Come obbligare i ricchi ad aiutare i poveri
Il Partito cristiano conservatore lancia un'iniziativa popolare per introdurre un «contributo di solidarietà» destinato a lottare contro la povertà in Svizzera.
Questo piccolo partito composto di cattolici ultraconservatori vuole tassare maggiormente i ricchi.
Evitare che in Svizzera i ricchi diventino sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. È quanto si prefigge l’iniziativa popolare denominata « Per un contributo di solidarietà», lanciata lunedì a Berna dal Partito cristiano conservatore svizzero (PCC), un piccolo partito che non è rappresentato né nel Parlamento federale né nei Legislativi cantonali.
Alla cassa dovrebbero passare le persone con un reddito superiore a mezzo milione di franchi e le società con un utile netto di un milione e oltre.
L’iniziativa non definisce per ora la questione dell’aliquota, che dovrà però essere progressiva. Il ricavato andrebbe distribuito tra le persone con reddito modesto, con un’attenzione particolare alle famiglie numerose.
Ricchezza da ripartire meglio
Per il presidente del partito Lukas Brühwiler-Frésey, ci sono molte ragioni per chiedere un simile contributo. Secondo le cifre pubblicate dalla rivista economica «Bilanz», nel 2004 le 300 persone più ricche della Svizzera hanno portato il loro patrimonio a 369 miliardi di franchi con un aumento di più del 5%.
A fronte dell’incremento dei profitti dell’economia, il numero di disoccupati cresce e il potere di acquisto cala. Per il presidente del partito, ciò ha provocato l’esplosione dei costi sociali.
In molti cantoni, «rispetto a dieci anni fa le persone con un reddito modesto devono pagare sempre più imposte, mentre le persone con alti guadagni godono di sgravi fiscali». Le vittime di questa evoluzione sono soprattutto gli anziani, i giovani e le famiglie numerose.
La ricchezza va quindi ripartita meglio, secondo il comitato promotore dell’iniziativa. Gli sforzi per integrare meglio i poveri – uno svizzero su sette secondo la «Caritas» – nella società vanno rafforzati, ha dichiarato Brühwiler-Frésey.
Ricavi sconosciuti
La nuova tassa verrebbe prelevata dalla Confederazione e ripartita dai cantoni. Quest’ultimi hanno l’obbligo di distribuirlo alle persone con reddito modesto. Il denaro potrebbe servire anche a pagare parte o tutto il premio dell’assicurazione malattia.
I promotori dell’iniziativa non sanno quanto denaro potrebbe venir raccolto con una simile tassa. Il periodo per la raccolta delle firme parte martedì e scade il 28 settembre 2007.
Al momento, ha affermato Brühwiler-Frésey, non ci sono stati ancora contatti con altre formazioni per una collaborazione.
Tuttavia, ha aggiunto, «siamo convinti che riusciremo a raccogliere le 100 mila firme necessarie anche da soli».
swissinfo e agenzie
L’iniziativa popolare permette ai cittadini di proporre una modifica della Costituzione. Per essere valida, deve essere sottoscritta da almeno 100’000 aventi diritto di voto nello spazio di 18 mesi.
Il Parlamento può decidere di accettare direttamente l’iniziativa. Può pure rifiutarla o preparare un controprogetto. In questi ultimi due casi, viene organizzato un voto popolare.
Per essere adottata, l’iniziativa deve ottenere il voto di una maggioranza di cittadini e di cantoni.
Il Partito cristiano conservatore, presente solo in alcuni cantoni svizzero tedeschi, è stato creato nel 1994 da ex membri del Partito popolare democratico.
Il partito milita per una società religiosa e conservatrice. Quando fu fondato contava 100 membri. Nel 2005 erano circa 1’000.
Il suo programma politico è basato su principi religiosi, segnatamente per quanto concerne il suo Programma d’azione attraverso i Dieci Comandamenti.
Si impegna soprattutto per il riconoscimento della famiglia tradizionale. Si è opposto, tra l’altro, all’Accordo di partenariato registrato (PACS), alla depenalizzazione dell’aborto e del cannabis, agli accordi bilaterali con l’Unione Europea.
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.