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Doris Leuthard, una ventata di novità in governo

L'elezione di Doris Leuthard in governo è sulle prime pagine di tutti i quotidiani elvetici swissinfo.ch

La stampa si rallegra dell'elezione di Doris Leuthard in Consiglio federale. Gli analisti la ritengono competente e capace di far soffiare un vento di novità in governo.

La sua elezione tuttavia non è stata particolarmente brillante. Per i commentatori la colpa è da attribuire da un lato al fatto che Leuthard fosse l’unica candidata del suo partito, dall’altro alla sua eccessiva mediatizzazione.

La nuova ministra elvetica Doris Leuthard è stata eletta mercoledì in governo con 133 voti su 242. Un risultato al di sotto delle aspettative, come rileva gran parte della stampa elvetica.

«La Svizzera si aspettava che la nuova consigliera federale venisse consacrata regina. La sua elezione si è invece rivelata un evento senza ‘il botto’», scrive il quotidiano romando «Le Matin».

Stessa osservazione sullo svizzero tedesco «Tages Anzeiger», dove si sottolinea che «se Leuthard è stata eletta senza problemi, non ha però ottenuto un risultato brillante».

Avvertimento da sotto la cupola

Per la stampa rossocrociata questo esito è da leggersi come un avvertimento, non solo alla stessa ministra, ma anche al suo partito, che l’ha proposta come unica candidata in governo aspettandosi un vero e proprio plebiscito in suo favore.

A questo proposito la «Tribune de Genève» sottolinea che «sotto la cupola di Palazzo federale non si ama portare i vincitori in trionfo».

«Troppo mediatizzata, troppo provvidenziale, quasi designata alla sovietica dal suo partito, Doris Leuthard non deve dimenticare che il suo vero lavoro comincia domani», rileva dal canto suo il giornale romando «Le Temps».

Secondo l’editorialista di «Le Matin», il parlamento ha voluto affermare il suo potere, di cui è particolarmente geloso, soprattutto per quanto riguarda l’elezione dei membri del governo. «Al parlamento non piace gli si detti la condotta da seguire ed ha voluto farlo sapere», scrive.

Capacità riconosciute

Malgrado il risultato meno favorevole di quanto si pensasse alla vigilia dell’elezione, l’elezione di Doris Leuthard è vista positivamente da gran parte dei commentatori.

Il lavoro svolto in seno al consiglio nazionale (camera bassa) e quale presidentessa del partito democristiano svizzero (PDC) è ampiamente lodato.

«Ha dimostrato di essere una persona seria e di conoscere a fondo i dossier», rileva il quotidiano della capitale «Berner Zeitung», mentre nella «Neue Zürcher Zeitung» si afferma che l’avvocatessa argoviese ha provato in passato di sapere agire in modo abile sul piano politico dimostrandosi al contempo conciliante.

Giovani e donne

La nuova giovane ministra (43 anni, quasi venti in meno rispetto agli altri membri del governo) porterà secondo la stampa elvetica una ventata di aria nuova in seno all’esecutivo federale.

Grazie alla sua spontaneità, Leuthard sarà in grado di rendere la politica interessnte anche per chi normalmente non la segue, rileva l’editorialista del «Blick».

La sua scommessa consisterà nel riuscire a soddisfare le aspettative che, rileva la «Südostschweiz», sono particolarmente elevate. Da lei, scrive ancora il «Tages Anzeiger», ci si attende un’attenzione speciale nei confronti soprattutto delle donne e delle nuove generazioni.

Il sesso femminile infatti, si aspetta dei miglioramenti sul piano della parità fra uomo e donna e in ambito di politica famigliare. I giovani invece, sperano in una migliore rappresentanza dei loro interessi in seno al Consiglio federale.

Compito difficile

Riuscirà a soddisfare le aspettative? Di certo, per «Le Temps», il suo compito non sarà facile: «Leuthard sarà forse riuscita a domare i dirigenti del suo partito, ma presto si renderà conto che Blocher e Couchepin sono di tutt’altra pasta», scrive.

Occorre lasciarle il tempo di provare ciò di cui è capace, afferma dal canto suo il «Blick».

«Se il suo arrivo potrà contribuire a cambiare lo stato d’animo in seno al governo – incapace di agire in modo collettivo e di dimostrare un gioco di squadra – si potrà affermare che Doris Leuthard avrà reso un gran servizio alla nazione», concludono i neocastellani «L’Impartial» e «L’Express».

Da notare infine che per i commenti da parte della stampa italofona occorrerà aspettare fino a venerdì, poiché questo giovedì è giorno festivo nel canton Ticino. Sarà allora interessante leggere la loro analisi sull’elezione di un altro rappresentante della Svizzera tedesca in seno al governo, che con le dimissioni di Joseph Deiss ha perso un altro ministro latino. La questione della rappresentanza latina – in particolare quella italofona – era infatti stata ampiamente dibattuta nei giornali ticinesi nel corso delle ultime settimane.

swissinfo, Anna Passera

Il Consiglio federale è il potere esecutivo (governo) della Confederazione.

I suoi sette membri sono eletti ogni quattro anni dall’Assemlea federale (parlamento).

Ogni membro del governo è a capo di un ministero.

Alla presidenza della Confederazione è eletto annualmente un consigliere federale.

Il suo ruolo è essenzialmente di rappresentanza e rispetto ai suoi colleghi di governo è un «primus inter pares».

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