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Cisalpino: gli operai italiani si difendono

Fra Cisalpino e viaggiatori i rapporti non sono sempre idilliaci. Ti-Press

I disagi e le disfunzioni dei treni della Cisalpino SA mettono a dura prova la pazienza dei viaggiatori in Svizzera e in Italia. Per la prima volta i sindacati italiani di categoria rispondono alle critiche sulle lacune di manutenzione. Reportage da Milano.

“Noi non neghiamo che ci siano dei problemi, ma nessuno può seriamente affermare che dipendono da un lavoro malfatto da parte degli operai italiani che curano la manutenzione dei convogli”.

L’appuntamento con Rocco Ungaro della FILT-CGIL – membro della Federazione italiana dei lavoratori dei trasporti iscritti alla Confederazione generale italiana del lavoro – è alla stazione centrale di Milano.

È la prima volta che i sindacati italiani di categoria reagiscono alle critiche dalla Svizzera sui tanti guasti che affliggono l’ETR470, creando molti disagi ai viaggiatori e continui grattacapi al personale di bordo. Il discusso “pendolino” opera anche su alcune tratte elvetiche per la Cisalpino, la società italo-svizzera controllata in parti uguali dalle Ferrovie federali svizzere (FFS) e da Trenitalia.

“Per esperienza diretta – precisa Ungaro – posso affermare che fino a qualche anno fa la manutenzione fatta in Italia era un punto di eccellenza: veniva realizzata nello stesso luogo e dalle stesse persone, gente messa in condizione di intervenire per risolvere problemi di varia natura”.

Come si spiega allora che il “pendolino” sia da tempo e con grande frequenza oggetto di disfunzioni che provocano ritardi, cancellazioni, trasbordi non previsti? “Ci sono i ben noti problemi di fabbricazione, per cui la ditta costruttrice procede a modifiche per le quali i nostri lavoratori non possono intervenire,” rileva Ungaro. “Alcune componenti elettroniche sono di competenza esclusiva della ditta costruttrice Alstom, allora perché parlare solo della manutenzione a Milano?”.

Manutenzione frammentata

Il lavoro di manutenzione effettuato a Milano è tuttavia giudicato inadeguato da parte svizzera. Su questo punto Rocco Ungaro diventa ancora più categorico.

“La Società Cisalpino è responsabile di aver deciso di frantumare l’attività di manutenzione. Mi spiego: una parte viene effettuata in Svizzera, e, pur non mettendo in dubbio la competenza dei colleghi svizzeri, se ci sono dei problemi noi non possiamo intervenire. Le grandi riparazioni, inoltre, sono effettuate a Bologna, e, ancora una volta, se i convogli escono da quei depositi con dei difetti noi siamo impotenti.”

A Milano la manutenzione dei treni ha pure subito cambiamenti radicali: “Una volta i treni venivano “ricoverati”, come diciamo noi, nella struttura di Martesana: c’erano quattro binari, i treni erano sistemati in spazi adeguatamente grandi, soprattutto stavano al coperto e dunque in luoghi chiusi e controllabili, per cui si poteva procedere a una migliore manutenzione”, sottolinea Ungaro che critica fortemente il trasferimento della manuntenzione a Milano Greco.

“La Società Cisalpino ha invece deciso di trasferire questa lavorazione a Greco: due soli binari, due soli treni sistemati all’interno, gli altri rimangono fuori, esposti anche agli atti di vandalismo: e questo significa treni più sporchi, minori possibilità di fare una buona manutenzione, con tutto quello che ne consegue”.

Pianificazione carente

Ai cambiamenti nella manutenzione si aggiungono i ritardi nella fornitura di materiale e strumenti: “Sui convogli vi sono componenti da controllare con strumenti che prima erano disponibili a Milano, e che ora occorre far venire da fuori, ” spiega il sindacalista italiano: “Si tratta di interventi a più mani, divisi sul territorio, appunto inutilmente spezzettati”.

Ma non è tutto: “In altri paesi sarà diverso, ma i vertici dell’azienda dovrebbero sapere che in Italia, quando si procede ad un ordinativo di materiale passa ….un secolo prima della consegna, i tempi d’attesa sono lunghissimi, e dunque la Cisalpino deve sapere che ci vuole un miglior lavoro di pianificazione”.

La proposta di trasferire in Svizzera la manutenzione dei treni effettuata a Milano non raccoglie i favori di Rocco Ungaro: ” “Non credo che un trasferimento risolva i problemi. Sono sicuro della buona professionalità e delle competenze dei nostri lavoratori, ma una soluzione non può essere che globale sui vari punti che le ho elencato”.

Le speranze sono riposte nei nuovi modelli in costruzione alla Alstom, la cui entrata in funzione era prevista all’inizio del 2009. Le prime consegne sono state tuttavia rinviate.

I disagi continuano

L’incontro col sindacalista italiano volge al termine. Sul binario quattro diversi passeggeri del Cisalpino provenienti da Trieste stanno trasbordando su un “pendolino” diretto a Basilea via Lötschberg.

Diversi passeggeri spaesati, e altri che protestano per questo cambio di treno; e ancor più si lamentano quando li informiamo che dovranno obbligatoriamente cambiare ancora una volta a Domodossola.

Non sanno che, dopo l’ultimo clamoroso incidente del 22 dicembre 2008 le FFS hanno deciso che su quella tratta il “pendolino” per ora non può più transitare. La galleria di base del Lötschberg rimase bloccata per due ore a causa di un Cisalpino rimasto fermo alla stazione di soccorso di Ferden.

Bisogna scendere e servirsi di un treno più…tradizionale.

swissinfo, Aldo Sofia, Milano

“Sia ben chiaro, questa non è una guerra tra lavoratori svizzeri e italiani”, afferma il sindacalista svizzero Angelo Stroppini, segretario regionale del SEV (Sindacato del personale dei trasporti), venuto a Milano per incontrare il collega della CGIL.

“Noi appoggiamo le rivendicazioni dei lavoratori italiani. L’ipotesi del trasferimento in Svizzera dei lavori di manutenzione del “pendolino” fatta ora in Italia è una richiesta avanzata dalle FFS, e non da noi”.

Secondo Stroppini il “pendolino” ha avuto sin dall’inizio problemi di manutenzione. “La stessa Società deve assumersi le sue responsabilità: noi diciamo che lo standard della manutenzione deve essere all’altezza della qualità svizzera, anche perché su una rete ferroviaria capillare come quella elvetica qualsiasi inconveniente e ritardo ha ripercussioni notevoli sul traffico, sui passeggeri, e dunque anche sull’immagine delle ferrovie”.

Il rappresentante sindacale svizzero si associa dunque alle critiche dei colleghi di Milano. A queste critiche dovrebbe rispondere il 30 gennaio uno dei principali dirigenti della Cisalpino SA nel corso programma della TSI “A patti chiari”.

La Cisalpino SA è una società controllata da Trenitalia SpA e dalle FFS SA. Le quote azionarie sono ripartite in parti uguali. La società Cisalpino gestisce tutti i collegamenti internazionali tra l’Italia e la Svizzera.

Su una rete con 76 destinazioni vengono percorsi annualmente 6,4 milioni di chilometri e trasportati 12 milioni di passeggeri. La sede principale si trova a Berna. Altre filiali sono a Zurigo, Visp e Milano.

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