Francofonia sempre più politica
«Rafforzare l'influenza della Francofonia sul resto del mondo»: è l'ambizioso obiettivo del Vertice mondiale della Francofonia che si terrà in ottobre a Montreux. A svelarlo, la ministra degli esteri Micheline Calmy-Rey e Abdou Diouf, segretario generale dell'Organizzazione internazionale della Francofonia.
Il momento forte di ogni vertice è quello della dichiarazione finale. Non fa eccezione il Vertice della Francofonia, che si tiene ogni due anni per discutere gli orientamenti strategici dell’Organizzazione internazionale della Francofonia (OIF). Il prossimo appuntamento è in ottobre a Montreux, ma la dichiarazione finale… è praticamente pronta.
«Si delinea già un consenso in favore di un testo non più lungo di cinque pagine di carattere fortemente politico», ha dichiarato il presidente dell’OIF Abdou Diouf, in occasione di un incontro con il Club svizzero della stampa che si è tenuto a Ginevra in presenza della consigliera federale Micheline Calmy-Rey.
Abdou Diouf, già presidente del Senegal, ha aperto il 23 giugno la settima Conferenza francofona delle organizzazioni internazionali non governative e della società civile. Si tratta di una riunione di preparazione del Vertice di Montreux alla quale partecipano 150 delegati di diverse ONG.
In programma c’è la discussione della Dichiarazione di Bamako, adottata nel 2000. Il testo dà una grande importanza alla dimensione politica dell’OIF; l’obiettivo è garantire la democrazia, il sistema di diritto e le libertà fondamentali negli stati membri dell’organizzazione.
Vertice storico
Abdou Diouf, però, pensa già alla Dichiarazione di Montreux che sarà – dice – concisa e forte.
«Siamo d’accordo anche sul fatto che il testo dovrà rispecchiare le ambizioni della Francofonia, riaffermare i suoi impegni e la sua esistenza come comunità di valori, ribadire la posizione francofona sullo scacchiere internazionale». Diouf ha aggiunto che a Montreux si darà spazio anche alle questioni d’attualità, alle numerose crisi internazionali e al bilancio della Dichiarazione di Bamako.
Per il presidente dell’OIF, il vertice di Montreux può già essere definito «storico». Diouf ha ribadito la sua piena fiducia nella Svizzera, che sta lavorando per organizzare al meglio l’appuntamento e farne un successo.
Tanti appuntamenti politici in agenda
La ministra degli esteri svizzera Micheline Calmy-Rey ha dal canto suo ricordato che il vertice di Montreux, il 13esimo del suo genere, coincide con il 40esimo anniversario della Convenzione di Niamey, atto fondatore della Francofonia. Precederà, inoltre, i vertici del G8 e del G20 – posti sotto presidenza francese – e la conferenza di Cancun sul clima.
In questo contesto s’inseriscono bene le tematiche poste sotto il titolo generico di «Francofonia: sfide e idee per il futuro». L’OIF deve ancora approvarle in modo definitivo, ma dovrebbe trattarsi di «Governanza mondiale e Democrazia, libertà, diritti umani», «Sviluppo sostenibile: sicurezza alimentare e clima» e «Lingua francese: diversità culturale e innovazione».
«Vogliamo rafforzare l’influenza della Francofonia sul resto del mondo», ha dichiarato Micheline Calmy-Rey, ricordando che la Francofonia rappresenta 800 milioni d’abitanti, 56 stati membri e 14 paesi osservatori. Inoltre non va dimenticato – ha aggiunto la ministra – che «è un elemento dell’identità svizzera».
L’appuntamento di Montreux è uno dei più grandi vertici internazionali mai organizzati in Svizzera. Questo tuttavia non impedisce a Micheline Calmy-Rey di pensare ad una manifestazione ricca di spontaneità. «Quello che desideriamo è uno scambio vero, senza troppe formalità e dichiarazioni generali preparate in anticipo. La ministra insiste sul fatto che rispettando le tradizioni svizzere, il vertice sarà caratterizzato da numerosi scambi tra il mondo politico e la società civile.
Festa
A Montreux, il mondo francofono si interrogherà sul suo futuro e analizzerà il passato recente facendo un bilancio degli impegni presi dieci anni fa a Bamako.
Ma è con un tocco di leggerezza in più che festeggerà i suoi quarant’anni. Il 20 ottobre, un grande concerto riunirà artisti del sud e del nord a l’Auditorium Stravinsky, teatro del Montreux Jazz Festival.
In programma, quarant’anni di canzone francese o, meglio, francofona. Ci sarà anche La langue française di Léo Ferré? «C’est une barmaid / Qu’est ma darling / Mais in the bed / C’est mon travelling […] / Et j’cause français / C’est un plaisir». E parlo francese / è proprio un piacere…
Bernard Léchot, Ginevra, swissinfo.ch
(traduzione e adattamento, Doris Lucini)
22-24 ottobre 2010: la Svizzera accoglie il 13esimo Vertice della Francofonia.
Nel 2010 ricorre anche il 40esimo anniversario di fondazione dell’Organizzazione internazionale della Francofonia (OIF).
Elezione: i capi di stato e di governo adotteranno una dichiarazione riguardante le tematiche affrontate nel corso del vertice ed eleggeranno il segretario generale dell’OIF. L’attuale segretario Abdou Diouf si è dichiarato disponibile per un terzo mandato.
L’Organizzazione internazionale della Francofonia (OIF) è diretta da un segretario generale e opera seguendo le indicazioni di tre istanze politiche.
Vertice: conferenza dei capi di stato e di governo dei paesi che hanno il francese in comune. Viene organizzato ogni due anni.
Conferenza ministeriale: riunione dei ministri degli affari esteri o degli incaricati delle questioni riguardanti il francese. Ha cadenza annuale.
Consiglio permanente: è presieduto dal segretario generale della Francofonia e composto di rappresentanti accreditati dei capi di stato o di governo membri del Vertice. Prepara il Vertice e ne elabora risultati e contenuti.
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