Il fronte del “sì” alla revisione
Gli oppositori si sono espressi dieci giorni fa. Martedì anche il comitato borghese in favore della quinta revisione della Legge sull'assicurazione invalidità (LAI) ha lanciato la sua campagna per la votazione federale di giugno.
Per il comitato, composto di 130 parlamentari, la revisione della LAI è “ragionevole e responsabile” e fermerà la progressione “paurosa” del numero di rendite.
Il futuro dell’assicurazione invalidità (AI) passa attraverso la lotta contro gli abusi e una migliore reintegrazione delle persone handicappate. Convinto di ciò, un comitato di oltre 130 parlamentari borghesi invita ad approvare la 5a revisione dell’AI, in votazione il 17 giugno prossimo.
Deficit miliardario
Questa riforma “non va contro le persone invalide, bensì è loro favorevole”, ha garantito martedì alla stampa il deputato del centro destra Felix Gutzwiller (PLR). A suo modo di vedere, il referendum lanciato da talune associazioni di handicappati e dalla sinistra è “irresponsabile” di fronte al deficit di quasi 10 miliardi di franchi accumulato dall’AI.
I rappresentanti del comitato hanno insistito sulla necessità di correggere la filosofia dell’assicurazione invalidità. Il “riadattamento al posto della rendita” proposto dalla revisione è finanziariamente e socialmente ragionevole, ha detto Reto Wehrli (Popolari democratici, centro) L’obiettivo è di ridurre il numero delle nuove rendite di almeno il 20%.
Altri sviluppi
Assicurazione invalidità (AI)
Caccia agli abusi
La revisione mira pure a combattere gli abusi. Per i membri del comitato borghese non si tratta di “esprimersi in merito con le stesse parole dell’UDC” (destra conservatrice), che ha lanciato venerdì scorso la propria campagna fustigando la “balcanizzazione” dell’AI e il suo sfruttamento da parte di “fannulloni” e “parassiti sociali”.
Guy Parmelin (UDC) si è dunque limitato a ribadire le “disfunzioni” del sistema, sottolineando che si tratta in questo caso di “due eufemismi”. L’idea di questa riforma non è di gran lunga quella di adottare direttive private per mettere a nudo eventuali abusi, ha spiegato Martine Brunschwig Graf (PLR). Per lei, un rifiuto il 17 giugno “suonerebbe la campana a martello per una vera volontà politica di privilegiare l’inserimento degli invalidi nella società, piuttosto che provocarne l’esclusione”.
Risparmi
La 5a revisione permetterà di investire centinaia di milioni per finanziare misure di reinserimento, ha ricordato la deputata di Ginevra. Sono così attesi risparmi per mezzo miliardo di franchi all’anno. Il comitato non si è soffermato sui tagli che risulteranno dalla soppressione della rendita complementare per coniugi di beneficiari dell’AI o del supplemento di carriera.
I membri del comitato borghese non sono entrati nemmeno nel merito del finanziamento supplementare per l’AI. Il problema è in sospeso da marzo, quando la maggioranza borghese della Camera bassa ha affossato il progetto di aumento dell’imposta sul valore aggiunto. La Camera alta, riprenderà il dossier soltanto dopo l’esito della votazione popolare del 17 giugno.
swissinfo e agenzie
Debito dell’AI alla fine del 2006: 9,3 miliardi di franchi.
Interessi annui sul debito: 221 milioni di franchi.
Nuove rendite nel 2006: 19’600.
Nuove rendite nell’anno record 2003: 28’200.
Rendite totali alla fine del 2006: 257’200.
Nel 2006, nel corso della sessione tenutasi a Flims, il Parlamento elvetico ha adottato il progetto di revisione – il quinto – dell’Assicurazione invalidità.
L’obiettivo è di sgravare i conti dell’AI di 596 milioni di franchi in media annua fino al 2025.
Le modifiche permetteranno di riportare in positivo il bilancio dell’assicurazione a partire dal 2009 e di estinguere il suo debito entro il 2024.
Per raggiungere questo risultato, la revisione interviene su due fronti: la riduzione del 30% del numero di nuove rendite (rispetto al 2003) e la limitazione di alcune prestazioni. La diminuzione delle rendite dovrebbe essere raggiunta con l’introduzione di una definizione più restrittiva del termine “invalidità”.
Contro questa revisione, una piccola organizzazione di aiuto agli handicappati ha lanciato in ottobre un referendum, appoggiato anche dai Verdi.
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