Corsa per Berna, noti tutti i ticket
La successione dei ministri dimissionari Moritz Leuenberger (socialista) e Hans-Rudolf Merz (liberale radicale) entra nel vivo: i partiti hanno infatti designato venerdì – senza sorprese – i rispettivi candidati ufficiali all'elezione del 22 settembre.
I giochi sono fatti: a contendersi le due poltrone di Palazzo federale saranno le socialiste Simonetta Sommaruga e Jacqueline Fehr, la liberale radicale Karin Keller-Sutter e il suo collega di partito Johann Schneider-Ammann.
Jean-François Rime (Unione democratica di centro) e Brigit Wyss (Verdi) tenteranno a loro volta di far parte dell’esecutivo, mentre il Partito popolare democratico ha invece rinunciato a proporre un proprio candidato.
Socialiste apprezzate a destra
Il Partito socialista ha lanciato nell’arena la bernese Simonetta Sommaruga e la zurighese Jacqueline Fehr, optando dunque per due candidate che sanno di poter contare sull’appoggio di parecchi deputati borghesi.
Presidente della Fondazione per la protezione dei consumatori, la 50enne di origine ticinese Simonetta Sommaruga si situa infatti nell’ala destra del partito. La bernese è stata peraltro criticata dall’ala sindacale del suo stesso partito, in particolare per aver firmato, nel 2001, il Manifesto del Gurten, favorevole a uno stato più efficace e aperto al mercato. Sommaruga è stata deputata in Consiglio nazionale dal 1999 al 2003, per poi passare al Consiglio degli Stati, dove la sua combattività è apprezzata, al pari della conoscenza dei dossier.
L’altra candidata socialista, Jacqueline Fehr, ha 47 anni ed è domiciliata a Winterthur. Di formazione insegnante, siede in Consiglio nazionale dal 1998 e da due anni è vice-presidente nazionale del partito. La zurighese è considerata una politica con una profonda conoscenza dei dossier e in grado di trovare soluzioni – come è stato il caso per l’assicurazione maternità – gradite pure ai partiti di centro-destra.
Per avere la certezza di essere la prima delle candidate ufficiali del partito, la senatrice Sommaruga, ha dovuto attendere la quinta votazione, dove ha ottenuto 26 voti. Nello scrutinio per designare il secondo nome da apporre sul “ticket socialista”, Fehr l’ha spuntata invece al primo turno con 24 voti a favore, contro gli 11 voti ciascuno per la consigliera nazionale Hildegard Fässler (San Gallo) e la consigliera di Stato basilese Eva Herzog.
Un imprenditore e una “lady di ferro”
Noto esponente dell’economia reale, il 58enne Johann Schneider-Ammann gode di una immagine di integrità anche presso il grande pubblico, in particolare per aver criticato gli eccessi dei bonus dei manager e per essersi distanziato dalle banche.
Il parlamentare bernese può contare quindi anche su favori a sinistra, sebbene non possa certo essere certo considerato un proletario: secondo il periodico economico Bilanz, il suo patrimonio personale ammonta a 500-600 milioni di franchi. Ciò gli ha peraltro permesso di essere molto indipendente nella sua azione politica.
Secondo i commentatori, la sua lontananza dal mondo finanziario lo rende un candidato molto ben visto anche dagli strateghi di partito, impegnati – in vista delle elezioni federali del prossimo anno – a togliere al PLR la scomoda immagine di formazione troppo vicina alle banche.
Da parte sua, Karin Keller-Sutter, 46 anni, ha iniziato la carriera politica nel feudo democristiano di Wil. La sangallese dirige dal 2000 il Dipartimento di sicurezza e giustizia cantonale. È conosciuta come la “lady di ferro della Svizzera orientale”, soprattutto per la sua politica intransigente in materia di stranieri e di hooligan. Le sue idee innovative per combattere la violenza domestica le attirano tuttavia anche le simpatie della sinistra.
La Svizzera italiana dovrà dunque attendere ancora per essere rappresentata in Consiglio federale: la candidatura del medico e consigliere nazionale ticinese Ignazio Cassis – che non intende comunque desistere – è infatti stata scartata dal gruppo parlamentare liberale radicale alle Camere. Eliminati dalla corsa anche i consiglieri nazionali Peter Malama e Ruedi Noser.
UDC: Rime all’unanimità
Anche il gruppo parlamentare UDC ha ufficialmente lanciato il suo delfino: si tratta dell’imprenditore e consigliere nazionale friburghese Jean-François Rime, 60 anni. La scelta è avvenuta all’unanimità. Con Rime, i democentristi sono convinti di disporre di un candidato in grado di sedurre anche al di fuori del partito.
