Doris Leuthard in dirittura d’arrivo per il governo
Come previsto, la consigliera nazionale argoviese è stata designata ufficialmente candidata unica per la successione del ministro dimissionario Joseph Deiss.
Il gruppo parlamentare del Partito popolare democratico ha scelto Doris Leuthard con 39 voti e nessuna opposizione.
Come sembrava scontato da settimane, Doris Leuthard sarà l’unica candidata proposta dal Partito popolare democratico (PPD) alla successione del consigliere federale Joseph Deiss, che ha rassegnato a sorpresa le sue dimissioni lo scorso 27 aprile.
Martedì il gruppo parlamentare del più piccolo dei quattro partiti di governo ha infatti deciso di non affiancare nessun altro candidato all’attuale presidente del PPD.
Tale decisione – adottata all’unanimità con 39 voti favorevoli e nessuna astensione – era più che prevedibile, visto il largo sostegno su cui può contare Doris Leuthard non solo all’interno del suo partito. Le varie sezioni cantonali del PPD avevano d’altronde rinunciato a proporre altre candidature entro il termine previsto del 15 maggio.
Nuove priorità
Da parte sua, Doris Leuthard si è detta contenta per la fiducia accordatale dal gruppo, sostenendo che ciò l’aiuterà ad affrontare le audizioni con i gruppi parlamentari degli altri partiti in parlamento.
Ma, anche qui, la presidente del PPD dovrebbe superare l’esame senza intoppi. Quasi tutti i partiti, a destra come a sinistra, hanno accolto positivamente la candidatura di Doris Leuthard, annunciata lo scorso 9 maggio.
Doris Leuthard ha dichiarato recentemente di voler riportare il “senso delle priorità” in Consiglio federale, in caso di elezione il prossimo 14 giugno. Per il bene della Svizzera, “a breve termine occorre investire nella formazione e la ricerca, mentre a lungo termine occorre perpetuare la sicurezza sociale”.
La presidente del Partito popolare democratico si dice “convinta” che la sua entrata nell’esecutivo potrà contribuire a “migliorare il funzionamento di meccanismi che attualmente non sono più ben ingranati”.
Le dimissioni di Joseph Deiss sono state messe in relazione dalla stampa anche con il clima piuttosto teso che regna negli ultimi anni in governo.
Rapida ascesa alla presidenza
Figlia di un granconsigliere democratico cristiano argoviese, Leuthard ha fatto le sue prime esperienze politiche nel 1991.
Nel marzo 1997 l’allora sconosciuta giurista è stata eletta nel parlamento cantonale, unica donna in lizza per il suo partito. Due anni più tardi si è fatta eleggere in Consiglio Nazionale.
Nel maggio 2001, diventata vicepresidente del PPD, ha cominciato a farsi conoscere, anche grazie ad alcune partecipazioni ad “Arena”, il programma della televisione svizzera tedesca che, dal 2002, è condotto dal cugino Urs Leuthard.
L’ascesa all’olimpo della politica elvetica è avvenuta in seguito alla mancata riconferma di Ruth Metzler in Consiglio federale nel 2003: la sconfitta del partito è stata attribuita soprattutto al presidente Philipp Stähelin e al capogruppo Jean-Michel Cina.
Nel gennaio 2004, dopo le dimissioni di Stähelin, Doris Leuthard ha assunto la presidenza del partito, in un primo tempo ad interim. In settembre è stata eletta ufficialmente alla guida del PPD.
swissinfo e agenzie
Joseph Deiss, rappresentante del Partito popolare democratico (PPD, centro) in governo, ha annunciato le sue dimissioni il 27 aprile.
La persona che gli succederà, sarà designata dall’Assemblea federale il 14 giugno 2006.
I sette seggi del governo svizzero, il Consiglio federale, vengono suddivisi tra i quattro principali partiti politici del paese, in funzione del loro peso elettorale.
Il PPD è rappresentato in governo dal 1891. In seguito all’erosione del suo elettorato (20,2% nel 1983; 14,4% nel 2003), nel dicembre 2003 il PPD ha perso uno dei suoi due seggi in favore dell’Unione democratica di centro (destra dura).
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.