione aperta. I due ministri dei trasporti avevano stilato un accordo sui sorvoli e sul controllo dei voli nel 2002. Ma il Parlamento svizzero ha affossato il risultato, ritenendolo troppo restrittivo. Adesso vigono delle misure transitorie.
«L’aeroporto di Zurigo-Kloten ha un’importanza fondamentale per tutto il paese», ha ribadito il presidente Couchepin che spera in una soluzione veloce. Anche Schröder ne ha riconosciuto l’importanza, dimostrandosi aperto al dialogo.
Nel soppesare i diritti degli abitanti del sud della Germania e le necessità dello scalo aeroportuale, comunque, Schröder ha ribadito la necessità di un accordo «politico», piuttosto che giudiziario.
Le due delegazioni hanno inoltre discusso i principali temi dell’attualità internazionale, come il ruolo delle Nazioni Unite sulla questione irachena, gli ultimi sviluppi della crisi in Medio Oriente e la situazione in Afghanistan.
Conclusione armonica
Oltre a Couchepin, Schröder ha incontrato i consiglieri federali Ruth Metzler, Samuel Schmid e Moritz Leuenberger. Quest’ultimo ha avuto un brevissimo incontro a due poco dopo il suo rientro da Bonn dove in mattinata ha ricevuto il «Premio Cicerone 2003», un premio assegnato per le capacità retoriche.
I colloqui con la delegazione elvetica sono stati molto interessanti e concreti, ha detto Schröder. «Nel settore delle assicurazioni sociali la Germania può imparare dalla Svizzera. Infatti i due paesi hanno problemi economici e demografici simili», ha affermato il cancelliere che inoltre ha espresso la sua ammirazione per i processi decisionali elvetici: «La vostra cultura del consenso politico merita rispetto».
Al termine dell’incontro ufficiale, i toni positivi hanno dominato l’incontro con la stampa: le relazioni bilaterali tra i due paesi sono state giudicate «eccellenti». Poi il cancelliere è partito con il presidente Couchepin nelle montagne del Vallese per un’escursione in montagna.
swissinfo e agenzie
Dopo l’incontro Schröder e Couchepin sono volati in elicottero verso il Lötschental (Vallese) per una passeggiata in montagna.
Nella serata di venerdì è previsto il rientro a Berna, da dove il cancelliere tedesco ripartirà per Berlino.
L’ultima visita in Svizzera di un cancelliere federale tedesco risale all’ottobre del 1993, ossia dieci anni fa.
Più recentemente Couchepin aveva incontrato il cancelliere tedesco a Berlino in aprile e a Locarno, in forma privata, in agosto durante il festival internazionale del film.
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