Prospettive svizzere in 10 lingue

Fare luce su un capitolo buio della Svizzera

Moltissimi bambini si trovarono in condizioni di lavoro forzato e vittime di violenze fisiche e psicologiche.
Moltissimi bambini si trovarono in condizioni di lavoro forzato e vittime di violenze fisiche e psicologiche. Keystone/Photopress-Archiv/Str

Decine di migliaia di bimbi e adulti furono internati senza giudizio il secolo scorso - Approfondite e discutete il tema con “dialogo”.

Il secolo scorso è stata scritta una delle pagine più buie della storia svizzera. Nell’ambito di quelle che sono conosciute come misure coercitive a scopo assistenziale o collocamenti extrafamiliari, decine di migliaia di bambini e adulti sono stati vittime di internamenti coatti, trattamenti medici senza il loro consenso, violenze fisiche e psicologiche. Un capitolo su cui le autorità si sono impegnate a fare luce, tramite anche uno studio finanziato dal Fondo nazionale svizzero (FNS).

Contenuto esterno

Dopo le scuse ufficiale del Consiglio federale nel 2013, la sofferenza inflitta alle vittime è stata riconosciuta, almeno per i casi avvenuti prima del 1981, e la Confederazione nel 2017 ha affidato al FNS il compito di fare luce su questo capitolo della storia del Paese.Collegamento esterno

Contenuto esterno

Vittime che aiutano altre vittime

Il canton Berna conta un numero particolarmente elevato di vittime di queste misure. Il progetto Caregiver mette a disposizione una piattaforma online dove le vittime possono venire in aiuto e sostegno a persone che hanno subito esperienze simili, per gestire le sfide emotive e pratiche che si presentano nella terza età.

Il servizio di SRF sul progetto pilota bernese

Contenuto esterno

Non tutte le vittime sono uguali

Dopo aver riconosciuto i torti subiti da migliaia di persone, le autorità hanno anche allestito un fondo per un risarcimento finanziario. Non tutte le vittime ne hanno però potuto beneficiare, perché vengono riconosciuti solo i casi precedenti al 1981, mentre vi sono stati casi di collocamenti coatti fino ai primi anni ‘90, come testimoniato al Quotidiano.

Contenuto esterno

Una mostra per non dimenticare

Le esperienze di chi si è cisto strappato alla sua famiglia sono state al centro della mostra “Dimenticati dalla felicità” al Museo retico di Coira, dove era possibile scoprire le condizioni di vita delle vittime e ascoltare alcune delle loro drammatiche storie.

Il servizio sulla mostra di Telesguard (RTR)

Contenuto esterno

Le testimonianze dei bambini collocati

Dopo anni di silenzio, negli ultimi anni, con la maggiore coscienza su quanto accaduto, sempre più vittime si sono fatte avanti per raccontare la propria storia. Quattro di loro hanno fornito le loro eloquenti testimonianze a swissinfo.ch, che mettono in luce le conseguenze psicologiche profonde dei torti subiti in passato.

Altri sviluppi
Il 31 marzo 2014 è stata ufficialmente lanciata a Berna la raccolta delle firme a favore di un'iniziativa popolare che chiede un fondo di riparazione per le vittime di 500 milioni di franchi.

Altri sviluppi

Collocamenti forzati: i “bambini schiavi” si raccontano

Questo contenuto è stato pubblicato al Fino al 1981 in Svizzera, 100mila bambini sono stati strappati ai loro genitori e collocati in famiglie contadine o in istituti. Sempre più vittime scavalcano il muro della vergogna per chiedere riconoscimento e riparazione. Testimonianze.

Di più Collocamenti forzati: i “bambini schiavi” si raccontano

Traduzione dal francese: Simone Fassora (RSI)

La nuova offerta editoriale mira a favorire il dialogo tra le diverse regioni del Paese senza barriere linguistiche. Ogni settimana propone un tema con contenuti da tutta la Svizzera e un dibattito tradotti in tutte le lingue nazionali e in inglese. A questo linkCollegamento esterno potete farci avere le vostre critiche e commenti, che ci aiuteranno a migliorare la nostra offerta.

Altri sviluppi
Newsletter

Altri sviluppi

Newsletter

Abbonatevi alle nostre newsletter gratuite per ricevere i nostri articoli.

Di più Newsletter

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR