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I partiti cercano di smussare gli angoli

Rolf Schweiger (a sin.) ha lanciato il concetto di tavola quadrata Keystone

Nata da un’idea dei liberali, la «tavola quadrata» ha accolto per la prima volta venerdì i quattro partiti svizzeri di governo.

L’obiettivo è quello di dare più importanza ai colloqui di Casa Von Wattenwyl e influire così sulla linea di governo.

Il Consiglio federale fa bene il suo lavoro? Forse, ma i partiti vorrebbero che il governo svizzero tenesse in maggior considerazione le loro opinioni.

Per trovare delle soluzioni realiste ai problemi che preoccupano la Svizzera e sbloccare le riforme, liberali, socialisti, democratici cristiani e democentristi si sono riuniti intorno ad una «tavola quadrata».

L’incontro che si è svolto a Berna il 4 giugno, il primo del suo genere, è il segno della volontà dei partiti di rafforzare la loro influenza sulle attività del Consiglio federale.

Decidere gli argomenti da trattare

I colloqui di Casa Von Wattenwyl, un incontro informale tra il governo e i rappresentanti dei partiti, sono stati fin qui un’occasione per scambiarsi delle informazioni.

Ora i partiti vogliono di più: vogliono contribuire a stilare l’ordine del giorno e discutere andando all’attacco, ha dichiarato il presidente del Partito liberale Rolf Schweiger, al termine della «tavola quadrata».

Per questo sarà necessario che i partiti intensifichino il loro lavoro prima dei tradizionali colloqui di Casa Von Wattenwyl. A detta di Schweiger, bisognerà inoltre migliorare la preparazione, in modo da presentare al Consiglio federale soluzioni che incontrino il favore della maggioranza.

Un tavolo nato dai no

Era stato proprio Rolf Schweiger, presidente del Partito liberale radicale svizzero (PLR), a lanciare la proposta di un «eckiger Tisch», letteralmente «tavola con angoli», dopo il triplice «no» popolare nelle votazioni federali dello scorso 16 maggio.

La «tavola quadrata» è il primo passo verso una cultura del dialogo che sembrava andata persa. Dovrebbe servire innanzi tutto a trovare un accordo su cosa negoziare, a smussare gli angoli per poter poi passare ad una «tavola rotonda» attorno alla quale cercare delle soluzioni concrete ai problemi.

L’incontro del 4 giugno è servito a decidere il primo tema sul quale lavorare. Si tratta dei problemi dell’Assicurazione invalidità.

Verdi assenti

Nel corso della conferenza stampa che ha seguito la prima «tavola quadrata», il presidente del Partito socialista (PS), Hans-Jürg Fehr, quello dell’Unione democratica di centro (UDC), Ueli Maurer, e il capo del gruppo parlamentare del Partito popolare democratico (PPD) Jean-Michel Cina hanno ribadito, l’importanza del dialogo in vista dei colloqui di Casa Von Wattenwyl.

«Dobbiamo riempire di sostanza politica una struttura», ha affermato Hans-Jürg Fehr, augurandosi che i propositi espressi venerdì non restino parole al vento.

Alla «tavola quadrata» non hanno partecipato i Verdi: la proposta, del PS di estendere anche a loro l’invito aveva infatti suscitato ampie polemiche, in particolare da parte dell’UDC.

Gli ecologisti avevano in seguito respinto la soluzione di compromesso avanzata dal PLR – secondo la quale ogni delegazione poteva ospitare persone «provenienti dalle proprie file o da una formazione vicina» – affermando di non voler essere considerati interlocutori di «serie B».

swissinfo e agenzie

UDC: 55 consiglieri nazionali e 8 senatori
PS: 52 consiglieri nazionali e 9 senatori
PLR: 36 consiglieri nazionali e 14 senatori
PPD: 28 consiglieri nazionali e 15 senatori
Verdi: 13 consiglieri nazionali e 0 senatori

La «tavola quadrata» è nata da un’idea del Partito liberale radicale. Ai suoi lati siedono i quattro partiti di governo: Unione democratica di centro, Partito socialista, Partito popolare democratico e Partito liberale radicale.

Ogni partito ha diritto ad una delegazione di tre persone, in linea di principio il presidente del partito, il presidente del gruppo parlamentare e il segretario generale.

Il Partito socialista ha offerto uno dei suoi tre posti ai Verdi, i quali hanno rifiutato l’invito spiegando che vogliono essere invitati in quanto interlocutori a pieno titolo.

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