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“Dobbiamo puntare sulla complementarità dei mezzi di trasporto”

La Svizzera deve ampliare parte della sua rete autostradale? Le due ospiti del nostro dibattito filmato Let's Talk hanno discusso il piano del Consiglio federale per risolvere il problema della congestione del traffico, in votazione federale il 24 novembre.

Secondo l’Ufficio federale delle strade, nel 2023 gli automobilisti e le automobiliste sono rimasti bloccati per 48’807 ore sulle strade svizzere. Questa cifra è aumentata costantemente negli ultimi anni.

Per far fronte al problema, il Consiglio federale e il Parlamento vogliono ampliare l’autostrada A1 tra Berna e Zurigo e tra Losanna e Ginevra. Il progetto non piace però alle associazioni ambientaliste, che hanno lanciato un referendum. Il popolo dovrà esprimersi sull’argomento il 24 novembre.

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Autostrade obsolete o troppo inquinanti?

La deputata socialista Brenda Tuosto ritiene che l’ampliamento delle autostrade non è una soluzione. “Quando si allarga una strada, si ha l’impressione che il traffico scorra più agevolmente per un po’. Il problema è che presto gli ingorghi si riformano di nuovo e si spostano altrove, agli ingressi delle città”, sostiene la consigliera nazionale.

Jacqueline de Quattro, deputata del Partito liberale radicale (PLR / destra), ritiene invece che la rete autostradale svizzera debba essere modernizzata. “È stata costruita negli anni ’60 per una Svizzera di 5,3 milioni di abitanti. Ora ne abbiamo 9 milioni e constatiamo che le autostrade sono sempre congestionate nelle ore di punta”, afferma de Quattro. La politica vodese sottolinea inoltre che il traffico si sta spostando verso le città e i villaggi adiacenti alle autostrade, sottoponendo la popolazione a notevoli disagi.

“Dobbiamo ripensare il nostro modo di viaggiare”, ammette Brenda Tuosto. Tuttavia, sottolinea che la Confederazione si è impegnata a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050, ratificando gli Accordi di Parigi. “Non è ampliando le autostrade che riusciremo a raggiungere questo obiettivo”, afferma l’esponente socialista.

Jacqueline de Quattro sottolinea che gli ingorghi sono sinonimo di inquinamento maggiore, perché i veicoli si fermano e ripartono continuamente, consumando così più benzina. “Non amplieremo le autostrade solo per il gusto di farlo. Elimineremo le strozzature. Non si tratta di costruire una terza corsia ovunque, ma di allargare in punti specifici”, spiega.

Anche la ferrovia deve essere sviluppata

Per Brenda Tuosto, la priorità è lo sviluppo dell’infrastruttura ferroviaria. “Le esigenze sono particolarmente forti nella Svizzera francese – afferma -, dove possiamo constatare che i tempi di percorrenza aumentano ovunque”. Un’opinione condivisa da Jacqueline de Quattro, che ammette la necessità di investire nelle ferrovie. Ma ritiene che ciò non impedisca di modernizzare le infrastrutture stradali.

“Se avessimo un bilancio estensibile, potremmo sviluppare la ferrovia e la strada allo stesso tempo. Ma non è così, perché il Consiglio federale ci chiede di fare dei tagli in alcuni settori. Dobbiamo quindi stabilire delle priorità”, replica Brenda Tuosto. Jacqueline de Quattro, invece, ritiene che il finanziamento del progetto di ampliamento delle autostrade non pregiudicherebbe in alcun modo il finanziamento dello sviluppo ferroviario: “Non dobbiamo attingere al bilancio ordinario della Confederazione, perché i fondi speciali sono destinati sia alla ferrovia sia alla strada.

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Una politica di mobilità intermodale

Parallelamente al progetto di ampliamento dell’autostrada A1, la Confederazione intende sviluppare la mobilità elettrica. In particolare, prevede di dotare un centinaio di aree di sosta autostradali di caricabatterie veloci entro il 2030. “Le auto elettriche emettono certamente meno CO2, ma questo non risolve completamente il problema, perché anche questi veicoli occupano spazio in autostrada”, afferma Brenda Tuosto.

L’esponente socialista ritiene che l’accento vada messo su “una politica di mobilità intermodale”, che combini diversi mezzi di trasporto, investendo massicciamente nella ferrovia e riducendo i costi dei biglietti ferroviari.

“Sono convinta che riusciremo a fare qualcosa di intelligente se ci affidiamo alla complementarietà dei nostri mezzi di trasporto”, afferma da parte sua Jacqueline de Quattro, sottolineando che le persone che vivono in campagna non possono sempre contare sui trasporti pubblici per spostarsi. “Tuttavia, non vorrei che la comprovata necessità di investire nelle ferrovie facesse fallire il progetto di ampliamento delle autostrade, che contribuirà davvero a migliorare il flusso del traffico”, afferma.

>> Per saperne di più sul progetto di ampliamento della rete delle strade nazionali in votazione il 24 novembre:

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