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Il divieto di fumo si estende a nuovi cantoni

Una serie di temi erano al vaglio degli elettorati di 14 cantoni Ex-press

Oltre che sui due oggetti in votazione federale, in 14 cantoni gli elettori domenica erano chiamati alle urne per esprimersi su temi di carattere regionale. Divieto di fumare in locali pubblici, riforme scolastiche e giudiziarie hanno tenuto banco.

Appena otto mesi dopo i vicini di Basilea Città, anche gli elettori di Basilea Campagna hanno deciso di bandire il fumo nei ritrovi pubblici. A schiacciante maggioranza, hanno accolto oggi un’iniziativa popolare in tal senso. Gli esercizi pubblici potranno mettere a disposizione della clientela locali appositi per fumare, separati e ben ventilati, ma senza servizio.

Sullo stesso argomento gli urani erano chiamati a votare per la seconda volta in meno di un anno. E per la seconda volta hanno mantenuto le regole fissate dalla legge sulla sanità, adottata nel giugno 2008. Questa vieta il fumo negli stabilimenti pubblici e accorda la possibilità di installare “fumoir” separati e ventilati.

Il tentativo di allentare la normativa adeguandola a quella federale che proibisce il fumo negli stabilimenti pubblici, ma concede una deroga a quelli con una superficie inferiore agli 80 metri quadrati, è fallito. L’elettorato ha bocciato la proposta con 5’341 voti contro 4’887.

Al contrario, l’elettorato turgoviese ha optato per una legge più blanda. Con 31’075 voti contro 25’627, ha respinto un’iniziativa popolare che chiedeva il divieto generalizzato con la possibilità di spazi per fumatori senza servizio. Ha invece accettato il controprogetto ispirato alla legge federale.

Ad eccezione di Sciaffusa e Appenzello Interno, tutti i cantoni hanno ormai legiferato sul fumo passivo, creando un mosaico di regolamenti. Nella maggioranza dei casi le norme sono già più restrittive della Legge federale sul fumo passivo adottata dal parlamento svizzero nell’ottobre 2008.

Regolamenti scolastici in quattro cantoni

In Argovia, l’elettorato ha bocciato nettamente e su tutta la linea una controversa riforma scolastica, già costata la poltrona al suo principale fautore: l’ex capo del Dipartimento della pubblica educazione, il popolare democratico Rainer Huber, che alle alle recenti elezioni è stato sconfitto dall’esponente dell’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice) Alex Hürzeler. E proprio l’UDC è il partito che si opponeva a tutti i punti della riforma, che avrebbe riorganizzato l’intera scuola dell’obbligo.

Essa prevedeva in particolare l’abolizione dell’asilo e l’inizio della scolarizzazione a 5 anni con un ciclo primario di 4 anni, seguito da 4 anni di scuola media e quindi da un ciclo medio superiore di 3 anni e tre livelli di apprendimento.

In Appenzello Esterno saranno reintrodotti i voti a scuola a partire dalla quarta elementare. L’elettorato ha approvato a netta maggioranza un’iniziativa popolare in tal senso lanciata dall’UDC. Il cantone aveva abolito nel 2000 i voti dal primo al sesto anno, sostituendoli con valutazioni scritte.

I ginevrini hanno invece approvato un controprogetto governativo sulla scuola media, opposto ad un’iniziativa che voleva ripristinare un sistema scolastico più selettivo e tradizionale.

Nella scuola obbligatoria nei Grigioni in futuro gli allievi dovranno seguire obbligatoriamente un’ora settimanale di “scienza delle religioni ed etica”. Contemporaneamente l’insegnamento religioso passa da due ore a una sola. Gli elettori hanno accolto a schiacciante maggioranza il cosiddetto modello “1+1”. Si tratta di un controprogetto del parlamento retico a un’iniziativa dei Giovani socialisti che chiedeva di sostituire le due ore di religione dalla prima alla nona classe con due ore di etica.

Riforme giudiziarie

Sempre nei Grigioni, l’elettorato ha anche nettamente approvato la revisione parziale della Costituzione cantonale, che prevede di togliere i compiti giudiziari ai 39 circoli retici. In base alle nuove disposizioni federali sulla giustizia, che entreranno probabilmente in vigore nel 2011, non saranno più i presidenti di circolo a emanare i mandati penali per delitti e crimini, bensì la Procura pubblica. I compiti legati al diritto civile saranno competenza dei tribunali distrettuali.

