Il PS lancia la campagna sugli utili della BNS
I socialisti sono scesi in campo lunedì per difendere l'iniziativa che propone di impiegare parte degli utili della Banca nazionale (BNS) per finanziare le pensioni.
Il Governo e una maggioranza del Parlamento sono contro questo progetto, che vuole modificare la chiave di ripartizione degli utili della BNS e che sarà sottoposto al popolo il 24 settembre.
L’iniziativa popolare “Utili della Banca nazionale per l’Assicurazione vecchiaia e superstiti” permetterà di consolidare l’AVS e di garantire le prestazioni senza diminuire le rendite o aumentare l’età di pensionamento.
È quanto sostiene il Partito socialista (PS), che lunedì ha lanciato la campagna dell’iniziativa (battezzata anche COSA, Comitato per la sicurezza dell’AVS), sulla quale il popolo svizzero dovrà esprimersi il 24 settembre prossimo.
Il testo – che oltre dalla sinistra è appoggiato dal Partito Evangelico, dal Partito Cristiano Sociale e da qualche rappresentante del Partito popolare democratico – chiede di versare gli utili della BNS all’AVS, ad eccezione di un miliardo di franchi riservato ai cantoni.
Attualmente, gli utili annuali dell’istituto centrale sono distribuiti nella misura di un terzo alla Confederazione e di due terzi ai cantoni.
Da uno a due miliardi annui per l’AVS
Questa iniziativa permetterà di iniettare ogni anno nell’AVS da uno a due miliardi di franchi a partire dal 2007, ha sottolineato il presidente del PS Hans-Jürg Fehr.
Con questi nuovi introiti, l’AVS potrà fronteggiare i costi supplementari derivanti dall’invecchiamento della popolazione, senza ridurre le rendite e aumentare l’IVA o i prelievi salariali.
In caso di no, invece, la questione demografica non verrà risolta. “E si vede già adesso che la maggioranza borghese e in particolare il ministro degli interni Pascal Couchepin vogliono risolvere il problema riducendo le rendite”, in particolare sopprimendo l’adattamento del rincaro, ha osservato Hans-Jürg Fehr.
“Guerra delle generazioni”
Il Consiglio federale – che martedì lancerà la campagna degli oppositori – e il padronato “combattono quest’iniziativa per poter portare avanti la politica seguita finora, ossia continuare a percorrere la via dello smantellamento sociale, finanziando nuovi vantaggi fiscali per i ricchi”, ha ancora sottolineato il presidente del PS.
“Nel 2020, il 20% della popolazione avrà più di 65 anni (età del pensionamento in Svizzera, ndr) e questa percentuale salirà al 25% nel 2040”, ha ricordato dal canto suo la consigliera nazionale Géraldine Savary.
Secondo la deputata vodese, sarebbe ingiusto che i giovani che oggi finanziano l’AVS non possano approfittare di una rendita appropriata quando andranno in pensione. Consolidando l’AVS si evita una “guerra delle generazioni”, ha sottolineato.
BNS rimarrà indipendente
“Di cosa hanno paura i cantoni, il padronato e i banchieri?”, si è chiesto il consigliere agli Stati Michel Béguelin. Affermare che l’indipendenza della BNS sarà rimessa in questione è ridicolo, ha dichiarato il senatore vodese, poiché essa continuerà ad essere garantita dalla Costituzione e la BNS potrà come ora definire la sua politica monetaria e fissare l’ammontare degli utili distribuiti.
Il deputato di Basilea Città Rudolf Rechsteiner ha da parte sua sottolineato che i cantoni continueranno a ricevere un miliardo di franchi all’anno, meno sicuramente di quanto hanno percepito negli ultimi due anni, ma pur sempre due volte tanto quanto versato in media dalla BNS negli anni ’90.
“I cantoni sono proprio gli ultimi che possono lamentarsi”, ha poi affermato Rechsteiner, ricordando che l’anno scorso dalla BNS hanno ricevuto ben 14 miliardi di franchi grazie agli introiti delle vendite d’oro in eccedenza dell’istituto centrale.
swissinfo e agenzie
Utile complessivo della BNS nel 2005: 12, 8 miliardi di franchi (0,4 nel 2004)
Utili derivanti dall’oro: 7,5 miliardi di franchi (2004: 0,9 miliardi di perdita).
Utili dagli investimenti in valuta straniera: 5,3 miliardi di franchi (2004: 1,2 miliardi).
Utili dagli investimenti in valuta nazionale: 0,3 miliardi di franchi (2004: 0,3 miliardi).
L’Assicurazione vecchiaia e superstiti (AVS) è il primo dei tre pilastri su cui posa il sistema della sicurezza sociale svizzera.
L’AVS è obbligatoria. È finanziata nella misura dell’80% dai versamenti effettuati dai salariati e dai datori di lavoro. Il resto è coperto dalla Confederazione e dai cantoni.
L’AVS deve permettere alla persona assicurata di lasciare la vita professionale all’età prevista (65 anni per gli uomini, 64 per le donne) e garantire un minimo esistenziale.
La rendita per superstiti deve invece impedire che in caso di decesso del coniuge o di un genitore i parenti restanti si ritrovino in difficoltà finanziarie.
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