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Ecco cosa potrebbe interessarvi di questa sessione autunnale

soldati davanti a palazzo federale
L'esercito è uno dei temi forti di questa sessione. Keystone / Anthony Anex

Da lunedì, le Camere federali discuteranno di politica estera e di difesa. Ma non solo. Il Parlamento guarda con crescente preoccupazione all'influenza che i Paesi stranieri esercitano sulla Svizzera. Una panoramica sulla sessione.

Ciò che riguarda le e gli svizzeri all’estero

Il Consiglio degli Stati si occuperà di un’iniziativa parlamentare che era prossima all’approvazione, ma che ora rischia di essere bocciata dalla Camera dei Cantoni. Si tratta di una modifica di legge grazie alla quale si eliminerebbero le discriminazioni delle svizzere e degli svizzeri all’estero nell’ambito del ricongiungimento familiare. Questo adeguamento della Legge federale sugli stranieri permetterebbe, ad esempio, alle svizzere e agli svizzeri rimpatriati di portare in Svizzera i loro suoceri provenienti da Paesi terzi.

Attualmente, i cittadini dell’Unione Europea godono di maggiori diritti rispetto alle e agli svizzeri. Con la sua iniziativa parlamentareCollegamento esterno, il consigliere nazionale Angelo Barrile vuole eliminare questo trattamento discriminatorio. Durante la sessione estiva, il Consiglio nazionale ha nettamente approvato il progetto di legge. Nel Consiglio degli Stati, invece, il risultato del dibattito è più incerto, dato che la Commissione delle istituzioni politiche propone di non entrare in materia poiché ritiene che sia impossibile valutare le conseguenze del progetto in termini di immigrazione supplementare verso la Svizzera.

In forse è anche il contributo per la promozione culturale della Svizzera all’estero. La Commissione competente del Consiglio nazionale ha proposto una riduzione di 6,5 milioni per le attività all’estero di Pro Helvetia, come ricordato nell’articolo “La scure dei risparmi minaccia la presenza svizzera a Venezia“. Il messaggio sulla cultura 2025-2028Collegamento esterno verrà discusso prima in Consiglio nazionale e poi in Consiglio degli Stati.

Sembra invece procedere senza ostacoli l’identità elettronica Id-e. Il relativo progetto di leggeCollegamento esterno del Consiglio federale è stato approvato a larga maggioranza, con 175 voti a favore e 12 contrari, durante la sessione primaverile. Ora spetta alla Camera alta esprimersi al riguardo. Se le senatrici e i senatori seguiranno le raccomandazioni della Commissione preparatoria, l’approvazione dovrebbe essere una semplice formalità.

Tre anni dopo l’affossamento di una prima proposta di legge, salvo imprevisti, l’Id-e dovrebbe essere introdotta nel 2026, facilitando notevolmente le procedure burocratiche per le svizzere e gli svizzeri all’estero. Swisscommunity, l’Organizzazione delle e degli expat svizzeri, sottolinea che l’identità elettronica è una condizione necessaria per promuovere il voto elettronico in tutta la Svizzera.

Il Consiglio nazionale discuterà anche l’aggiornamento dell’accordo sulla doppia imposizione con la Serbia.

Svizzera-UE

I negoziati tra Berna e Bruxelles proseguono. Nonostante le informazioni sulle trattative trapelino col contagocce, il tema continua ad occupare la politica a livello nazionale. Se l’Unione democratica di centro (UDC) continua a martellare il suo mantra, in alcune interviste il presidente del Centro, Gerhard Pfister, ha chiesto di inserire una clausola di salvaguardia affinché la Svizzera possa regolare l’immigrazione. Dal canto suo, con un’interpellanza, il presidente del Partito liberale radicale, il consigliere nazionale Thierry Burkart, chiede maggiore chiarezzaCollegamento esterno sul recepimento dinamico del diritto.

