Hans-Rudolf Merz, un altro uomo dell’economia
Il radicale Hans-Rudolf Merz succede a Kaspar Villiger, battendo l’altra candidata ufficiale del PLR, Christine Beerli.
Con Christoph Blocher e Pascal Couchepin, Merz è il terzo membro della nuova compagine governativa molto vicino agli ambienti economici.
E così pure Hans-Rudolf Merz, rappresentante dell’ala destra del partito liberale-radicale, ce l’ha fatta.
Subito dopo la sua elezione in governo, l’appenzellese ha accettato la carica conferitagli dall’Assemblea federale.
“Vi ringrazio per la fiducia e prometto di servire il Paese e il suo popolo”, ha detto il neoministro di fronte ai 246 deputati del Parlamento.
Secondo lo stesso Merz, considerato dai più come una personalità politica rodata nella “gestione delle crisi” ed “un pensatore critico”, la scelta dei deputati va interpretata come un segnale di fiducia rivolto al Partito liberale radicale. Oltre che verso il suo cantone d’origine, Appenzello Esterno.
Liberalismo
Tra i candidati radicali alla successione di Kaspar Villiger, Hans-Rudolf Merz, membro del Consiglio degli Stati, era stato l’ultimo a farsi avanti.
Il rodato politico 61enne presiede la commissione delle finanze del Consiglio degli Stati ed è membro delle commissioni della sicurezza politica e della politica estera.
Specialista in finanza, è entrato tardi in politica diventando comunque rapidamente un personaggio mediatico grazie alle sue doti oratorie.
Hans-Rudolf Merz è un convinto fautore della filosofia liberale. Tra le sue priorità politiche, il risanamento delle finanze e il consolidamento a lungo termine delle assicurazioni sociali. Secondo lui, occorre inoltre ritrovare una delle basi dello Stato elvetico: la crescita economica.
Nei confronti dell’Europa, Merz è un avversario dichiarato dell’adesione all’Unione europea e si batte per la continuazione della via bilaterale. Si dice dice “legato ai valori tradizionali”, ma è favorevole al partenariato tra omosessuali e all’assicurazione maternità votata dalle camere.
Uomo dell’economia
Merz è tuttavia soprattutto un uomo dell’economia prestato alla politica. Numerosi sono infatti i suoi mandati nell’economia privata. Incarichi che ora il neo consigliere federale ha già annunciato di voler abbandonare.
Alcuni di questi sono pure stati oggetto di contestazione. Ad esempio la presidenza del Consiglio d’amministrazione della holding Anova, ex-Amiantus, coinvolta in una diatriba giudiziaria sull’amianto.
È pure membro del Cda di Huber+Suhner, società sospettata di aver avuto legami con il regime segregazionista sudafricano. Merz è inoltre presidente dell’assicurazione vita Helvetia Patria.
Alla fine del 2002 aveva considerato la possibilità di presentarsi per la successione di Gerold Bührer alla presidenza del PLR svizzero, ma era stato costretto a rinunciare. Proprio a causa dei suoi chiacchierati mandati nell’economia privata.
L’ultima sterzata a destra
L’appenzellese era stato designato dal gruppo parlamentare radicale quale primo candidato alla successione di Kaspar Villiger. Al suo fianco, nel doppio ticket del partito borghese, aveva trovato posto pure la bernese Christine Beerli.
Che, nella fine della mattinata di mercoledì, alla luce delle elezioni dei primi 6 consiglieri del nuovo governo, pareva favorita. In quanto donna ed in quanto considerata più attenta ai problemi sociali rispetto a Merz.
Il Parlamento le ha tuttavia preferito Hans-Rudolf Merz. In maniera soprendentemente chiara: Merz, l’ultimo consigliere federale, è stato eletto già al secondo turno con 127 preferenze rispetto alle 96 della Beerli.
swissinfo
Hans-Rudolf Merz (61 anni) è considerato un politico rodato e vicino agli ambienti economici;
Alcuni suoi mandati in Consigli d’amministrazione sono stati contestati;
È stato eletto con 127 voti, rispetto ai 96 di Christine Beerli.
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