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Il “signor Perfetto” corona una carriera esemplare

Il neoeletto ministro svizzero Alain Berset riceve i complimenti dalla capogruppo socialista alle Camere federali Ursula Wyss Reuters

Con l'elezione odierna al governo federale, il friburghese Alain Berset giunge all'apice di un'ascesa folgorante. Il socialista ha bruciato le tappe balzando dalla politica comunale a quella federale. Otto anni dopo l'approdo al Senato, passa ora con disinvoltura all'esecutivo elvetico.

A 39 anni, Alain Berset è il secondo più giovane membro del governo svizzero del secondo Dopoguerra. È il quarto friburghese a rivestire tale carica.

La scalata politica sembra essergli riuscita senza fatica. Nell’ottobre 2003, all’età di 31 anni, fu eletto al Consiglio degli Stati (la Camera alta del parlamento svizzero). Nel dicembre di cinque anni dopo lo presiedeva già.

Quando all’inizio dello scorso settembre la ministra socialista Micheline Calmy-Rey ha annunciato le sue dimissioni, immediatamente è stato fatto il suo nome per la successione. Sollecitato dai media e da esponenti del Partito socialista, Berset ha però risposto di volersi dare tempo. Solo quattro settimane più tardi ha reso note le sue ambizioni.

Nemmeno un neo

Berset è generalmente considerato una persona avveduta. Si presenta in maniera matura, calma e da statista. Sposato e padre di tre figli, il 39enne non è un rivoluzionario che vuole la quadratura del cerchio. Piuttosto, il politico di professione è visto come un analista pragmatico, un costruttore di ponti e un astuto diplomatico. Per taluni “Monsieur Parfait”, come lo chiama la stampa romanda, è già quasi troppo raffinato e adeguato.

Effettivamente Alain Berset offre poco terreno d’attacco, se non la sua inesperienza governativa. Ma nelle ultime settimane ha sempre replicato che “per il Consiglio federale non esiste alcun certificato di capacità”.

Una chiara linea socialista

Il friburghese rappresenta chiaramente posizioni di sinistra e mantiene il corso del presidente del PS Christian Levrat, con cui è amico di lunga data. Nel gruppo parlamentare socialista alle Camere federali Berset viene considerato un esponente di spicco e in Romandia è una figura di peso. Il suo ruolo nella non rielezione al governo svizzero del democentrista Christoph Blocher, nel dicembre 2007, non è un segreto.

Dopo la laurea in scienze politiche e il dottorato in scienze economiche, il socialista è dapprima stato attivo nel campo della ricerca. Dal 2002 al 2004 è stato consulente del direttore cantonale dell’economia pubblica neocastellano Bernard Soguel.

In ambito politico ha iniziato la sua carriera come deputato dell’Assemblea costituente friburghese, di cui ha fatto parte dal 2000 al 2004 e dov’è anche stato presidente del gruppo parlamentare socialista. Dal 2001 al 2003 è stato pure deputato del parlamento comunale nel suo luogo di domicilio, Belfaux.

Il successo è il suo mestiere

Otto anni fa è quindi riuscito a sottrarre il seggio del senatore liberale radicale Claude Cornu, riannodando la lunga tradizione dei rappresentanti socialisti friburghesi alla Camera dei cantoni. Sotto la cupola di Palazzo federale si è rapidamente fatto un nome nel campo della politica economica e finanziaria.

Nel 2007 è stato rieletto; alla fine del 2008, a 36 anni, è stato uno dei più giovani presidenti del Consiglio agli Stati. Alle ultime elezioni federali dello scorso ottobre ha ottenuto addirittura un risultato migliore del noto senatore friburghese popolare democratico Urs Schwaller.

Attualmente Berset è presidente della Commissione delle istituzioni politiche della Camera alta. Al di fuori di Palazzo federale ricopre poche cariche. Tra queste figurano le presidenze della fondazione friburghese dei disabili “Les Buissonnets” e della sezione romanda dell’Associazione svizzera degli inquilini. Nel tempo libero ama suonare il pianoforte.

Il neoeletto consigliere federale Alain Berset il 14 dicembre si è detto sorpreso del buon risultato ottenuto nell’elezione al governo e del consistente scarto di voti che lo hanno separato già al primo turno dal suo avversario diretto, il “ministro” cantonale vodese Pierre-Yves Maillard. Ci si attendeva una votazione più serrata, ha detto il socialista friburghese alla televisione svizzera romanda.

Riguardo alla ripartizione dei Ministeri fra i sette membri del governo, Berset si è detto pronto ad assumere la direzione di qualunque Dipartimento federale. Ha comunque ammesso di avere una lieve preferenza per gli affari esteri, ossia proprio il Ministero finora diretto dalla dimissionaria Micheline Calmy-Rey.

Il neoeletto non dovrà aspettare a lungo per sapere se i sei ministri uscenti vogliono continuare a dirigere i rispettivi Dipartimenti e se dunque il suo desiderio sarà esaudito. La riunione con gli altri sei membri del governo per decidere la ripartizione, infatti, avrà luogo il 16 dicembre.

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