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Scambio di vedute sull’UE: il presidente del Centro Gerhard Pfister (a destra) discute con due membri del gruppo socialista. Keystone / Alessandro Della Valle

Il Consiglio federale non è messo sotto pressione solo dai banchi del Parlamento, ma anche dai Cantoni. L’iniziativa Collegamento esternodei Cantoni Vaud, Ticino, Giura e Friburgo chiede alle autorità federali di compiere i passi necessari affinché “la Svizzera possa al più presto essere nuovamente associata come Paese terzo al programma quadro di ricerca e innovazione dell’Unione europea Orizzonte Europa”.

Lo spazio di manovra del governo è però piuttosto limitato. Infatti, l’UE considera la partecipazione della Svizzera a questo importante fondo di ricerca come una leva negoziale.

“Aspetti chiave: stabilizzare e sviluppare le via bilaterale con l’UE”. Questa è una delle priorità definite nella Strategia di politica estera 2024-2027Collegamento esterno della Confederazione, che verrà presentata alle due Camere federali durante la sessione autunnale.

Politica estera

Se la strategia di politica estera sarà poco dibattuta, quella della cooperazione internazionale 2025-2028 sarà sottoposta a critiche molto più forti. A far discutere sarà soprattutto la proposta del Consiglio federale di finanziare parte della ricostruzione dell’Ucraina con mezzi destinati all’aiuto allo sviluppo; infatti 1,5 miliardi proverranno dal budget della cooperazione internazionale di 11,3 miliardi per il quadriennio 2025-2028.

Ma non è l’unico aspetto controverso della nuova strategia. Anche il fatto che parte degli investimenti per la ricostruzione sarà devoluta ad aziende svizzere, chiamate a operare in Ucraina, è oggetto di discussione. Per la Commissione della politica estera del Consiglio degli Stati, questa decisione solleva vari interrogativi, soprattutto riguardo “le misure che privilegiano il settore privato svizzero”. Vista la necessità di essere meglio informata, nella sua ultima seduta, tenuta a metà agosto, la Commissione ha deciso di rinviare l’entrata in materia. Sull’argomento, swissinfo.ch ha intervistato la direttrice della Segretaria di Stato dell’economia, Helene Budliger-Artieda.

Il Consiglio nazionale sarà chiamato anche ad esprimersi su due mozioni relative alla guerra di Gaza. Una chiede la cessazione immediata dei finanziamenti all’Agenzia delle Nazioni Unite UNRWACollegamento esterno, mentre l’altra invita a fornire ancora aiuto umanitario d’urgenza alla popolazione di Gaza, riattribuendo il contributo di base all’UNRWACollegamento esterno a questo scopo.

Inoltre, il Consiglio nazionale discuterà se riconoscere l’Holodomor come un atto di genocidioCollegamento esterno. Il termine indica una carestia indotta dalla Russia nel 1932 che causò 6 milioni di vittime in Ucraina e Kazakistan.

In Consiglio degli Stati si dibatterà sulla guerra d’aggressione della Russia in Ucraina. Il Gruppo del Centro chiede un maggiore impegno per la paceCollegamento esterno da parte della Svizzera.

La Camera dei Cantoni si occuperà inoltre di una mozione che chiede alla Svizzera di essere più vigile per quanto riguarda i progetti di protezione del clima all’estero per ridurre le emissioni di CO2. Concretamente, la Confederazione finanzia iniziative in altri Paesi per ridurre le emissioni di gas serra di 50 milioni di tonnellate entro il 2030. Ciò potrebbe però impedire ai Paesi partner di proseguire con i propri obiettivi climatici. “Questo comprometterebbe il raggiungimento dell’obiettivo climatico globale a causa della politica climatica della Svizzera”, evidenzia una mozioneCollegamento esterno del Gruppo verde liberale.

