Prospettive svizzere in 10 lingue

I costi sanitari gravano sempre di più sul bilancio delle famiglie svizzere

mano sulla tastiera di un computer e bebé in secondo piano
Nell'arco di trent'anni le spese sanitarie sono più che raddoppiate in Svizzera. KEYSTONE/© KEYSTONE / CHRISTIAN BEUTLER

La progressione dei costi della sanità è praticamente inarrestabile da tre decenni. Anche se l'economia svizzera cresce, l'onere diventerà presto insopportabile per alcune fasce della popolazione, avvertono alcuni esperti ed esperte.

La curva lascia poco spazio alle interpretazioni: dall’introduzione dell’assicurazione sanitaria obbligatoria (LAMal) nel 1996, i costi della sanità sono più che raddoppiati per raggiungere 91,5 miliardi di franchi nel 2022. Secondo le previsioniCollegamento esterno del Centro di ricerche congiunturali (KOF), nel 2025 sfioreranno addirittura i 100 miliardi.

Queste cifre stanno infiammando il dibattito politico in Svizzera nell’ambito della campagna sulle iniziative del Partito socialista e del Centro. Sottoposti al voto popolare il 9 giugno, i due testi propongono ricette diverse per frenare la tendenza al rialzo.

Contenuto esterno

I dati dell’Ufficio federale di statistica (UST) mostrano che la spesa sanitaria rappresentava l’11,7% del prodotto interno lordo (PIL) della Confederazione nel 2022 (l’11,3% secondo le cifre dell’OCSE). Questa quota è aumentata costantemente negli ultimi tre decenni, ma quest’anno e l’anno prossimo dovrebbe stabilizzarsi intorno all’11,5%, secondo il KOF.

Questa relativa stabilizzazione può essere spiegata da due fattori: da un lato, il PIL dovrebbe crescere, dall’altro l’aumento dei costi sanitari dovrebbe rallentare, spiega Joachim Marti, economista del Centro universitario di medicina generale e sanità pubblica (Unisanté) di Losanna. “In realtà, questo significa semplicemente che i costi sanitari e l’economia stanno crescendo allo stesso ritmo”, spiega.

Altri sviluppi
Newsletter

Altri sviluppi

Newsletter

Abbonatevi alle nostre newsletter gratuite per ricevere i nostri articoli.

Di più Newsletter

Effetto palla di neve

Se non si interviene, è probabile che le spese della sanità continueranno ad aumentare. “Sarebbe della magia se riuscissimo a stabilizzare i costi della sanità senza fare nulla”, afferma Stéfanie Monod, docente all’Università di Losanna ed esperta del sistema sanitario svizzero.

Le aspettative sempre crescenti della società, i progressi tecnologici e l’invecchiamento della popolazione fanno lievitare irrevocabilmente i costi, analizza l’esperta. “La crescita è continua, come in tutti i Paesi occidentali. C’è un effetto palla di neve”, spiega.

“La quota della spesa sanitaria sul PIL riflette le risorse che siamo disposti a destinare alla sanità”, rileva da parte sua Joachim Marti. La Confederazione è ancora uno dei Paesi dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) che destina il maggior numero di risorse al proprio sistema sanitario, anche se figura più immediatamente alle spalle degli Stati Uniti come qualche anno fa, aggiunge.

Contenuto esterno

“La Svizzera, in quanto Paese ricco, può permettersi questi costi elevati”, afferma Carlo De Pietro, economista ed esperto del sistema sanitario svizzero. In un’intervistaCollegamento esterno rilasciata l’anno scorso alla Radiotelevisione pubblica della Svizzera francese RTS, Felix Schneuwly, esperto di assicurazioni sanitarie presso Comparis, ha detto che i costi della sanità rimarranno sopportabili finché la crescita economica proseguirà e la spesa sanitaria rimarrà compresa tra l’11% e il 12% del PIL.