L’UDC, che non si sente rappresentata dalla consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf, intende infatti attaccare dapprima il seggio socialista lasciato vacante da Leuenberger. Se non otterrà il sostegno del PLR in questa manovra, tenterà di carpire la poltrona radicale lasciata libera da Merz.
Nessun candidato per il PPD
Contrariamente allo scorso anno quando attaccò il seggio PLR lasciato libero da Pascal Couchepin, questa volta il gruppo PPD ha deciso di non presentare alcun candidato a causa della mancanza di sostegno al di fuori dei ranghi popolari democratici.
Il partito ribadisce comunque la sua rivendicazione di un secondo seggio in governo e l’anno prossimo concentrerà le sue forze a tale scopo. In un comunicato, il PPD ricorda al PLR che la composizione del Consiglio federale dovrà essere ridiscussa dopo le elezioni federali del 2011.
I Verdi vogliono il seggio di Merz
I Verdi rivendicano da parte loro unicamente il seggio radicale: secondo il gruppo parlamentare ecologista deve essere rafforzata la presenza rosso-verde in governo, in particolare per puntare a una trasformazione ecologica dell’economia.
Con una netta maggioranza, il gruppo ha quindi deciso di lanciare nella corsa la consigliera nazionale solettese Brigit Wyss. Secondo la segretaria del gruppo Corinne Dobler, l’avvocata 50enne – in Consiglio nazionale dal 2007 – è la persona più adatta per rappresentare gli interessi del partito in governo. Wyss, 50 anni, ha esperienza politica in Municipio e in parlamento cantonale a Soletta.
swissinfo.ch e agenzie
Il verdetto del 22 settembre dipenderà dalle promesse di sostegno concordate tra i partiti.
In quest’ottica, saranno di fondamentale importanza le audizioni dei candidati da parte dei gruppi parlamentari.
Particolarmente importante sarà la scelta del Partito popolare democratico, che ha deciso di non allineare un proprio candidato. Il PPD deciderà chi appoggiare il 21 settembre, dopo avere discusso con tutti i candidati ufficiali.
I socialisti ascolteranno unicamente i candidati liberali radicali ed ecologisti, mentre Fehr e Sommaruga si presenteranno davanti a tutti gli altri partiti il 14 settembre.
Il gruppo dell’Unione democratica di centro discuterà soltanto con i candidati dei partiti che riceveranno Jean-François Rime; i liberali radicali parleranno unicamente con Sommaruga e Fehr.
Il Partito borghese democratico avrà colloqui con i candidati socialisti e liberali radicali.
L’esecutivo elvetico dal 1848 è denominato Consiglio federale.
Composto di sette membri, è eletto ogni quattro anni dalle Camere del parlamento riunite in Assemblea federale.
I sette membri del governo prendono le decisioni in modo collegiale.
In Svizzera non c’è un capo di governo o di Stato. La carica di presidente della Confederazione è ricoperta a turno dai membri del governo. Il mandato presidenziale dura un anno. Non comporta competenze e poteri particolari.
1959 – 2003
La lunga era della “formula magica”: 2 seggi al Partito socialista (PS), 2 al Partito liberale radicale (PLR), 2 al Partito popolare democratico (PPD) e 1 all’Unione democratica di centro (UDC).
2004 – 2007
L’UDC, con Christoph Blocher, strappa un seggio al PPD: 2 seggi PS, 2 PLR, 2 UDC e 1 PPD.
Dicembre 2007
Christoph Blocher è estromesso dal governo. Il parlamento elegge la sua collega di partito Eveline Widmer-Schlumpf. È la goccia che fa traboccare il vaso e che porta a una scissione dell’UDC.
2008
I due UDC in governo Eveline Widmer-Schlumpf e Samuel Schimd lasciano il partito ed entrano nel nuovo Partito borghese democratico (PBD): 2 seggi PS, 2 PLR, 2 PBD e 1 PPD.
2009
In gennaio l’UDC ritorna in governo con Ueli Maurer che subentra al dimissionario Samuel Schmid: 2 seggi PS, 2 PLR, 1 PPD, 1 UDC e 1 PBD. In settembre, il radicale Didier Burkhalter subentra in governo al collega dimissionario Pascal Couchepin.
2010
Il PS Moritz Leuenberger e il PLR Hans-Rudolf Merz si dimettono in ottobre. L’Assemblea federale eleggerà i successori il 22 settembre.
Attualmente in governo ci sono tre donne e quattro uomini.
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.