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I giovani stranieri rimangono stranieri

Diventare svizzeri rimane difficile, anche per chi è nato o almeno cresciuto nel paese Keystone

Popolo e cantoni hanno respinto i due progetti per la naturalizzazione facilitata per gli stranieri della seconda e terza generazione.

Anche l’iniziativa a salvaguardia del servizio postale non ce l’ha fatta. Solo l’assicurazione maternità ha superato lo scoglio delle urne. Si conferma la divisione fra Svizzeri tedeschi e francofoni.

Anche in questo terzo appuntamento per il 2004 con le urne, il popolo ha respinto una parte importante del lavoro del parlamento: la naturalizzazione facilitata per la seconda e la terza generazione di immigrati.

Respingendo le due proposte legate alla naturalizzazione facilitata dei giovani stranieri cresciuti o nati in Svizzera, buona parte del progetto, sostenuto da tre partiti di governo su quattro, è affossato.

Alla luce dei risultati definitivi, l’esito è esplicito: solo il 43,2% dei cittadini ha sostenuto la volontà di integrazione di chi in Svizzera è cresciuto e ha frequentato almeno 5 anni di scuola. Meno netto (51,7% i no) è invece il risultato per la naturalizzazione automatica della terza generazione.

La diffidenza ha prevalso nei due terzi dei cantoni. Netta è però la divisione geografica: sono solo i cantoni romandi, con la solitaria Basilea Città, ad aver sostenuto a spada tratta le due proposte. Ticinesi e svizzero tedeschi si sono dimostrati ben più reticenti.

Alta, a dimostrazione dell’interesse suscitato dalla materia, è la partecipazione: ha toccato il 54% degli aventi diritto di voto.

Vittoria per l’UDC

L’Unione democratica di centro (UDC), dall’ottobre scorso il primo partito a livello nazionale, aveva fatto di questo appuntamento elettorale un punto focale per lasciare la sua impronta socialmente conservatrice nella società svizzera.

Le uscite di alcuni esponenti e anche la campagna di affissioni e inserzioni hanno raccolto le critiche dalla stampa e dalla politica, ma non hanno fallito: il monito di provocare una “svendita della cittadinanza” ha trovato il seguito della maggioranza dei votanti.

Arriva l’assicurazione maternità

La Svizzera invece avrà una sua assicurazione maternità. Il principio è fissato nella Costituzione federale dal 1945, ma fin ora non si era arrivati all’accettazione di una legge di applicazione. Il quarto tentativo è dunque stato quello buono: dopo la disfatta nel 1984, nel 1987 e nel 1999, gli svizzeri hanno approvato domenica la creazione di un congedo maternità pagato.

Le madri che lavorano avranno in futuro una compensazione pari all’80% del salario per 14 settimane. Il progetto, finanziato con il fondo per l’indennità per la perdita di guadagno (IPG), ha raccolto il favore del 55,4% dei votanti. La legge era stata votata dal parlamento, ma l’Unione democratica di centro (UDC), la destra conservatrice, aveva impugnato l’arma del referendum.

Anche qui l’UDC è stata in prima fila contro il sì, ma non è riuscita a convincere con suoi “bambini di Stato”. La campagna ha raggiunto comunque un numero di sostenitori molto più ampio di quello della base elettorale del partito che supera di poco il 22%.

Iniziativa di successo

I sindacati e la sinistra invece volevano evitare che la progressiva liberalizzazione del mercato delle poste – processo in corso in tutto il continente – non avesse delle conseguenze negative per il servizio nelle periferie. E nelle regioni di montagna il successo è arrivato: Ticino, Uri, Vallese e Giura sono alcuni dei 10 cantoni e semicantoni periferici che hanno sostenuto la proposta. I cantoni urbani però hanno avuto la meglio.

In Svizzera, le iniziative popolari non hanno mai avuto grande fortuna: delle 159 iniziative popolari sottoposte al voto negli ultimi 115 anni, solo 14 hanno trovato il favore della necessaria doppia maggioranza di popolo e cantoni.

Inoltre i sindacati, che utilizzano questo strumento come correttivo della politica, da sempre dominata dalla destra borghese, hanno più volte fatto ricorso negli ultimi a questo strumento; normalmente senza successo. Il risultato di domenica, con una quota di sì che ha raggiunto il 49,7% a livello nazionale, è un successo notevole.

La reazione del Consiglio federale

Nella tradizionale conferenza stampa che segue i risultati definitivi, il Consiglio federale ha espresso soddisfazione per l’accettazione dell’assicurazione maternità e per la bocciatura dell’iniziativa “servizi postali per tutti”.

Circa il responso negativo sui due decreti sulla cittadinanza agevolata, il responsabile del Dipartimento federale di giustizia e polizia Christoph Blocher ha commentato in modo stringato: “Il sovrano ha bocciato per la terza volta proposte di agevolazione per l’ottenimento della cittadinanza. Si tratta ora di rispettare questa sua volontà”.

La bocciatura, anche se di stretta misura, dell’iniziativa «servizi postali per tutti» ha permesso al ministro dei trasporti Moritz Leuenberger di constatare che il “no” permette di portare avanti la prevista ristrutturazione della Posta.

Per Leuenberger, la campagna in vita della votazione è stata un «dibattito alibi» sul Servizio pubblico. Il risultato mostra comunque che i cambiamenti devono essere portati avanti «a un ritmo socialmente accettabile».

Il capo del Dipartimento federale dell’interno Pascal Couchepin ha espresso soddisfazione per l’accettazione dell’assicurazione maternità. “Stavolta – ha commentato – vi è stato il 15% di sì in più, rispetto al 1999”. Il motivo di questo successo va ricercato – secondo Couchepin – al sostegno delle organizzazioni economiche e anche del suo partito radicale.

swissinfo e agenzie

1. Naturalizzazione facilitata per gli stranieri di seconda generazione: 56,78% di no.
2. Naturalizzazione automatica per gli stranieri di terza generazione: 51,64% di no.
3. Iniziativa popolare “Servizi postali per tutti”: 50,23% di no.
4. Modifica della legge sulle indennità di perdita di guadagno (per chi presta servizio ed in caso di maternità): 55,44% di sì.

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