I contadini minacciano uno sciopero del latte
Le organizzazioni di base contadine chiedono un prezzo del latte più alto, altrimenti minacciano uno sciopero organizzato a livello europeo.
I produttori di latte lamentano lo scarso coraggio dimostrato dalle organizzazioni ufficiali che li dovrebbero tutelare in un momento che definiscono “drammatico”.
Il consigliere nazionale Josef Kunz, dell’UDC (destra) ritiene che la politica dei prezzi agricoli necessita una svolta. A suo modo di vedere, l’Unione svizzera dei contadini (USC) e la Federazione dei produttori di latte (PSL) «avrebbero perso il coraggio di chiedere prezzi maggiorati».
Inghiottiti dall’industria di trasformazione
Secondo Kunz, la situazione dei produttori di latte in Svizzera è drammatica. Dal 1990 i contadini hanno perso un miliardo di franchi nel commercio del latte.
Nello stesso periodo i prezzi al consumo sono però aumentati del 15%. Il miliardo risparmiato sarebbe stato inghiottito dall’industria di trasformazione.
I contadini devono cercare di bloccare la «politica di demolizione dei prezzi del latte», ha sottolineato Kunz che ha difeso questa posizione unitamente a esponenti del Sindacato contadino della Svizzera romanda Uniterre, del Centro contadino svizzero, del Comitato contadino bernese, del Gruppo d’interessi contadino Lotta per il mercato (BIG-M) e del Nuovo coordinamento contadino svizzero.
Le organizzazioni contadine «ufficiali» USC e PSL continuano a vedere la soluzione nei negoziati, nel lobbismo e negli sforzi di persuasione. La loro paura di confrontarsi – hanno affermato – sfocia nella riduzione dei prezzi. «Non crediamo più nella loro strategia», ha esclamato Josef Kunz.
95 centesimi
In nome dei produttori di latte, Martin Haab di BIG-M ha chiesto in 11 paesi europei un prezzo del latte di 95 cts il litro, che copra i costi, esclusi i pagamenti diretti. Ciò equivale a un prezzo di produzione di Fr. 1,11. Se questa rivendicazione non fosse accolta, si prenderebbe in considerazione il boicottaggio della fornitura di latte.
I produttori – è stato detto – non intendono ricattare i consumatori, bensì coinvolgerli e sensibilizzarli su questo problema. Da domani 800 cartelloni disseminati da San Gallo a Ginevra li renderanno attenti sulla situazione dei produttori di latte e sulla loro determinazione.
Uno sciopero del latte europeo, che potrebbe intervenire prima della fine dell’anno, darebbe risultati già dopo tre giorni: gli scaffali di negozi ed empori resterebbero vuoti. secondo Pierre-André Tombez, presidente di Uniterre. A quel momento i negoziati sarebbero inevitabili.
Nel caso in cui lo sciopero dovesse protrarsi per 13,5 giorni, la perdita per i produttori di latte sarebbe equivalente a quella subita quest’anno a causa del calo dei prezzi.
swissinfo e agenzie
Quasi 1600 produttori di latte hanno cessato la propria attività l’anno scorso in Svizzera, il 4,6% del totale.
I produttori di latte erano 44,360 nel 1995/6.
Nel 2003/2004 il loro numero è sceso a 33’072.
Il numero di mucche da latte in Svizzera è passato da 615’000 nel biennio 1995/1996 a 587’400 nel 2003/2004.
La produzione media per capo è salita da 4’994 chili annui nel 2000/2001 a 5’230 nel 2003/2004.
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