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Paul Kammüller, 1919
«Giù le grinfie! La Svizzera agli svizzeri». Nel 1919 il pericolo sono le idee ‘rosse’ che si infiltrano dall’estero. (Ginevra BGE)
Genàve BGE
Atelier 8703 (Erlenbach), 1966
«Stop all’inforestierimento». Nel suo manifesto elettorale del 1966, il Partito democratico zurighese enuncia a chiare lettere qual è il suo principale cavallo di battaglia. La minaccia non viene più tanto dall’est quanto soprattutto dai paesi dell’Europa meridionale. O meglio, dai lavoratori stranieri che irrompono nella bandiera svizzera con una valigia sulle spalle. (SNL)
SNL
Goal (Zürich), 1999
«Accoglienza sì, lassismo no». Nel 1999, a trent’anni di distanza dal precedente manifesto, l’Unione democratica di centro riprende i medesimi codici grafici per invitare la popolazione a firmare la sua iniziativa contro gli abusi nel diritto d’asilo (respinta nel 2002). Questa volta lo straniero, probabilmente balcanico e con intenzioni chiaramente minacciose, strappa addirittura il simbolo nazionale. (Ginevra BGE)
Genève BGE
Celestino Piatti, 1970
«Iniziativa contro l’inforestierimento: NO». Per il celebre designer Celestino Piatti, l’iniziativa Schwarzenbach (respinta nel 1970) trasformerebbe la Svizzera in una specie di fortezza racchiusa dietro le sue mura, ostile ad ogni apertura verso l’esterno. (SNL)
SNL
Edgar Küng AG (Lucerna), 1974
«Se la piramide cade, cadi anche tu. No alla terza iniziativa contro l’inforestierimento». I «gastarbeiter» - i lavoratori invitati – sono essenziali per l’economia svizzera, ricorda il manifesto. Tuttavia lo straniero rimane in fondo alla piramide, ben distinto fisicamente dagli svizzeri e, in quanto ospite, destinato a ripartire nel caso in cui la congiuntura dovesse peggiorare. (Ginevra BGE)
Genève BGE
Anonimo, 1996
«Stop all’immigrazione illegale. Sì all’iniziativa popolare», recita questo manifesto dell’Unione democratica di centro del 1996. Soprattutto a partire dagli anni ’90, il processo migratorio viene sempre più spesso accostato alla nozione d’illegalità. (Ginevra BGE)
Genève BGE
Anonimo, 2007
«Una società multiculturale ha i suoi limiti. Rafforziamo la nostra cultura cristiana». Una chiesa soppiantata da una moschea: per l’Unione democratica federale questo è il rischio della società multiculturale. L’attacco contro il multiculturalismo sfocerà nell’iniziativa contro la costruzione dei minareti, accettata nel novembre 2009. (Unione democratica federale)
inconnu
Medienbüro Selezione (Ligornetto), 2004
Un po’ come nelle fotografie di Toscani per Benetton, la Svizzera è ormai diventata un marchio multiculturale. Per questo il manifesto invita i cittadini a votare sì alle iniziative per la naturalizzazione facilitata degli stranieri di seconda e terza generazione. Le iniziative saranno respinte nel settembre 2004. (Unione sindacale svizzera)
Schweiz. Gewerkschaftsbund
Anonimo, 1981
«Contro lo statuto di stagionali, tutti solidali, votate sì». Per il Partito socialista, che invita a votare sì all’iniziativa per l’abolizione dello statuto di stagionali (respinta nel 1981), il mercato del lavoro svizzero è come una mano. Ogni dito è necessario. L’indice e l’anulare raffigurano operai immigrati, abbracciati da un paternalista quadro svizzero (medio). (Ginevra BGE)
Genève BGE
Pierre-André Jacot, 1983
«Restar padroni in casa propria, con Vigilanza». Il partito ginevrino Vigilance mette in guardia contro la minaccia proveniente dall’esterno. Il povero nano svizzero cerca disperatamente di resistere, ma sembra impotente di fronte a una minaccia così grande. (Ginevra BGE)
Genève BGE
André Masméjan, 1974
«E dopo?». Dopo che gli stranieri avranno dovuto lasciare il paese, come domanda la quarta iniziativa Schwarzenbach del 1974 (respinta come le altre), cosa farà il paese, chiede il Comitato ginevrino contro l’iniziativa dell’Azione nazionale. (Ginevra BGE)
Genève BGE
Anonimo, 2005
«Soppressione delle frontiere = droghe + criminali». Per i giovani UDC vallesani, lo Spazio Schengen è uno spazio d’insicurezza, dove i malviventi possono muoversi come vogliono. La maggior parte dei votanti la pensa però diversamente: nel giugno 2005 l’adesione allo spazio Schengen è accettata. (Ginevra BGE)
inconnu
Helge Reumann, 1996
«Immigrazione, perché tanto odio?». Il manifesto si oppone all’iniziativa contro l’immigrazione clandestina, poi respinta nel dicembre 1997. Gli sguardi della folla sono orientati verso l’unico personaggio dalla pelle scura. Solo un uomo esclama la sua indignazione per tutto questo odio nei confronti degli stranieri. (Ginevra BGE)
Genève BGE
Goal (Zurigo), 2007
«Creare sicurezza». Il manifesto dell’UDC a sostegno della sua iniziativa per l’espulsione degli stranieri delinquenti (accettata nel novembre 2010) ha avuto una grande eco non solo in Svizzera. Denunciato per il suo carattere xenofobo, l’affisso è stato ripreso da partiti d’estrema destra di altri paesi (la NPD in Germania o il Vlaams Belang in Belgio). (Ginevra BGE)
inconnu
Albin Christen, 1999
«Diritto e sicurezza, anche per i rifugiati». Il comitato contro lo smantellamento del diritto d’asilo invita a votare ‘no’ a due revisioni legislative (poi accettate nel giugno 1999). Il manifesto mette l’accento sul principio dell’uguaglianza di trattamento tra richiedenti l’asilo e cittadini svizzeri. Le revisioni legislative introdurrebbero una barriera, facendo venir meno quest’uguaglianza. (Ginevra BGE)
Genève BGE
«La Svizzera agli svizzeri», proclamava un manifesto del 1919. Nel corso della storia moderna della politica svizzera, il tema dell’immigrazione si riaffaccia a scadenze regolari. Lo straniero è uno dei temi di predilezione dei manifesti politici.
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24 maggio 2013 - 11:01
Alla volontà di difendere l’identità e la sicurezza nazionale, si contrappone la denuncia di una politica di segregazione, xenofoba, che trasforma il paese in una fortezza ripiegata su se stessa e che lo priva di forze vive per l’economia. Rappresentando lo straniero, le diverse correnti politiche, di qualunque colore esse siano, definiscono però anche ciò che è svizzero e ciò che non lo è. Contribuendo così alla definizione dell’identità nazionale.
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