Con slancio per combattere la povertà
Bandiere bianche e solidarietà: in Svizzera, numerose manifestazioni hanno commemorato la 20esima giornata internazionale per l'eliminazione della povertà.
Il principale protagonista della giornata è stato il collettivo «0,7% – insieme contro la povertà». La sessantina di organizzazioni che lo compongono ha chiesto maggiore impegno alla Svizzera.
Mercoledì, in occasione della 20esima giornata internazionale per l’eliminazione della povertà, anche in Svizzera sono apparse le bandiere bianche simboleggianti il rifiuto della miseria in cui sono costretti a vivere innumerevoli esseri umani.
La maggior parte delle manifestazioni è stata organizzata dal collettivo «0,7% – insieme contro la povertà»: marce di solidarietà a Losanna e Lucerna, un dibattito sul futuro dell’aiuto allo sviluppo a Zurigo, iniziative in diverse altre città. «Volevamo attirare l’attenzione sul divario sempre più grande tra povertà e ricchezza», ha dichiarato Pepo Hofstetteter di Alliance Sud.
Al centro della campagna del collettivo c’è una petizione che chiede alla Svizzera di rispettare gli Obiettivi del Millennio per lo sviluppo, stabiliti dalle Nazioni unite, e di dedicare lo 0,7% del prodotto interno lordo alla lotta contro la miseria. Le firme raccolte sono già più di 60’000.
«È importante che il nostro paese si mostri solidale», ha dichiarato la presidente della Confederazione Micheline Calmy-Rey, aggiungendo che il governo riesaminerà le sue strategie in questo settore nel 2008.
Povertà anche in Svizzera
Micheline Calmy-Rey si è espressa a Berna, al termine di un incontro con una delegazione di famiglie che vivono in condizioni di particolare disagio e di esclusione. «Non è normale che in Svizzera ci siano situazioni di questo genere», ha dichiarato la presidente della Confederazione.
«La Svizzera è un Paese ricco, con un PIL in crescita e un’economia fiorente, ma ci sono persone che hanno gravi difficoltà finanziarie e che non partecipano alla spartizione delle ricchezze», ha aggiunto promettendo di dare seguito alle richieste dei suoi interlocutori.
L’incontro con le famiglie, durato un’ora, è stato organizzato dalla sezione svizzera di ATD Quarto Mondo, l’ONG che è all’origine della giornata internazionale contro la povertà. ATD Quarto Mondo è stata al centro delle commemorazioni anche al palazzo delle Nazioni unite di Ginevra dove tutti i collaboratori dell’ONU sono stati invitati a firmare la petizione «stand up, speak out against poverty», alla quale lo scorso anno hanno aderito 23 milioni di persone di 87 paesi.
Giovani a New York
Anche nella sede americana dell’ONU si è parlato di lotta alla povertà. Nel giardino del palazzo di vetro, il segretario generale Ban Ki Moon ha letto il «Pledge against poverty» insieme a due rappresentanti dell’assemblea dei giovani, tra cui la svizzera Adina Rom, e al presidente dell’Assemblea generale Srgkan Kerim. Entro il 2015, l’ONU vorrebbe raggiungere 10 obiettivi del millennio e dimezzare la povertà.
«Ci tenevo molto a ricordare a tutti gli Stati le responsabilità che si sono assunti con gli obiettivi del millennio», ha spiegato a swissinfo Adina Rom. «Sono giovane e non posso essere indifferente a quello che succede nel mondo. Anche noi giovani dobbiamo assumerci le nostre responsabilità», ha aggiunto la 22enne zurighese che ritiene la povertà uno dei più grandi flagelli dell’umanità.
Dignità
Agli appelli dell’ONU e del collettivo «7% – insieme contro la povertà» si sono aggiunti nel mondo quelli di numerose altre personalità.
Abdou Diouf, segretario generale della francofonia, si è espresso insieme all’alta commissaria ONU per i diritti umani Louise Arbour ricordando che «la povertà resta la causa e la conseguenza di numerose violazioni dei diritti umani».
Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha confermato la volontà di ridurre di un terzo la povertà in Francia nel corso dei prossimi cinque anni.
In Vaticano, Benedetto XVI ha dichiarato che la disparità fra ricchi e poveri, sempre più marcata anche nei paesi economicamente avanzati è preoccupante. È una situazione che «s’impone alla coscienza dell’umanità, poiché le condizioni in cui versa un gran numero di persone sono tali da offendere la dignità dell’essere umano». Papa Ratzinger ha concluso dicendo che «incoraggia a moltiplicare gli sforzi per eliminare le cause della povertà e le tragiche conseguenze che ne derivano».
swissinfo e agenzie
Il 17 ottobre 1987, 100’000 difensori dei diritti umani seguono l’appello di Joseph Wresinski, fondatore dell’organizzazione non governativa ATD Quarto Mondo, e si riuniscono a Parigi per dire no alla miseria e sollecitare la società ad agire.
Al Trocadero, dove nel 1948 venne firmata la Dichiarazione universale dei diritti umani, si posa una pietra in ricordo delle vittime della povertà.
Cinque anni più tardi, l’Assemblea generale delle Nazioni unite proclama il 17 ottobre giornata internazionale per l’eliminazione della povertà.
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