Attività straniere in Svizzera

Le attività di attori stranieri in Svizzera sono sempre più un tema di discussione. La questione più importante è la cosiddetta Legge sulla verifica degli investimentiCollegamento esterno, che verrà trattata in Consiglio nazionale. L’obiettivo della legge è impedire le acquisizioni di imprese svizzere da parte di investitori esteri se tali acquisizioni rischiano di compromettere o minacciare l’ordine pubblico e la sicurezza. L’attenzione è rivolta soprattutto ai settori quali l’armamento, le telecomunicazioni, l’energia elettrica, l’approvvigionamento idrico e le infrastrutture di trasporto.

Il Parlamento dibatterà anche su una mozioneCollegamento esterno, inoltrata dal Gruppo socialista. Questa chiede, in linea di principio, di impedire a persone all’estero di acquistare reti di trasporto dell’energia elettrica e del gas, nonché centrali idroelettriche.

Durante la sessione autunnale si discuterà anche della rete di stazioni di servizio della Socar, la compagnia petrolifera statale dell’Azerbaigian. In Svizzera ci sono circa 200 pompe di benzina gestite dalla compagnia dello Stato caucasico. Un’iniziativa parlamentareCollegamento esterno intende impedire il finanziamento di guerre da parte di ditte svizzere controllate dall’estero. “In quanto Paese neutrale, la Svizzera ha tutto l’interesse a non partecipare al finanziamento di apparati militari stranieri di Stati che non rispettano lo Statuto delle Nazioni Unite”, si legge nella motivazione.

stazione di benzina
Cosa fa l’Azerbaigian con la valuta estera proveniente dalla Svizzera? Keystone / Christian Beutler

La Commissione per la politica di sicurezza del Consiglio nazionale intende controllare più da vicino i luoghi di culto e gli istituti di formazione islamici in Svizzera se questi sono finanziati dall’estero. Il postulatoCollegamento esterno è stato depositato per disciplinare l’impiego e la retribuzione degli imam inviati in Svizzera dalla presidenza degli affari religiosi turca (Diyanet), considerata un’estensione della politica estera aggressiva di Erdogan. Lo scopo del postulato è evitare la diffusione di odio e di ideologie estremiste inneggianti alla violenza.

Politica interna: come fare quadrare i conti?

Il dibattito più acceso durante la sessione autunnale si avrà intorno all’esercito. La Confederazione è chiamata a risparmiare per evitare un deficit strutturale. Allo stesso tempo, tutti i partiti sono concordi sul fatto che va migliorata la capacità di difesa della Svizzera. Tuttavia, il messaggio sull’esercito 2024Collegamento esterno susciterà accese discussioni.

Il Consiglio degli Stati ha assegnato quattro miliardi di franchi in più all’esercito rispetto a quanto proposto dal Consiglio federale. Allo stesso tempo ha invitato a tagliare di due miliardi il budget per la cooperazione internazionale. La questione passa ora al Consiglio nazionale. La Commissione delle finanze della Camera del popolo concorda con la decisione del Consiglio degli Stati, proponendo però di compensare questo investimento supplementare negli armamenti riducendo la quota cantonale sull’imposta federale diretta, le spese per il personale in tutti i dipartimenti e nell’ambito della cooperazione internazionale.

Nel frattempo, il Consiglio degli Stati ha avanzato l’idea di introdurre una “percentuale di sicurezza” di durata limitata sull’IVA per affrontare le sfide a livello di politica finanziaria. Durante la sessione autunnale, il Parlamento non dovrà soltanto far quadrare i conti della Confederazione, ma anche definire i contorni della neutralità elvetica. Una mozioneCollegamento esterno della Commissione della politica di sicurezza del Consiglio nazionale chiede di non partecipare alle esercitazioni di reciproca difesa della NATO.

Un errore di calcolo sui costi previsti per l’assicurazione vecchiaia e superstiti AVS ha migliorato leggermente la situazione a livello finanziario. Visto che le prospettive sono un po’ meno preoccupanti del previsto, le e i parlamentari saranno probabilmente meno disposti a scendere a compromessi con gli avversari politici.

La sessione autunnale delle Camere federali si tiene dal 9 al 27 settembre. Vi terremo aggiornati sul dibattito a Berna.

Traduzione di Luca Beti

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