Dal canto loro, i ginevrini hanno deciso di abolire un’istituzione cantonale nata 200 anni fa: la giuria popolare. Con il 64,5% dei voti, l’elettorato ha seguito il governo, che aveva sottolineato l’incompatibilità di questa istituzione con il nuovo codice di procedura penale unificato a livello nazionale, che entrerà in vigore nel 2011.

Pure per adattarsi al nuovo codice di procedura penale svizzero, l’elettorato di Basilea campagna ha dato l’assenso a una modifica della Costituzione cantonale e alla Legge introduttiva.

Il voto ai 16enni non avanza

L’elettorato di Uri ha seccamente rifiutato l’iniziativa popolare lanciata dai Giovani socialisti per il diritto di voto a partire da 16 anni. Gli urani seguono così l’elettorato di Basilea Città, che aveva respinto un’analoga iniziativa in febbraio. L’unico cantone ad avere finora introdotto il voto ai sedicenni è Glarona.

I solettesi hanno deciso di introdurre prestazioni complementari per famiglie con reddito inferiore al minimo vitale. La misura dovrebbe sostenere 1100 nuclei famigliari e costare allo Stato 15 milioni di franchi all’anno.Le famiglie di working poor potranno così evitare di ricorrere all’assistenza sociale.

Gli svittesi potranno dedurre 1500 franchi in più per ogni figlio a carico nella dichiarazione fiscale. L’elettorato ha accolto la revisione della legge sulle imposte, che prevede anche una compensazione parziale della “progressione a freddo” e una riduzione dell’imposta sugli utili delle imprese.

I giurassiani hanno dato il nullaosta a un meccanismo di freno all’indebitamento. La relativa modifica costituzionale è stata approvata dal 68,6% dei votanti.

Di tutto un po’

Nel canton Neuchâtel sarà ancora possibile vendere bevande alcoliche nei negozi dei benzinai. L’elettorato ha infatti rifiutato la legge che introduceva tale divieto.

Nel canton San Gallo saranno create commissioni comunali incaricate di decidere sulle naturalizzazioni. L’elettorato ha dato il nullaosta al nuovo regolamento, che dovrebbe porre fine a decisioni abusive.

Nel canton Lucerna il provento delle multe disciplinari per le infrazioni stradali non sarà ridistribuito ai contribuenti sotto forma di detrazione fiscale. I cittadini hanno respinto nettamente un’iniziativa in tal senso lanciata dall’UDC.

L’elettorato lucernese ha invece accettato l’adesione al concordato intercantonale per la lotta agli hooligan, contro il quale la sinistra e gruppi di tifosi dell’FC Lucerna avevano lanciato il referendum.

Nel canton Zurigo l’elettorato ha respinto con una maggioranza del 63,3% un’iniziativa che chiedeva di introdurre collegamenti ferroviari ogni mezz’ora in tutte le stazioni della rete regionale della “S-Bahn”. La proposta era combattuta da governo e parlamento, che la consideravano troppo onerosa e “in parte irrealizzabile”.

swissinfo.ch e agenzie

La città di Zurigo investirà 200 milioni di franchi per la realizzazione di impianti per l’energia eolica. Il relativo credito è stato approvato oggi in votazione con l’80,4% di “sì”.

Il credito dovrebbe permettere all’azienda elettrica cittadina di produrre entro il 2018 fra i le 100 e le 200 Gigawattore di corrente con il vento, ciò che rappresenterebbe fra il 3 e il 6% del consumo cittadino.

La votazione fa seguito a quella dello scorso 30 novembre, con la quale gli zurighesi avevano approvato l’idea di un approvvigionamento energetico sostenibile e della cosiddetta “società a 2000 Watt”.

Il cantone di Ginevra ha effettuato oggi il primo “vero” voto on line dall’approvazione, in febbraio, di questa variante di espressione della volontà popolare.

L’opportunità era offerta a 45’600 elettori di undici comuni, pari al 20% dell’elettorato cantonale, il massimo autorizzato dal governo federale per lo scrutinio dierno.

L’urna elettronica è stata sollecitata da 3111 elettori, una partecipazione che si attesta al 15,9%, ha comunicato la Cancelleria cantonale. Un terzo dei votanti si è espresso negli ultimi due giorni dello scrutinio. Le operazioni di voto – precisa il comunicato – si sono svolte senza incidenti.

In settembre, l’opportunità di votare on line sarà proposta ai circa 15’600 ginevrini dell’estero.

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