Jérôme Cosandey, direttore di Avenir Suisse nella Svizzera francese, un think tank liberale, sottolinea che la spesa sanitaria dovrebbe essere vista come un investimento. “Il dibattito politico dovrebbe concentrarsi maggiormente sul rapporto costi-benefici e non solo sui costi. Ad esempio, dovremmo chiederci se un intervento ottimizza davvero il percorso di cura di un paziente”, afferma.

Altri sviluppi

L’originalità svizzera rappresenta un problema

Secondo gli specialisti e le specialiste che abbiamo consultato, il problema principale è altrove: risiede nel modo in cui viene finanziato il sistema sanitario, scelto 30 anni fa. Il finanziamento si basa in gran parte sui premi dell’assicurazione sanitaria obbligatoria, cioè sui contributi versati in maniera uniforme tra le persone.

Carlo De Pietro osserva che in quasi tutti gli altri Paesi del mondo i contributi sono proporzionali al reddito e, in molti casi, il sistema è finanziato dalle tasse. “La Svizzera tende a essere orgogliosa delle sue eccezioni. Ebbene, il finanziamento della salute è una di queste. Tuttavia, questa originalità comincia a rappresentare un problema in termini di consenso sociale, perché la classe media ne risente”, commenta.

Con il sistema dei premi pro capite, l’aumento dei costi sanitari è particolarmente gravoso per le famiglie a basso reddito e per le famiglie con bambini. Attualmente, queste categorie di popolazione spendono in media il 14% del loro reddito per i premi; nel 2007 la proporzione era del 9%.

Contenuto esterno

Inoltre, l’assicurazione sanitaria non rimborsa tutte le spese. Oltre ai premi, bisogna pagare di tasca propria un importo annuale – la franchigia, che va dai 300 ai 2’500 franchi – e il 10% dei costi fino a un massimo di 700 franchi. A ciò si aggiunge il fatto che alcuni servizi, come le cure dentistiche, non sono rimborsati dall’assicurazione obbligatoria.

Nel complesso, le famiglie svizzere si assumono direttamente circa il 60% dei costi sanitari, calcola Joachim Marti. “È una quota molto più elevata rispetto alla maggior parte dei Paesi OCSE”, sottolinea l’economista. Nello stesso tempo, poco più del 20% del sistema è finanziato con denaro pubblico. “Persino gli Stati Uniti hanno un livello di spesa pubblica superiore”, osserva l’esperto. Il restante 10% è coperto da assicurazioni complementari (non obbligatorie) e da altre fonti di finanziamento (ONG, datori di lavoro, regimi per non residenti).

Contenuto esterno

“Più che l’aumento dei costi della sanità, il problema è l’onere che grava sulle singole persone”, sottolinea Joachim Marti. È convinto che un riequilibrio avverrà in un modo o nell’altro, anche se le iniziative del Centro e del Partito Socialista per limitare i costi non supereranno la prova delle urne il 9 giugno.

“Se non affrontiamo la crescita dei costi in modo più efficace, o se non cambiamo le regole di finanziamento, inizierà a diventare molto complicato per una parte crescente della popolazione e le reazioni saranno più forti”, avverte l’economista della sanità.

Più costi condivisi

Gli ambienti liberali, tuttavia, interpretano queste cifre in modo diverso. In una pubblicazioneCollegamento esterno, Avenir Suisse sottolinea che la proporzione dei costi sanitari sostenuti dallo Stato, e quindi finanziati dalle tasse, è aumentata in tre decenni, passando da circa il 15% al 23%.

“Le famiglie più ricche contribuiscono maggiormente al finanziamento del sistema sanitario perché pagano più tasse”, spiega Jérôme Cosandey. A suo avviso, stiamo quindi assistendo a una crescente condivisione della spesa in questo settore.

>> Rivedere il nostro dibattito Let’s Talk sui costi della salute:

Altri sviluppi

Articolo a cura di Samuel Jaberg

Traduzione di Daniele Mariani

I più letti
Quinta Svizzera

I più discussi

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR