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Elicotteri militari svizzeri a Sumatra

Tre Super Puma dell'esercito svizzero saranno inviati a Sumatra Keystone

Berna invia tre elicotteri Super Puma e cinquanta militari sull'isola di Sumatra, devastata dallo tsunami. La missione inizia lunedì.

La Svizzera ha risposto positivamente ad una richiesta dell’Alto Commissariato dell’ONU per i rifugiati (HCR).

La Svizzera ha deciso di sostenere la missione dell’Alto Commissariato dell’ONU per i rifugiati (HCR) sull’isola di Sumatra, in Indonesia, e metterà a disposizione tre elicotteri da trasporto del tipo Super Puma. È quanto ha stabilito venerdì il Consiglio federale.

Oltre agli apparecchi, nella regione verrà inviato un distaccamento composto da 50 militari volontari. Per garantire la loro sicurezza, i soldati saranno armati, ha precisato il comandante di corpo Christophe Keckeis, capo dell’esercito.

Al massimo per tre mesi

La missione inizierà il 10 gennaio ed avrà una durata massima di tre mesi. Il ministro della difesa Samuel Schmid potrà però decidere di interromperla al momento che stima opportuno.

Il costo dell’operazione, condotta sotto l’egida dell’HCR, dovrebbe oscillare tra i due e i tre milioni di franchi. La somma non fa parte dei 27 milioni già stanziati dalla Confederazione, ha indicato il portavoce del Governo Achille Casanova.

Gli elicotteri saranno smontati all’aerodromo di Emmen, nel canton Lucerna, e caricati lunedì mattina a bordo di un grosso aereo da trasporto noleggiato di tipo Antonov.

Un primo drappello di soldati partirà alla volta dell’Indonesia già sabato, ma il grosso della truppa giungerà a Sumatra verso la metà della prossima settimana. Il gruppo sarà di stanza a Medan.

Il responsabile della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) Walter Fust ha spiegato che la missione dei militari elvetici avrà tre obiettivi: voli d’evacuazione dei feriti, trasporto di beni di prima necessità nelle zone inaccessibili e trasferimento delle persone.

Teatro delle operazioni Aceh

I soldati svizzeri interverranno nella regione più devastata dal sisma, la provincia di Aceh, nel nord dell’isola di Sumatra.

L’Indonesia è il paese ad aver pagato il tributo più pesante al maremoto, con oltre 113’000 vittime, concentrate soprattutto nella regione di Aceh. Secondo un ultimo bilancio, i morti in tutto il sud-est asiatico sono almeno 165’000.

Venerdì, Kofi Annan ha sorvolato la zona ed ha potuto costatare la desolazione. “Non avevo mai visto una distruzione così totale, chilometro dopo chilometro, ci si chiede dove sia andata a finire la popolazione”, ha affermato il segretario generale dell’ONU.

“Sono convinto che col tempo e grazie agli sforzi del Governo indonesiano e della comunità internazionale, i sopravvissuti potranno rialzarsi e continuare a vivere”, ha poi dichiarato, aggiungendo che “ci sarà bisogno di molto aiuto”.

swissinfo ed agenzie

Il sisma avvenuto il 26 dicembre scorso nei pressi dell’isola indonesiana di Sumatra ha raggiunto una magnitudo di 9 gradi sulla scala Richter.
Secondo un ultimo bilancio i morti sono più di 150’000, di cui più di 101’000 in Indonesia.
Si teme però che le vittime possano essere più di 200’000.
Nel maremoto hanno perso la vita anche centinaia di cittadini elvetici, principalmente in Thailandia.
Martedì le autorità svizzere hanno parlato di circa 400 vittime.

Il nord dell’isola indonesiana di Sumatra, dove si trova la provincia di Aceh, è stata tra le regioni più colpite dal maremoto. Secondo le autorità, oltre mezzo milione di persone sono senza tetto.

Nella zona la Svizzera invia tre elicotteri da trasporto Super Puma e 50 soldati.

I militari saranno impiegati nell’ambito di un servizio volontario d’assistenza all’estero in favore dell’aiuto umanitario.

L’obiettivo della missione dell’esercito sarà di evacuare i feriti e di trasportare persone e beni di prima necessità.

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