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Il Parlamento vuole inasprire la legge sull’asilo

Nessun aiuto sociale per i richiedenti l'asilo la cui domanda è stata respinta definitivamente Keystone

In nome della lotta contro gli abusi e nonostante le minacce di referendum, i deputati hanno seguito i senatori inasprendo il diritto d'asilo.

Esclusa l’ammissione per motivi umanitari e della maggior parte dei richiedenti sprovvisti di documenti d’identità. È stato ripescato soltanto l’aiuto d’urgenza.

Come già durante il dibattito al Consiglio degli Stati (camera dei cantoni), il ministro di giustizia Christoph Blocher è riuscito lunedì a imporre le sue correzioni anche al Consiglio nazionale (camera del popolo). La sinistra e i radicali hanno chiesto invano un messaggio sulle conseguenze dell’inasprimento proposto.

Come il Consiglio degli Stati, il Nazionale ha così rinunciato, con 107 voti contro 76, all’introduzione dell’ammissione di richiedenti per motivi umanitari.

Eppure, in occasione del primo esame del progetto di revisione della legge nel maggio del 2004, il Consiglio nazionale aveva adottato l’ammissione con 105 voti contro 66. Questo statuto era destinato alle persone per le quali il rinvio non poteva ragionevolmente essere eseguito e in caso di grave disagio personale, per esempio per le vittime di guerre civili.

Ricongiungimento familiare dopo tre anni

L’ammissione umanitaria, che avrebbe riguardato circa 3000 persone all’anno, avrebbe permesso di concedere un diritto al ricongiungimento familiare immediato e facilitare la ricerca di un posto di lavoro.

Per la maggioranza dei parlamentari invece, basta migliorare il sistema attuale d’ammissione provvisoria, di competenza cantonale, per accordare una protezione sufficiente alle persone interessate, ha spiegato il radicale Philipp Müller a nome della commissione.

Unica differenza con l’ammissione umanitaria: i richiedenti ammessi provvisoriamente avranno diritto alla riunificazione familiare solo dopo tre anni, ha spiegato Blocher. Potranno tuttavia lavorare sin dal primo giorno.

L’ammissione provvisoria sarà concessa se il rinvio nel paese di origine significa mettere in pericolo lo straniero, segnatamente in caso di guerra, di violenza generalizzata o di malattia grave. I cantoni resteranno competenti per definire i «casi di rigore», nonostante le differenze di trattamento che ciò potrebbe comportare. In particolare, potranno accordare autorizzazioni di soggiorno ai richiedenti che si trovano in Svizzera da oltre cinque anni e sono ben integrati.

Aiuto sociale

Con 109 voti contro 77, il Nazionale ha escluso dall’aiuto sociale i richiedenti l’asilo la cui domanda è stata respinta definitivamente.

Lo scopo dell’operazione è di accelerare le partenze, ha in sostanza spiegato il relatore della commissione Yvan Perrin (UDC). In un primo tempo – ha precisato Blocher – i cantoni percepiranno importi forfettari di 15’000 franchi per caso che permetteranno loro di garantire, a titolo transitorio, un sostegno ai richiedenti respinti che si trovano ancora in Svizzera.

Per contro, la Camera del popolo non ha voluto rifiutare l’aiuto d’urgenza alle persone che non vogliono lasciare la Svizzera nonostante l’ordine di partire. La soppressione dell’aiuto d’urgenza, introdotta nel progetto di revisione della legge dalla Camera dei cantoni in marzo, è stata giudicata dal Tribunale federale contraria alla Costituzione.

Documenti d’identità

Per contro, nessuna divergenza separa più le due Camere in materia di richiedenti l’asilo sprovvisti di documenti. In futuro, la Svizzerà rifiuterà in linea di principio d’entrare in materia sulle richieste d’asilo inoltrate da persone che non dispongono di documenti d’identità.

Prima di giungere in Svizzera, numerose persone si sbarazzano dei loro documenti nell’intento di non poter essere rimpatriate, hanno sottolineato vari oratori dell’arco borghese.

Pressioni psicologiche

Gli stranieri che si trovano in Svizzera illegalmente rischiano in futuro di essere rinchiusi fino a due anni se ostacolano il loro rinvio. Inoltre la durata massima della detenzione in vista del rinvio sale da 9 a 18 mesi. In ogni momento della procedura potrà inoltre essere ordinato un «arresto» fino a tre giorni nei confronti delle persone che non collaborano con le autorità per accertare la loro identità e nazionalità.

swissinfo e agenzie

Domande d’asilo nel 2004: 14’248
Casi trattati: 19’157
Decisioni positive: 1555
Ammissioni provvisorie: 4198
Rimpatri: 19’730

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